Un film di un'ora racconta la preparazione, l'avvicinamento e i dietro le quinte della sfida che ha visto Alex Zanardi affrontare da protagonista la 24 Ore di Spa 2015.  Il pilota bolognese ha corso la maratona delle Ardenne al volante di una BMW Z4 GT3, appositamente modificata per lui con pedali e comandi al volante speciali, comunque dotata dei consueti allestimenti per i compagni di avventura Bruno Spengler e Timo Glock.  Alex mostra inoltre come affronta le problematiche giornaliere e la durissima preparazione atletica che lo ha portato alla vittoria dei due Ori Olimpici.  Il film &egrave; disponibile sul sito:  http://jwgrandprix.com/2016/01/17/formula-one-alex-zanardi-no-limits/  Pu&ograve; essere scaricato integralmente al costo di &euro;10,90, oppure noleggiato per due giorni in streaming al costo di &euro;5,90.  

Un film di un'ora racconta la preparazione, l'avvicinamento e i dietro le quinte della sfida che ha visto Alex affrontare da protagonista la 24 Ore di Spa 2015

Alex Zanardi: impossibile &egrave; solo una parola

Bill Auberlen, pilota del BMW Team RLL nel campionato United SportsCar Championship ci porta a fare un giro del Road America al volante della sua Z4. 

BMW Z4 GTLM, giro in pista al Road America

Alex Zanardi torna in pista. E lo fa su uno dei circuiti pi&ugrave; impegnativi in una delle corse pi&ugrave; suggestive: la 24 Ore di Spa per le GT.  Il campione bolognese correr&agrave; con la Bmw Z4 Gt3 della Roal Motorsport e per lui &ndash; pilota abituato a gare sprint &ndash; sar&agrave; la sua prima 24 ore in assoluto. Per la prima volta da quando &egrave; tornato alle corse dopo l&rsquo;incidente del Lausitzring nel 2001, si ritrover&agrave; in Belgio a dividere l&rsquo;abitacolo con due piloti normodotati. Che sono i due piloti ufficiali BMW del DTM, l&rsquo;ex F.1 Timo Glock ed il canadese Bruno Spengler, che nel 2012 aveva consegnato alla Casa bavarese il titolo del DTM.  L&rsquo;inedito equipaggio correr&agrave; con una BMW Z4 semi-ufficiale contraddistinta da una grafica &ldquo;speciale&rdquo;. Sulla macchina bianca, c'&egrave; una livrea disegnata stile Michel Vaillant, con una grande scritta &ldquo;Vrooaaw&rdquo; sulle fiancate, nei classici colori rosso-blu della Bmw Motorsport e le sagome-cartoon dei tre piloti sul cofano.  Il terzetto Zanardi-Glock-Spengler ha gi&agrave; svolto una gara &ldquo;di assaggio&rdquo; in Endurance al Paul Ricard, nella Blancpain Endurance Series qualche settimana fa, proprio nell&rsquo;ottica di preparare la partecipazione alla 24 Ore di Spa (condizionata da un problema ad un ammortizzatore e poi da una perdita di fluido da cui &egrave; scaturito un prematuro ritiro), e punter&agrave; alle posizioni di testa lottando per la classifica Pro Cup.  Per consentire a Zanardi di guidare con le protesi la stessa auto degli altri due piloti, la Z4 &egrave; stata pesantemente modificata ed i tecnici della Bmw hanno appositamente sviluppato un nuovo sistema di comandi. C'&egrave; una &ldquo;doppia&rdquo; pedaliera: a sinistra quella con il freno e l&rsquo;acceleratore tradizionali che verranno impiegati da Glock e Spengler; a destra lo speciale pedale del freno a forma di lungo perno sul quale &egrave; stata fissata la base della protesi di Zanardi. Alex poi disporr&agrave; di un volante con una corona esterna che funge da acceleratore mentre i suoi compagni di squadra ne utilizzeranno uno standard e il volante perci&ograve; verr&agrave; sostituito ad ogni cambio pilota. Una sfida tecnica, pertanto, ma anche umana. Di cui abbiamo parlato proprio con Zanardi in questa intervista esclusiva.  - C&rsquo;&egrave; sempre una prima volta, anche a 48 anni. Cosa significa per te disputare la tua prima 24 Ore?  &laquo;&Egrave; l&rsquo;inizio di una nuova avventura, da scoprire un poco per volta. La curiosit&agrave; di fare un qualcosa di nuovo mi ha spinto a desiderare di realizzare anche questa esperienza, che spero di potermi godere come mi &egrave; capitato tante altre volte nel passato, in differenti situazioni; l&rsquo;ennesima prima volta di una vita, in cui di prime volte ne ho avute tante. Alla mia et&agrave;, aggiungerne un&rsquo;altra ancora, in ambito automobilistico, non &egrave; poco. Per tale motivo sono molto felice, gasato e allo stesso tempo grato alla Bmw per avermi dato questa opportunit&agrave;&raquo;.  - Come ha preso forma l&rsquo;idea di partecipare a questa ulteriore sfida?  &laquo;&Egrave; nato tutto in occasione della festa di Natale dello scorso anno, parlando con i capi della gestione tecnica e del marketing e comunicazione di BMW. Con loro si discuteva di pregi e limiti della Z4 ed eravamo tutti concordi sul fatto che &egrave; una vettura le cui qualit&agrave; si esaltano di pi&ugrave; nella distanza. Quando mi &egrave; stato detto che sarebbe stato bello vedermi a Spa, mi &egrave; venuto spontaneo rispondere: &ldquo;perch&eacute; non me lo avete mai chiesto?&rdquo;. Da l&igrave; si &egrave; concretizzato un incontro con gli ingegneri e abbiamo cominciato ad affrontare l&rsquo;argomento relativo alle problematiche legate in pista al cambio pilota che &egrave; stato l'aspetto pi&ugrave; importante da risolvere&raquo;.  - Come ti sei preparato fisicamente per affrontare questo impegno?  &laquo;A livello fisico forse oggi sono pi&ugrave; preparato di quando correvo a fine Anni &rsquo;90 in America e vincevo delle gare di grande prestigio. Per me guidare una macchina da corsa, frenare con un pezzo di gamba lungo 30 cm, soffrendo terribilmente il caldo quando sono intrappolato dentro l&rsquo;abitacolo, la tuta, il sottocasco, i guanti, &egrave; un&rsquo;impresa durissima. Certo, di notte a Spa far&agrave; pi&ugrave; fresco e ci&ograve; contribuir&agrave; a mediare lo sforzo. Se ho affrontato un&rsquo;ora di gara a Portim&atilde;o lo scorso anno, con temperature altissime, posso fare anche questo. Il mio fisico &egrave; allenato e mi consente di recuperare velocemente. Il solo punto interrogativo &egrave; relativo al doppio stint di guida che, con un equipaggio di tre piloti, si rende praticamente necessario specialmente nel corso della notte. Cercher&ograve; di disputare la gara, alla pari dei miei compagni di squadra&raquo;... (continua).  L'intervista completa su Autosprint n.29 in edicola da martedi 21 luglio

