Il circuito stradale di Singapore &egrave; decisamente diverso da quello di Monza che l&#39;ha preceduto nel calendario: le stradine nel porto di Marina Bay si raccordano tra loro con ben 23 curve distribuite su 5.065 metri, la maggioranza delle quali sono strette e &quot;a gomito&quot;. Ci&ograve; porta ad una sequenza continua di accelerazioni e frenate, che da un lato mettono alla prova le capacit&agrave; di trazione delle monoposto e dall&#39;altro la resistenza dell&#39;impianto frenante. Infatti in assoluto non abbiamo qui le staccate pi&ugrave; impegnative, ma ai freni non viene dato tempo di riposarsi e raffreddarsi: basti pensare che il 24% del tempo in pista &egrave; speso con il piede sul freno, e in questo parametro Marina Bay &egrave; seconda solo a Montecarlo.  All&#39;opposto, con il gas a fondo si passa solo il 49% circa del tempo, mentre il cambio &egrave; stressato da 70 cambiate al giro: di conseguenza la potenza di picco delle unit&agrave; motrici fa meno differenza che su altri tracciati, ma &egrave; pi&ugrave; importante l&#39;affidabilit&agrave;. Anche perch&eacute; non si deve dimenticare il clima torrido in cui si corre: fortunatamente la gara &egrave; in notturna - uno degli aspetti pi&ugrave; affascinanti di questo Gran Premio - ma la temperatura ambientale resta alta (con umidit&agrave; altrettanto elevata) e in precedenza si &egrave; verificato come nell&#39;abitacolo delle monoposto si stia tra i 50 e i 60 gradi centigradi. Inutile approfondire come tale situazione renda molto gravoso l&#39;impegno dei piloti, e anche per loro la resistenza e la lucidit&agrave; sulla distanza saranno fattori importanti.  Da non sottovalutare i cordoli delle chicane, che spesso i piloti affrontano piuttosto pesantemente e che furono tra le cause del cedimento della sospensione posteriore a Vettel, l&#39;anno scorso in qualifica. La similitudine con Monaco prosegue sul piano dei pneumatici: anche qui la Pirelli ha scelto le mescole pi&ugrave; soffici, vale a dire ultrasoft, supersoft e soft. Per quanto riguarda il fondo, quest&#39;anno il tracciato &egrave; stato completamente riasfaltato in curva 1 e 2, oltre che in altre aree in corrispondenza delle curve 5,12,13,15,16 e 17: si spera sia servito a limitare certe irregolarit&agrave;.  Altri lavori sono stati effettuati per rinforzare alcune barriere e soprattutto al muretto box, che &egrave; stato spostato di 27 cm per dare pi&ugrave; spazio di lavoro in pitlane. In ogni caso il limite di velocit&agrave; nella corsia box resta a 60 km/h (contro gli 80 km/h di altre occasioni). Infine, sono due le zone di attivazione del DRS: il rettilineo del via e quello compreso tra le curve 5 e 7, inframezzato dalla &quot;piega&quot; di curva 6 che si percorre comunque senza problemi a oltre 300 orari. Un&#39;ultima curiosit&agrave;: la bassa velocit&agrave; media, sotto i 180 km/h, fa s&igrave; che per rispettare la percorrenza regolamentare si arrivi vicino al limite delle 2 ore massime di gara. &Egrave; insomma sufficiente un normale intoppo (incidente, safety car, pioggia) per dover considerare anche questo &quot;traguardo&quot;, nel Gran Premio. 

<p>Il circuito di Marina Bay &egrave; tra i pi&ugrave; difficoltosi per i piloti e per i freni, con la sua ridda di curve &quot;secche&quot; e il clima torrido nonostante si corra col buio</p> 

Formula 1 Singapore: una sequenza di 23 &quot;gomiti&quot;

