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«Vorrei che imparasse almeno a salutare»

Il 2007 ferrarista del finlandese inizia e finisce in bermuda, da Melbourne a San Paolo, anche se nei primi giorni in Brasile girava con la giacca a vento. Sei vittorie, più di chiunque altro: sessanta punti in sei gare e solo cinquanta nelle altre undici. Succede, con un paio di ritiri (a Barcellona per l’alternatore, al Nürburgring per il circuito idraulico) e un errore clamoroso, quello in qualifica a Montecarlo. Però, se la prima metà della stagione si arena un po’ dopo la prima fiammata di Melbourne, la seconda è tutta in crescendo.

Citroen Wrc più complicata della F.1

Come si dice: l’avventura continua. Kimi Raikkonen continuerà a essere il turbo del Mondiale Rally. Il richiamo sicuro. L’uomo che dopo il titolo iridato di F.1 2007 con la Ferrari ha scelto di rifarsi una verginità sulle strade di tutti i giorni. Sembra un ricordo lontano adesso quel Circus al quale aveva ripensato la scorsa estate quando s’erano fatte sempre più insistenti le voci di un suo possibile accordo con la Renault.

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Maranello atto secondo

A35 anni Kimi Raikkonen si appresta ad affrontare una stagione cruciale per la sua carriera sportiva. Il campionato 2015 potrebbe essere il suo ultimo giro di giostra in For- mula Uno, ma anche no. Perché “Iceman” non sembra proprio intenzionato a farsi da parte. Quando a fine 2009 sentì la necessità di staccare la spina, non si fece problemi a salire su una Citroen WRC: detto, fatto. Oggi però Raikkonen dice tutt’altro, parla di un 2015 con buona dose di ottimismo, trasmette motivazioni, ed è convinto che per la Ferrari e per se stesso sarà un campionato molto migliore di quello appena concluso, probabilmente l’inizio di un nuovo ciclo.

“Leave me alone, I know what I’m doing”

L’indecifrabile, l’incomprensibile, l’antisistemico per eccellenza, l’uomo entrato nel mito gridando in team radio “Leave me alo ne, I know what I’m doing”, lasciatemi solo, so quello che sto facendo, domenica 30 luglio all’Hungaroring, forse per la prima volta nella vita, s’è rivelato, sciolto, aperto e sublimato, dicendo esattamente e semplicemente il contrario: “facciamo squadra, ditemi voi cosa devo fare”.

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