Intervista esclusiva da Autosprint in edicola ad Alex che correr&agrave; la sua prima gara Endurance con una BMW Z4 e colori &ldquo;speciali&rdquo;

Zanardi racconta: cos&igrave; preparo la 24 Ore di Spa

Detto fatto, Zanardi appena dopo aver ufficializzato il suo rientro alle corse &egrave; gi&agrave; sceso in pista ad Adria per una sessione di test per togliersi la ruggine di 4 anni di inattivit&agrave; al volante. Doveva essere una semplice presa di contatto con la BMW Z4 che guider&agrave; nel campionato Blancpain GT Sprint e invece il pilota bolognese &egrave; sembrato subito "in palla", tanto da aver sorpreso e impressionato positivamente tutto il team e lo stesso proprietario ella squadra, Roberto Ravaglia ex pilota e gi&agrave; campione del mondo turismo nel 1987, quindi uno che se ne intende.  "L'ho visto pi&ugrave; in forma di quattro anni fa - dice Ravaglia - prima soffriva molto di pi&ugrave; nella guida, adesso invece fisicamente Zanardi &egrave; un toro (merito degli allenamenti con l'handbike, ndr) tanto che con la sua forza ha piegato persino le palette del cambio al volante e il pedale della frizione!&raquo;.  Zanardi ha compiuto circa 50 giri per complessivi 135 km sulla pista di Adria. La macchina non era la Z4 che guider&agrave; nella Blancpain&nbsp;GT Sprint&nbsp;ma il modello 2013 del team Roal di Ravaglia (che l'assister&agrave; nel 2014) usato in corsa da Michela Cerruti e modificato nei o comandi al volante per Zanardi. Il quale, rispetto alla Bmw 3120 Turismo che guidava fino al 2009 nel Wtcc, trova qui un layout diverso: il cambio sequenziale non &egrave; ad H ma azionato da una sola paletta al volante, la frizione &egrave; sempre al volante, l'acceleratore viene comandato anche in questo caso mediante palette al volante. Ora si tratta di metter bene a punto la risposta di questi comandi, perfezionare la dimensione delle palette che Zanardi con la sua forza ha gi&agrave;&hellip; piegato per troppa energia, e ottimizzare la seduta di guida e la pressione sulla frizione. Il freno &egrave; l'unica cosa che Zanardi aziona con la protesi del piede.  Il prossimo test per Zanardi forse gi&agrave; la prossima settimana mentre l'auto definitiva che guider&agrave; nel campionato &egrave; in via di montaggio in Germania alla sede della BMW Motorsport e arriver&agrave; a fine febbraio.  

150 km di test ad Adria per Alex con la BMW Z4 GT per il campionato Blancpain

Zanardi ha gi&agrave; guidato. &Egrave; cos&igrave; forte che... piega il cambio!