Il "circo" della F1 torna in Europa per la prima volta quest'anno, con l'appuntamento della quinta gara 2015 sulla pista di Barcellona. Un tracciato che &egrave; gi&agrave; stato teatro dei test prestagionali e che &egrave; gi&agrave; ben conosciuto da squadre e piloti, ma che non per questo rappresenter&agrave; una sfida meno impegnativa. Infatti i 4.655 metri del Circuit de Barcelona-Catalunya presentano 16 curve tutt'altro che banali: solo due punti sono davvero lenti (sotto i 100 km/h di percorrenza) e gli altri medio-veloci premiano sia il pilotaggio che l'efficienza aerodinamica e pure la forza motrice. Non a caso si dice che chi va forte qui vada forte dappertutto.  Tuttavia non risulta agevole superare, nemmeno quando si va sensibilmente pi&ugrave; forte di chi sta davanti. Nonostante vi siano curve che di per s&eacute; invitano al sorpasso in staccata, come la prima esse, la 4 Repoil o la 10 Caixa (ma pure l'ultima chicane), queste sono tutte precedute da curve che "spezzano il ritmo" perch&eacute; stando in scia si perde carico aerodinamico e quindi aderenza e velocit&agrave;, specie all'avantreno. E non sempre la pur considerevole lunghezza del rettilineo principale, di ben 1.050 metri, consente di recuperare quanto si perde nella percorrenza della curva 16 New Holland. Questo pur con il DRS, utilizzabile anche nel rettilineo in discesa fra le curve 9 Campsa e 10 Caixa.  Questa instabilit&agrave; indotta in scia pu&ograve; oltretutto aggravare i problemi di consumo pneumatici: a Montmel&ograve; &egrave; infatti presente l'asfalto fra i pi&ugrave; abrasivi, fattore che assieme alla velocit&agrave; delle curve e all'elevato carico alare porta molto stress sul battistrada. In particolare a soffrire di pi&ugrave; &egrave; la gomma anteriore sinistra, per via della conformazione di certe curve come non solo la 16, ma anche la 9 e soprattutto la 3, dove si sta a lungo a pieno gas con lo sterzo girato. Per tali motivi, in questa occasione la Pirelli ha portato le due mescole pi&ugrave; dure, ovvero la medium bianca e la hard arancione, e la loro gestione sar&agrave; fondamentale in una gara in cui ci si aspettano due pit-stop, in genere.  Proprio per via del ritorno in Europa e delle tre settimane intercorse dall'ultimo GP, quello in Bahrain, un altro motivo di interesse della gara a Montmel&ograve; sar&agrave; relativo agli sviluppi tecnici che verranno apportati alle monoposto sulla base dei riscontri delle quattro gare precedenti. Un fattore che induce contemporaneamente ottimismo e preoccupazione negli ingegneri, perch&eacute; sebbene sappiano di poter essere pi&ugrave; veloci che in precedenza, c'&egrave; sempre il timore che gli altri abbiano migliorato ancor di pi&ugrave;&hellip; Nondimeno, sappiamo che in Ferrari sono molto fiduciosi nel "pacchetto" preparato per questo GP, pur coscienti che in Mercedes e Williams non sono stati certo a guardare n&eacute; a riposare.  Ma come sempre sar&agrave; la pista a svelare se e come saranno variate le forze in campo, anche per gli altri team alle loro spalle, e lo vedremo gi&agrave; nelle prove che si svolgeranno con gli orari che pubblichiamo a seguire. Questi invece gli orari dei collegamenti televisivi.  Maurizio Voltini   

Ecco quali sono le peculiarit&agrave; della pista di Barcellona, una delle pi&ugrave; esigenti del Mondiale F1

GP F1 Spagna: orari e caratteristiche

A una sola settimana dal Gran Premio cinese si corre quello del Bahrain, quarta prova del mondiale F1 2015 e soprattutto prima di quelle che si corrono in serata: sia la gara che le qualifiche, infatti, inizieranno alle ore 18 locali (le 17 italiane) e quindi in occasione del tramonto. Per quanto riguarda tutti gli orari delle varie fasi, comprese le prove libere, vi rimandiamo comunque alla tabella a fine articolo, non senza segnalare che stavolta abbiamo appuntamenti pi&ugrave; "normali" per il pubblico europeo, e non in piena nottata. Anche per questo motivo, per l'occasione seguiremo tutte le varie sessioni con la nostra cronaca diretta, in particolare sul canale Twitter @autosprintLIVE.  Per quanto riguarda la gara in s&eacute;, si disputer&agrave; per 57 giri del circuito di Sakhir, lungo 5.412 metri e caratterizzato da 15 curve che mettono seriamente alla prova le capacit&agrave; di trazione e di frenata delle monoposto. In questa occasione l'ala mobile potr&agrave; essere azionata sempre in due punti: il rettifilo di partenza e in controrettilineo fra le curve 10 e 11. Ci&ograve; rende particolarmente importante e delicata la percorrenza della curva 10, che condiziona la velocit&agrave; in questo allungo favorendo (o no) i sorpassi, anche perch&eacute; vi si arriva sbilanciati dalla frenata "storta" che si effettua dentro la curva 9. Motivo per cui in questo punto &egrave; facile bloccare la ruota anteriore sinistra e sbagliare la traiettoria ottimale.  Per quanto riguarda i pneumatici, la Pirelli porta anche in questa occasione le due mescole "mediane", vale a dire la soft gialla e la medium bianca. Su questo tracciato i problemi per le gomme arrivano non tanto dall'asfalto, non particolarmente abrasivo, quanto dalla sabbia portata dal deserto in caso di vento (quindi praticamente sempre&hellip;) ma soprattutto dal fatto che in gara bisogner&agrave; essere abili a gestire nel miglior modo possibile le temperature ambientali. Nel senso che dal caldo del via si passa, col tramonto, ad un abbassamento sensibile della temperatura che va assecondato al meglio possibile con la messa a punto. Per cui normalmente non vi sono problemi ad effettuare la gara con due pit-stop, ma occorre valutare bene come alternare le due mescole.  Dal punto di vista motoristico, il continuo alternarsi di accelerate e frenate, nonch&eacute; i due rettilinei "da potenza", rendono questo tracciato abbastanza impegnativo sul fronte dei consumi: &egrave; il secondo pi&ugrave; esigente dopo quello di Montreal. Del resto proprio le caratteristiche descritte permettono ampie possibilit&agrave; di ricarica elettrica da parte sia nel Mgu-K (dalle frenate) che del Mgu-H (dal turbo in rettifilo) per cui il versante ibrido delle power unit verr&agrave; sfruttato al massimo delle sue capacit&agrave;. Senza contare che per ottenere il massimo in uscita di curva senza rovinare le gomme, sar&agrave; utile avere la miglior "risposta" possibile in termini di guidabilit&agrave;.  Infine, per tutti i motivi finora elencati, il set-up aerodinamico per Sakhir vede l'adozione di un carico medio-alto. Sempre per&ograve; cercando di bilanciare due esigenze: quella di avere il massimo grip in frenata e accelerazione (alta deportanza) ma senza compromettere la velocit&agrave; nei due rettilinei.  Maurizio Voltini   

