Grandi distacchi quelli mostrati sia nella prima che nella seconda sessione di prove libere del venerd&igrave; a Silverstone, soprattutto in quella pomeridiana che peraltro ha visto una pista un po&#39; pi&ugrave; &quot;alta&quot; rispetto al mattino. In pi&ugrave; l&#39;assenza assoluta di Nico Rosberg ha &quot;isolato&quot; ancor di pi&ugrave; Lewis Hamilton al vertice. Purtroppo al momento dell&#39;avvio motore che precede le prove, la W07 numero 6 ha mostrato una perdita d&#39;acqua. I meccanici hanno smontato cofano e fondo per accedere al motore e risolvere, ma una volta rimesso tutto assieme (con Nico gi&agrave; in macchina) si sarebbe evidenziato pure un altro problema (non specificato) che a quel punto ha fatto decidere di saltare l&#39;intera sessione. Un inconveniente non da poco per il tedesco, stante la lotta cos&igrave; ravvicinata col compagno-rivale inglese, come testimoniato dai 33 millesimi che li separavano al mattino. Vedremo se l&#39;ora finale di prove, quella del sabato mattina, sar&agrave; sufficiente per recuperare.  A seguire abbiamo entrambe le Red Bull, molto veloci soprattutto nel pomeriggio, un fatto che tecnicamente non fa che confermare come su questa pista conti la potenza motrice ma anche l&#39;efficienza aerodinamica, intesa come capacit&agrave; di ottenere alto carico (preziosissimo nella percorrenza delle curve veloci) senza per&ograve; penalizzare oltremodo l&#39;avanzamento. In entrambi i turni Daniel Ricciardo ha sopravanzato Max Verstappen, portandosi a soli 4 decimi dalla Mercedes: un risultato molto positivo per lui, ma ovviamente siamo solo all&#39;inizio. Nondimeno entrambi hanno mostrato un ottimo passo soprattutto nelle prove sulla distanza, anche con gomme pi&ugrave; dure, migliore anche di quello di Hamilton con il passare dei giri, a rivelare un degrado molto pi&ugrave; contenuto per loro.&nbsp;  Seguono entrambe le Ferrari, a circa 1 secondo dal vertice. Sebastian Vettel ha preceduto Kimi Raikkonen, ma quest&#39;ultimo &egrave; parso molto a suo agio al pomeriggio soprattutto con le gomme pi&ugrave; dure. Si pu&ograve; pensare/sperare vi sia ancora del margine da esprimere, anche perch&eacute; bisogna guardarsi da squadre come McLaren, Williams e anche Haas alle loro spalle. In realt&agrave;, al netto di un&#39;ottima prestazione da parte di Alonso nel giro veloce, le posizioni sono quelle subito dietro, ma i distacchi non sembrerebbero cos&igrave; preoccupanti per la Scuderia. Per adesso &egrave; gi&agrave; un sollievo che il guaio al cambio di Vettel del mattino non fosse serio, nel senso che ne era gi&agrave; prevista la sostituzione.  Discorso a parte va fatto per&ograve; per un possibile terzo incomodo: la Force India. Sebbene troviamo Nico Hulkenberg e Sergio Perez soltanto 15&deg; e 16&deg; al pomeriggio, non possiamo ignorare i loro 3&deg; e 8&deg; tempo al mattino e soprattutto che non hanno mai utilizzato la mescola pi&ugrave; morbida nel secondo turno, avendone scelti meno set rispetto agli altri. Vedremo se questa decisione strategica pagher&agrave;, ma se davvero fra le gomme soft e quelle medie c&#39;&egrave; circa 1 secondo e mezzo come dichiarato sul momento dalla Pirelli, non possiamo escluderli a priori dalla lotta alle spalle delle Mercedes.  Per quanto riguarda le retrovie, con la Haas che sembra tornata all&#39;efficienza di inizio stagione, abbiamo una Sauber che pare stia risollevando un poco la testa pur dopo vari problemi a Felipe Nasr, eppure 14&deg; appena dietro a Daniil Kvyat. La Toro Rosso &egrave; parsa mostrare ancora qualche problema di bilanciamento, confermato dall&#39;11&deg; tempo pomeridiano di Carlos Sainz, che ci auguriamo risolva nella terza sessione. La Renault &egrave; parsa in certi momenti pi&ugrave; performante del solito, ma alla fine si ritrova sempre dietro incastrata fra le Manor, con quella di Pascal Wehrlein davanti: sempre interessante seguire il tedesco, ma pensiamo che su questa pista sar&agrave; davvero difficile ripetere il mezzo miracolo di Spielberg. Certo, sarebbe sempre bello continuare a vedere che ogni tanto l&#39;abilit&agrave; di un pilota riesce ad emergere al di l&agrave; del mezzo meccanico, ma resta utopia.&nbsp; 

<p>Distacchi pesanti da Mercedes anche a team dimezzato per lo stop di Rosberg, mentre Red Bull mette in mostra la sua efficienza e Ferrari insegue</p> 