Alex torna al vecchio amore

Adesso &egrave; ufficiale: Alessandro Zanardi torna a correre in automobile. Prender&agrave; parte al campionato Blancpain con la BMW Z4 GT3 del team Roal di Roberto Ravaglia. Una macchina realizzata con l&rsquo;appoggio ufficiale della casa madre BMW e modificata nel volante e ella pedaliera per le esigenze di Zanardi.  La categoria in cui correr&agrave; Zanardi &egrave; la nuova serie Sprint del campionato Blancpain, che si affianca alle 3 ore Endurance ma si corre su un calendario diverso. Le macchine sono le stesse GT3 della serie Endurance ma essendo la gara di tipo &ldquo;Sprint&rdquo; durer&agrave; soltanto un&rsquo;ora e quindi parteciper&agrave; un solo pilota. Questo permette a Zanardi di correre alla pari degli altri senza dover essere soggetto al problema del pit stop e cambio pilota a met&agrave; gara che sarebbe svantaggioso per lui. Il campionato Blancpain GT Sprint Series, basato su sette gare, partir&agrave; il 21 aprile da Nogaro in Francia. Poi si correr&agrave; a Brands Hatch, Zandvoort, Bratislava, Portimao, Zolder, per finire con la gara di Baku, in Azerbaigian. Purtroppo non &egrave; prevista una tappa in Italia.  &ldquo;Non so dire quanto sia contento che uno dei pi&ugrave; grandi eroi nella storia di BMW Motorsport torni a correre su una delle nostre macchine - ha detto il direttore di BMW Motorsport Jens Marquardt - dal punto di vista umano e sportivo Alex &egrave; un modello per tutti noi&rdquo;.  &nbsp;  Di seguito pubblichiamo un&rsquo;anteprima dell&rsquo;intervista esclusiva che Zanardi ha rilasciato ad Autosprint sul proprio ritorno alle corse, intervista che potete leggere integralmente sul numero di Autosprint in edicola da martedi 21 gennaio.  - Torni alle corse dopo 4 anni di assenza. Perch&eacute; proprio nel Trofeo Blancpain Gt3?  &laquo;&Egrave; difficile da spiegare, ma questa decisione &egrave; la diretta conseguenza del test che avevo fatto nel 2012 al Nurburgring con la Bmw M3 Dtm. In quella occasione, mi ero trovato subito a mio agio con quella vettura, sebbene fosse la prima volta che la guidassi. Molto di pi&ugrave; a mio agio di quanto non mi fossi mai trovato in sei anni di gare con la Bmw 320 turismo versione Wtcc. Mi sono subito accorto che riuscivo ad imporre alla macchina quello che volevo e nello stesso tempo capivo subito di cosa quella vettura avesse bisogno. Riuscivo ad aiutarla meglio di quanto non fossi riuscito a fare in tutti gli anni trascorsi alla guida della 320 Turismo. Mi &egrave; parso subito chiaro, che con pi&ugrave; potenza, con gomme pi&ugrave; larghe e con una grande ala che generava tanta deportanza, quelle caratteristiche di guida che mi avevano aiutato a primeggiare in Indycar, come per incanto erano tornate a fare la differenza. Dopo pochi giri con la Bmw Dtm, non mi sembrava di essere inattivo da tre anni, ma anzi il feeling era migliore rispetto alla 320 che aveva guidato per sei anni&raquo;.  - Il test del Dtm per&ograve; &egrave; stato sufficiente a farti capire che la guida in punta di dita del Wtcc in parte ti aveva un po&rsquo; stufato, che Zanardi &egrave; sinonimo di guida aggressiva. Che con pi&ugrave; potenza, pi&ugrave; aderenza e pi&ugrave; carico aerodinamico, tutto ti riesce pi&ugrave; facile e pi&ugrave; divertente...  &laquo;In parte s&igrave;, del resto le vetture Turismo del Wtcc richiedono uno stile di guida davvero atipico, direi diverso da tutto il resto. Il segreto &egrave; frenarla, bloccarla e farla ripartire: di fatto manca la velocit&agrave; di percorrenza curva. Inoltre le gare sono troppo corte: appena 60 km, a Brno solo 11 giri. Il minimo sbaglio e non c&rsquo;era pi&ugrave; il tempo per recuperare. Pensare che in Indycar ho ottenuto le mie vittorie pi&ugrave; belle sempre con rimonte che sembravano disperate, anche con 2 giri di distacco, a volte era abbastanza frustrante. Ma complessivamente di quella categoria turismo ho degli ottimi ricordi. Senza la Bmw, il team di Roberto Ravaglia e il programma Wtcc non sarei mai riuscito a tornare a correre. E chi ci pensava che fosse possibile, quando mi ero ritrovato senza gambe!&raquo;...  Il resto dell'intervista, in cui Zanardi racconta perch&eacute; questa Z4 la sente pi&ugrave; adatta al suo stile di guida della BMW del Wtcc e, come suo solito, un'interessante disamina sui problemi della F1, la trovate su Autosprint n.3 in edicola da martedi 21 gennaio.  Guarda il VIDEO di Zanardi  

Parteciper&agrave; alla Blancpain GT Sprint su una BMW Z4 Alex si confessa su Autosprint in edicola Qui una anticipazione

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