Ecco quali sono le peculiarit&agrave; del circuito di Sakhir che ospita la prima gara in notturna del mondiale 2015

GP F1 Bahrain: orari e caratteristiche

Partenza quando in Italia sar&agrave; piena notte per la fasi introduttive all'undicesima edizione del GP F1 della Cina, con la prima sessione di prove libere in programma a partire dalle ore 4 italiane. Per questo motivo riporteremo solo un sommario di quanto successo in questa fase, e non la nostra consueta diretta (anche via twitter su @autosprintLIVE) che invece partir&agrave; alle ore 8 con le FP2. In ogni caso, vi riportiamo a seguire tutti gli orari delle varie fasi del GP cinese.  Per quanto riguarda le caratteristiche del tracciato di Shanghai che dal 2004 ospita la gara, ricordiamo la lunghezza di 5.451 metri e la presenza di 16 curve, ma anche quella del rettilineo pi&ugrave; lungo del mondiale: ben 1.200 metri. Questo, posto fra le curve 13 e 14, &egrave; uno dei due punti di attivazione dell'ala mobile; il DRS sar&agrave; azionabile pure sul rettifilo del traguardo, anch'esso piuttosto lungo, e queste due situazioni favoriranno i sorpassi. In generale questo circuito, che la tradizione vuole sia stato disegnato da Tilke riprendendo il carattere cinese "shang" della citt&agrave; ospitante, presenta un buon mix di curve veloci e medio-lente, oltre ad essere sufficientemente apprezzato dai piloti. Richiede inoltre un buon compromesso fra deportanza e penetrazione aerodinamica (si raggiungono i 330 km/h) fatto che tendenzialmente favorisce le Williams, pur se la nuova FW37 non sembrerebbe cos&igrave; efficace, da questo punto di vista, come la FW36 dello scorso anno.  La presenza di forti staccate e la conformazione di alcune curve - in particolare la 1 e la 13 - porta per motivi opposti a sforzare molto le gomme anteriori. Ad aumentare la precauzione sulle gomme, si aggiungono un asfalto piuttosto abrasivo, elevate necessit&agrave; di trazione e una scelta di mescole pi&ugrave; morbida rispetto allo scorso GP: in questa occasione la Pirelli ha messo a disposizione la soft gialla e la medium bianca. Di conseguenza, pur se si parla di una gara tranquillamente gestibile su due pit-stop e di temperature ambientali decisamente pi&ugrave; basse, anche stavolta la buona capacit&agrave; di gestire il degrado messa in mostra dalla Ferrari potrebbe risultare decisiva, per quanto in misura minore rispetto alla gara in Malesia.  Ci sar&agrave; comunque da stare attenti alla possibile formazione di graining, proprio per via delle basse temperature, e del resto proprio le condizioni meteo, piuttosto mutevoli normalmente, saranno una delle possibili variabili in gioco. Oltre alla safety car, il cui ingresso viene dato con una probabilit&agrave; di 1 su 3. Non si attendono invece problemi per quanto riguarda i motori, specie sul fronte dei consumi, che qui non risultano eccessivi rispetto alla quantit&agrave; massima di carburante (100 kg) che &egrave; possibile imbarcare. Questo anche perch&eacute; il tracciato permette di gestire al meglio il sistema ibrido, sia in termini di sfruttamento della propulsione elettrica, sia come recupero dell'energia. Per cui alla fine sembra che il maggior problema con i propulsori sia quello di filtrare adeguatamente l'aria aspirata, qui molto carica di polvere per via di numerose fabbriche di cemento nelle vicinanze del circuito.  Maurizio Voltini    Guarda la fotogallery del GP F1 della Cina 