Analisi venerd&igrave; Silverstone: lotta ancora aperta&hellip; dietro

Sa Sochi (Russia): Roberto Chinchero  Il Gran Premio di Russia 2015, nel concreto, inizier&agrave; domani. La prima giornata di prove &egrave; stata vanificata da pioggia e&hellip;gasolio, azzerando tutti i programmi di lavoro. Nel pomeriggio sono state le (previste) precipitazioni a bloccare il lavoro delle squadre, ma ben meno annunciati sono stati i problemi che hanno bloccato le prove del mattino, quando un camion entrato in pista per la pulizia del tracciato, ha inondato l&rsquo;asfalto di gasolio a causa di una perdita. Notevole il disappunto delle squadre, che di fatto hanno concluso la prima giornata della trasferta russa senza poter disporre di riscontri utili per il proseguimento del fine settimana.  Nella sessione del mattino solo gli ultimi dieci minuti hanno offerto una pista percorribile senza grossi rischi, ma i tempi sono rimasti molto alti. Nico Hulkenberg, il pi&ugrave; veloce nella classifica finale, ha girato due secondi pi&ugrave; lento rispetto alla sessione 2014. Nel pomeriggio, come dicevamo, &egrave; arrivata la pioggia. Pochi i giri percorsi, e solo otto piloti hanno completato una tornata completa. Si sono fatti apprezzare Valtteri Bottas e Max Verstappen per il controllo della monoposto, ma la zampata finale &egrave; arrivata da Felipe Massa e Sebastian Vettel. Per team e piloti diventa ora cruciale la sessione di prove libere di domani, dove molte squadre differenzieranno i programmi di lavoro tra i due piloti sperando di poter completare simulazioni di qualifica e gara, e di raccogliere i determinanti dati sul degrado degli pneumatici.  Nella giornata odierna, a causa anche della ridottissima presenza in pista delle monoposto, le telecamere hanno inquadrato molto le attivit&agrave; nel paddock, e a tenere banco &egrave; stata la lunga trafila di incontri di Bernie Ecclestone, impegnatissimo nel cercare di sistemare il caso &ldquo;power unit&rdquo; in cui &egrave; ancora coinvolta la Red Bull. Il team austriaco &egrave; ancora sprovvisto di un contratto che gli garantista la motorizzazione nel prossimo Mondiale, e la minaccia del ritiro ha richiesto l&rsquo;intervento di Mr.E. Si attendono sviluppi nel corso del weekend, anche riguardo la motorizzazione che dovr&agrave; equipaggiare le monoposto della Toro Rosso, ma l&rsquo;ipotesi power unit Ferrari sembra realisticamente l&rsquo;unica possibile.

Giornata di lavoro persa per ingegneri e piloti. Le simulazioni di qualifica e gara sono rimandate alla sessione di prove libere di domattina

Analisi F1, un venerd&igrave; senza riscontri

Dal nostro inviato a Yas Marina: Alberto Antonini  Ancora battuto. Nico Rosberg si inchina davanti al compagno di squadra, davanti di 83 millesimi anche nella seconda sessione di libere. L&rsquo;unica davvero significativa, perch&eacute; la prima si &egrave; svolta in condizioni meteo (pieno sole, ore 13 locali) che non si ripeteranno nelle fasi cruciali del week end.  In realt&agrave;, i due della Mercedes hanno dato vita a una prova &ldquo;spezzatino&rdquo;, nella quale ciascuno sembrava non voler mettere assieme tutti e tre i settori della pista, forse per non dare indicazioni all&rsquo;avversario. Ma se il vantaggio di Lewis su Nico non &egrave; enorme, diverso &egrave; il discorso per il ritmo di gara. Sull&rsquo;ultima sequenza cronometrata di sei giri, Hamilton ha segnato gli ultimi tre passaggi sul piede dell&rsquo;1&rsquo;43&rdquo;0, tempi inarrivabili per tutti, compreso Rosberg che era mediamente due decimi pi&ugrave; lento.  E a questo punto, Nico deve guardarsi anche dal passo gara di Vettel, che con le gomme medie girava sull&rsquo;1&rsquo;47&rdquo; basso. Gli altri pneumatici, mescola super-soft, hanno mostrato i loro limiti sulla durata, mentre danno un vantaggio superiore al secondo sul giro singolo.  Inizia male l&rsquo;ultimo week end Ferrari del 2014: Alonso si &egrave; fermato per quello che sembra un corto circuito (sulla F14 T si &egrave; spento di colpo il display e il motore &egrave; ammutolito). La vettura &egrave; rientrata ai box ma i meccanici non sono riusciti a risolvere il problema, mentre Raikkonen, sobbarcatosi la prova comparativa dei due tipi di gomma, ha girato non sotto 1&rsquo;48&rdquo; e con un vistoso decadimento delle prestazioni.

Pi&ugrave; lento di Hamilton, insidiato da Vettel sul passo gara. Ferrari ko con Alonso, in crisi con Raikkonen

3 risultati per 'analisi-f1'

Analisi venerdì Silverstone: lotta ancora aperta… dietro

Analisi F1, un venerdì senza riscontri

Analisi libere: Rosberg deve tremare?