Ecco quali sono le peculiarit&agrave; del circuito di Shanghai, quello con il rettilineo pi&ugrave; lungo del mondiale

Questi gli orari e le caratteristiche del GP F1 in Cina

Le prove libere del venerd&igrave; a Sepang, in preparazione del GP F1 Malesia, si disputeranno quando in Italia saranno le 3,00-4,30 e le 7,00-8,30 rispettivamente per la prima e la seconda sessione. Dato l'orario, seguiremo con la nostra consueta cronaca diretta solo le FP2, che verranno precedute da una sintesi di quanto successo in FP1. Rimandandovi sempre sia qui sul web che al nostro canale twitter @autosprintLIVE.  Nella prima sessione avremo peraltro diverse novit&agrave;: dal ritorno al volante di Fernando Alonso al probabile primo ingresso in pista delle Manor, nonch&eacute; il debutto in una gara F1 del nostro Raffaele Marciello, al volante della Sauber momentaneamente presa a prestito da Nasr. Per "Lello" sar&agrave; un'occasione importante anche dal punto di vista statistico: sar&agrave; infatti il 100&deg; italiano a prendere parte a un GP F1 (inteso come fasi ufficiali e non gara, purtroppo) quando l'ultimo &egrave; stato Jarno Trulli in Brasile 2011. Ricordiamo inoltre che l'ultima vittoria di un italiano &egrave; stata proprio qui in Malesia, con Giancarlo Fisichella nel 2006, al volante della Renault.  Continuando in tema di statistiche e vittorie, Alonso qui ha conseguito tre successi al pari di Vettel (su 16 edizioni finora disputate) e sempre lo spagnolo ha ottenuto la vittoria partendo da pi&ugrave; indietro: dall'8&deg; posto in griglia, nel 2012 con la Ferrari. Fra gli altri piloti in gara che hanno gi&agrave; vinto qui, abbiamo Raikkonen (2), Button (1) e Hamilton (1). Anche Lewis ha un record: qui &egrave; sempre arrivato a punti. A vincere la prima edizione (1999) fu Eddie Irvine, con la Ferrari, dopo essere stato squalificato e poi riammesso in classifica per la questione delle alette laterali.  Per quanto riguarda la gara in s&eacute;, si svolger&agrave; dalle 15 alle 17 (ora locale) quindi quasi al tramonto. Di conseguenza qualsiasi intoppo potrebbe risultare critico. Il GP sar&agrave; di 56 giri del circuito di Sepang, lungo 5.543 metri. La pista conta 15 curve e 2 zone di DRS: il rettilineo di partenza e quello subito precedente, fra le curve 14 e 15.  In questa occasione la Pirelli ha portato la gamma pi&ugrave; dura a disposizione, cio&egrave; le due mescole medium bianca e hard arancio. Scelta determinata non solo dalle curve ad alto carico, ma pure dall'asfalto decisamente abrasivo e dalle elevate temperature ambientali, che incideranno anche sui piloti. Ricordiamo che l'anno scorso risult&ograve; migliore la tattica su tre soste, impiegando le gomme pi&ugrave; dure il meno possibile. In ogni caso, qualsiasi strategia potrebbe essere annullata dal maltempo, con l'arrivo improvviso di temporali possibile nell'arco di tutto il weekend.  Maurizio Voltini    

Vi presentiamo la gara di Sepang con le caratteristiche del tracciato e gli orari delle nostre cronache "live"

GP F1 Malesia: cos&igrave; gli orari gara

L&rsquo;appuntamento in Brasile della Formula Uno &egrave; spesso stato decisivo per le sorti del campionato, ma stavolta non sar&agrave; cos&igrave;: il doppio punteggio dell&rsquo;ultima prova ad Abu Dhabi far&agrave; s&igrave; che il discorso mondiale non si possa chiudere in anticipo, almeno dal punto di vista matematico. Ma comunque questa gara potr&agrave; essere importante per dare o meno un bell&rsquo;impulso a favore dell&rsquo;uno o dell&rsquo;altro dei due pretendenti al titolo Hamilton e Rosberg. Specie se, come previsto, la pioggia sar&agrave; una presenza costante del weekend. Ma del meteo e delle altre possibilit&agrave; in merito all&rsquo;ingresso della safety car (anche virtuale) parliamo qui.  Da un punto di vista tecnico, il tracciato di Interlagos alle porte di San Paolo intitolato a Carlos Pace (che &egrave; stato modificato) misura 4.309 metri e fra le sue caratteristiche annovera quella dell&rsquo;altitudine, trovandosi a circa 800 metri sul livello del mare (peraltro l&rsquo;altimetria del tracciato varia di 45 metri). Normalmente le differenze di densit&agrave; dell&rsquo;aria dovute all&rsquo;altezza (e alla temperatura ambientale elevata) vengono recuperate facilmente dall'utilizzo del turbocompressore, ma quest&rsquo;anno si aggiungono due complicazioni: la presenza della MGU-H, cio&egrave; il recupero di energia dalla turbina, e lo stress accumulato dai motori contingentati. Per chi non ha accettato la penalizzazione conseguente all&rsquo;utilizzo dei &ldquo;sesti componenti&rdquo; della power unit, il notevole allungo fra la Jun&ccedil;ao e la Esse Senna rappresenter&agrave; un impegno forse &ldquo;mortale&rdquo; nei confronti dei propulsori affaticati. Come pure questa situazione risulter&agrave; gravosa anche sulla turbina, che dovr&agrave; fornire energia a un impianto ERS che non potr&agrave; fare troppo affidamento sulla componente cinetica, visto come risultano distanziate le frenate.  Per quanto riguarda altri dati specifici di questa gara, abbiamo due zone di azionamento dell&rsquo;ala mobile (DRS) vale a dire l&rsquo;allungo in questione in corrispondenza del traguardo (ma il dispositivo sar&agrave; azionabile solo da met&agrave; via fra le &ldquo;pieghe&rdquo; 14 e 15) e la &ldquo;reta oposta&rdquo; dopo la curva &ldquo;do sol&rdquo;, ovvero fra le numero 3 e 4. Mentre per quanto riguarda le gomme, la Pirelli ha portato &ldquo;a grande richiesta&rdquo; (prima erano previste di uno step pi&ugrave; dure) le mescole soft gialla e medium bianca, anche se probabilmente la situazione ambientale porter&agrave; all&rsquo;utilizzo pi&ugrave; frequente delle rain blu e delle intermedie verdi. A Interlagos non va sottovalutato lo sforzo indotto sui pneumatici - ma anche sui piloti! - dalla presenza di curvoni veloci e alternanza di curve per cui solo in poche occasioni si sta con il volante dritto, e anzi spesso si frena e si accelera a ruote piuttosto sterzate.  Ricordiamo infine quali saranno gli orari italiani delle varie fasi della gara paulista, che saranno sempre accompagnate dalla nostra cronaca diretta su web e su twitter (@autosprintLIVE).  venerd&igrave; 7 novembre dalle 13.00 alle 14.30 = prima sessione prove libere dalle 17.00 alle 18.30 = seconda sessione prove libere  sabato 8 novembre dalle 14.00 alle 15.00 = terza sessione prove libere dalle ore 17.00 = prove di qualificazione  domenica 9 novembre dalle ore 17.00 = GP F1 del Brasile (71 giri)  Maurizio Voltini  

Caratteristiche e orari della 18&ordf; prova del mondiale F1 2014 a Interlagos

Cos&igrave; il GP F1 del Brasile

Questo fine settimana del 2 novembre vede la disputa della 17esima prova del mondiale F1 2014, che si corre negli Stati Uniti e per la precisione ad Austin, in Texas. Il COTA (Circuit of the Americas) &egrave; la pista di 5.513 metri dove si disputa questa terzultima prova stagionale: un tracciato piuttosto mosso e vario, con rettilinei, sequenze di curve veloci ma anche forti staccate per certi tornanti, per un totale di 20 curve che presentano anche sensibili variazioni altimetriche.  Cos&igrave; le unit&agrave; motrici vengono sfruttate al massimo, non solo nel rettilineo di pi&ugrave; di 1 km opposto a quello di partenza (dove si arriver&agrave; a circa 320 km/h) ma anche nelle forti accelerazioni in uscita di curva. Ci&ograve; potrebbe avere qualche ripercussione sull&rsquo;affidabilit&agrave;, dato che verso fine stagione i motori contingentati risultano ormai un po&rsquo; &ldquo;stanchi&rdquo;. Non si prevedono invece particolari problemi di consumo, nonostante l&rsquo;impegno per i motori, dato che la possibilit&agrave; di ricaricare l&rsquo;impianto elettrico (ERS) nelle frenate, specie nel terzo settore, aiuta un po&rsquo; da questo punto di vista.  In questo terzo appuntamento sul circuito texano, sul quale la F1 ha debuttato nel 2012, la Pirelli ha deciso di portare gomme pi&ugrave; morbide che in precedenza (qui il servizio specifico): stavolta le mescole disponibili saranno quelle soft gialla e medium bianca (anzich&eacute; medium e hard come nel passato). Dunque sar&agrave; decisivo per i piloti riuscire a gestire le gomme soprattutto dal punto di vista del degrado termico. Anche perch&eacute; ci si aspettano condizioni climatiche piuttosto calde e sar&agrave; impossibile effettuare un solo pit-stop come nelle gare passate.  Per quanto riguarda l&rsquo;ala mobile (DRS) potr&agrave; essere utilizzata sia sul rettilineo della partenza, sia su quello opposto che si trova fra le curve 11 e 12: entrambi punti dove si pu&ograve; agevolmente superare in staccata. L&rsquo;aerodinamica sar&agrave; del resto fondamentale anche qui, dovendo cercare un ottimo compromesso fra scorrevolezza in rettifilo ma anche appoggio nelle sequenze di curve, senza dimenticare la necessit&agrave; di grip &ldquo;meccanico&rdquo; e motricit&agrave; in quelle pi&ugrave; lente.  Infine, questi sono gli orari &ldquo;italiani&rdquo; delle varie fasi del Gran Premio, che ad Austin si disputer&agrave; con tempistiche &ldquo;normali&rdquo; ma per noi risulteranno serali per via del fuso orario. Sempre accompagnate dalla nostra cronaca diretta sul web e su twitter (@autosprintLIVE) per chi non potr&agrave; seguire la televisione o semplicemente vorr&agrave; qualche dettaglio in pi&ugrave;, come quelli sulla variazione delle prime fasi di qualifica.  venerd&igrave; 31 ottobre dalle 16.00 alle 17.30 = prima sessione prove libere dalle 20.00 alle 21.30 = seconda sessione prove libere  sabato 1 novembre dalle 16.00 alle 17.00 = terza sessione prove libere dalle ore 19.00 = prove di qualificazione  domenica 2 novembre dalle ore 21.00 = GP Usa (56 giri)  Maurizio Voltini  

Caratteristiche e orari della 17esima prova del mondiale F1 2014 ad Austin, in Texas

Cos&igrave; il GP F1 degli Stati Uniti

Assieme a quella di Spa-Francorchamps, quella di Suzuka &egrave; una delle piste che piace di pi&ugrave; ai piloti fra quelle dove attualmente fa scalo la F1. Ed &egrave; questa la sede del prossimo GP del Giappone, 15&deg; appuntamento della stagione 2014, in programma questo fine settimana: il circuito misura 5.807 km e verr&agrave; percorso 53 volte in gara. Si tratta di una pista abbastanza equilibrata, con curve da pelo come la nota 130R affrontata ad oltre 300 km/h ma anche alcune staccate decise, come quella subito dopo per la &ldquo;triangle&rdquo; chicane; senza dimenticare le veloci &ldquo;esse&rdquo; subito dopo le prime due curve, o la sequenza &ldquo;da traiettoria&rdquo; nota come Spoon Curve, come anche punti infidi come Degner.  Insomma un tracciato tecnico, ancora fra quelli in grado di fare una certa differenza fra i vari piloti, che grazie alla configurazione &ldquo;a 8&rdquo; con un sottopassaggio presenta 9 curve a destra e pure a sinistra, per 18 totali. Pu&ograve; dunque apparire decisamente strano che qui Hamilton non abbia mai vinto (ci riusc&igrave; invece al Fuji) ma crediamo che questa possa proprio essere l&rsquo;occasione giusta per spezzare tale &ldquo;maledizione&rdquo;. Mentre la statistica di Suzuka vede in passato 4 successi di Vettel e, fra gli altri presenti, 1 per Alonso (vittorioso pure al Fuji), Raikkonen e Button. Numericamente curioso notare che in Giappone &egrave; stato deciso per ben 13 volte il campionato, cosa che sar&agrave; invece impossibile quest&rsquo;anno.  In questa occasione abbiamo un solo punto di attivazione dell&rsquo;ala mobile, il solo rettilineo di partenza. Mentre per quanto riguarda i pneumatici, la Pirelli ha portato le due mescole pi&ugrave; dure in gamma: la medium bianca e la hard arancione. Una scelta determinata dalla superficie abrasiva, dalle medie elevate, dalle curve impegnative e dal fatto che a Suzuka, in pratica, troviamo due soli rettilinei. Per questo motivo qui sono privilegiate le caratteristiche di alta deportanza, ma pure l&rsquo;assenza di &ldquo;punti deboli&rdquo; nelle varie monoposto: eventuali carenze propulsive, per esempio, risultano molto deleterie nella seconda parte del tracciato. Qui si trova un lungo rettifilo (1.250 metri fra curva 14 &ldquo;Spoon&rdquo; e curva 15 &ldquo;130R&rdquo;) dove si sta &ldquo;in pieno&rdquo; per circa 17 secondi: anche per questo l&rsquo;affidabilit&agrave; (come pure il consumo) potrebbe tornare a giocare un ruolo importante, nel complesso. E non dimentichiamo che molte squadre sono arrivate al punto da dover valutare se utilizzare il sesto motore, con relativa penalizzazione.  Inoltre al momento &egrave; prevista una qualche probabilit&agrave; di pioggia, soprattutto venerd&igrave; e domenica, per cui &egrave; possibile saltino tutte le normali considerazioni e che i pneumatici pi&ugrave; impiegati vengano ad essere i Pirelli blu da bagnato pieno o quelli verdi da situazione intermedia. Mentre per quanto riguarda le nostre cronache dirette - qui sul web e su @autosprintLIVE via twitter - date le tempistiche &ldquo;notturne&rdquo; per via del fuso orario (vedi pi&ugrave; sotto) le faremo in occasione delle sessioni pomeridiane (FP2 e qualifiche) precedute da un riassunto dei turni del mattino.  Questi gli orari italiani del GP a Suzuka:  venerd&igrave; 3 ottobre dalle 03,00 alle 04,30 = prima sessione prove libere dalle 07,00 alle 08,30 = seconda sessione prove libere  sabato 4 ottobre dalle 04,00 alle 05,00 = terza sessione prove libere dalle ore 07,00 = prove di qualificazione  domenica 5 ottobre dalle ore 08,00 = GP F1 del Giappone (53 giri)  Maurizio Voltini  

Tutte le caratteristiche e gli orari del prossimo Gran Premio F1 a Suzuka

Cos&igrave; il GP del Giappone

Il particolare layout del circuito di Monza fa s&igrave; che anche il set-up delle monoposto venga ad essere piuttosto specifico, e che ad essere premiate e premianti non siano le solite caratteristiche (ad esempio una grande deportanza) come su altri tracciati. Anzi, qui conviene rinunciare a un bel po&rsquo; d&rsquo;incidenza alare se non si vuole trovare un vero e proprio &ldquo;muro d&rsquo;aria&rdquo; che poi blocca la velocit&agrave; in rettilineo. E siccome qui gli allunghi non sono pochi n&eacute; brevi, significherebbe non solo condannarsi ad essere superati facilmente, ma a rinunciare a molto pure in termini di tempo sul giro.  Insomma, pochi compromessi da questo punto di vista, sempre per&ograve; stando attenti alle esagerazioni: quest&rsquo;anno le specifiche regolamentari fanno s&igrave; che aerodinamicamente il bilancio fra deportanza e resistenza all&rsquo;avanzamento sia molto sfavorevole, e dunque si tenda a ridurre drasticamente le superfici alari. Nondimeno punti come la variante Ascari o la curva Parabolica sono sempre molto importanti, per non dire decisivi, e per essere percorsi a velocit&agrave; adeguate richiedono vetture stabili anche grazie ad un certo carico aerodinamico. &Egrave; uno dei motivi per cui in passato monoposto molto cariche come le Red Bull riuscivano a non sfigurare. Dunque una volta di pi&ugrave; conter&agrave; l&rsquo;efficienza complessiva, e in questo le Williams paiono favorite, pur se non si pu&ograve; mai dire a priori e vi sono sempre vari elementi nella messa a punto da far &ldquo;quadrare&rdquo;.  Per esempio non si possono sottovalutare le difficolt&agrave; in merito ai freni. Qui le problematiche sono completamente diverse rispetto a certe piste dove si frena con molta frequenza e le temperature dei dischi diventano elevate perch&eacute; non gli si d&agrave; il tempo di raffreddarsi. A Monza &egrave; l&rsquo;opposto: troviamo solo sei frenate, di cui tre veramente importanti. Ma queste ultime sono davvero gravose, specialmente quella per affrontare la prima variante: 150 metri circa per decelerare di 250 km/h ed entrare a meno di 90 orari nella esse. Gi&agrave; in s&eacute; si tratta di una staccata assolutamente imponente, per di pi&ugrave; affrontata con freni piuttosto freddi per via del rettilineo parecchio lungo. Uno stress termico notevole e condizioni che impongono un&rsquo;accurata definizione delle prese di raffreddamento: troppo grandi non solo frenerebbero l&rsquo;avanzamento in velocit&agrave;, ma porterebbero a dischi troppo freddi per assicurare il giusto mordente in frenate gi&agrave; abbastanza difficili; ma basterebbe poco per incappare nel problema opposto, quello di dischi e/o pastiglie che vanno a superare certe temperature critiche a fine frenata.  Inoltre le forti accelerazioni da &ldquo;marce basse&rdquo; in uscita dalla prima variante ma anche alla Roggia e alla seconda di Lesmo, impongono grande motricit&agrave; e comunque arrivano a stressare significativamente i pneumatici posteriori, dopo che quelli anteriori hanno gi&agrave; avuto il loro bel daffare in frenata. Qui gli sforzi longitudinali sulle gomme sono considerevoli e prevalenti, pur se a ribilanciare il discorso con quelli laterali ci pensano Biassono e Ascari; senza dimenticare le sollecitazioni contro i cordoli, piuttosto alti. Dunque bisogna lavorare accuratamente sul versante meccanico del grip, ovvero sulle sospensioni ma pure sulle tarature del differenziale. In caso contrario ci si troverebbe presto con le gomme che degradandosi non assicurano pi&ugrave; motricit&agrave; sufficiente. Ma a quel punto le ruote slittano ancor di pi&ugrave; in accelerazione, rovinandosi ulteriormente, e cos&igrave; via in un loop negativo che porta presto a un pit-stop indesiderato per il cambio. Giusto per ribadire come l&rsquo;assenza di curve come l&rsquo;Eau Rouge non renda per questo Monza pi&ugrave; semplice o rilassante da affrontare.  Maurizio Voltini

Le alte velocit&agrave; premiano i motori ma non sminuiscono l&rsquo;importanza dell&rsquo;aerodinamica, e nemmeno dei freni

Monza F1, non bastano i cavalli

Da sempre &ldquo;tempio della velocit&agrave;&rdquo;, quest&rsquo;anno Monza rimarcher&agrave; in modo significativo questa sua caratteristica. O, almeno, cos&igrave; ci si aspetta per la congiunzione molto tecnica e poco astrale fra due caratteristiche delle monoposto odierne: la grande spinta offerta dalle power unit, che sommano la potenza dei V6 termici sovralimentati a quella della propulsione elettrica, unita alla minor deportanza offerta dalle vetture, per di pi&ugrave; in configurazione volutamente molto scarica. Insomma, una delle aspettative &egrave; quella se si riuscir&agrave; o no a superare i 370 km/h come velocit&agrave; di punta, ed eventualmente chi lo far&agrave; per primo.  Analizziamo meglio a parte quali sono le caratteristiche di messa a punto specifiche del circuito brianzolo ma non possiamo ovviamente sottacere come proprio le elevate velocit&agrave; abbiano portato la Pirelli a scegliere le mescole pi&ugrave; &ldquo;resistenti&rdquo; in gamma, per questo appuntamento: vale a dire la medium bianca e la hard arancione. Anche per tale motivo in condizioni normali &egrave; sufficiente una sola sosta per il cambio gomme.  Per quanto riguarda l&rsquo;ala mobile (DRS) invece, anche in questo caso troviamo due zone in cui &egrave; possibile attivarla: il rettilineo di partenza, ma non tutto (solo parecchio dopo la Parabolica, oggetto di modifiche), e quello che porta alla variante Ascari, in questo caso con inizio appena prima della &ldquo;piega&rdquo; del Serraglio.  Ricordiamo infine che i 5.793 metri di Monza verranno percorsi per 53 giri in occasione del Gran Premio, con le sue 11 curve (7 a destra e 4 a sinistra), senza dimenticare che qui troviamo ben 380 metri dalla linea di partenza alla prima curva: una situazione che permette di sfruttare alla grande un buono scatto al via. Ricordiamo pure che in questo weekend correr&agrave; non solo la Formula 1 ma anche le tradizionali categorie &ldquo;d&rsquo;accompagnamento&rdquo; quali GP2, GP3 e Porsche Supercup. Mettiamo a seguire gli orari dei vari appuntamenti in pista.  Cos&igrave; in pista a Monza:  venerd&igrave; 5 settembre dalle 10,00 alle 11,30 = prima sessione prove libere F1 dalle 12,00 alle 12,45 = prove libere GP2 dalle 14,00 alle 15,30 = seconda sessione prove libere F1 dalle 15,55 alle 16,25 = prove di qualificazione GP2 dalle 16,45 alle 17,30 = prove libere Porsche Supercup dalle 17,50 alle 18,35 = prove libere GP3  sabato 6 settembre dalle 09,45 alle 10,15 = prove di qualificazione GP3 dalle 11,00 alle 12,00 = terza sessione prove libere F1 dalle 12,25 alle 12,55 = prove di qualificazione Porsche Supercup dalle 14,00 alle 15,00 = prove di qualificazione F1 dalle 15,40 alle 16,45 = gara-1 GP2 (30 giri) dalle 17,20 alle 17,55 = gara-1 GP3 (17 giri)  domenica 7 settembre dalle 09,25 alle 10,00 = gara-2 GP3 (17 giri) dalle 10,35 alle 11,25 = gara-2 GP2 (21 giri) dalle 11,45 alle 12,20 = gara Porsche Supercup (14 giri) alle ore 12,30 = parata piloti F1 alle ore 12,45 = inizio procedura di partenza F1 dalle ore 14,00= GP d&rsquo;Italia F1 (53 giri)  Maurizio Voltini

Quest&rsquo;anno sul circuito italiano ci si aspettano punte record, vuoi per la spinta delle power unit ibride, vuoi per la minor deportanza

10 risultati per 'caratteristiche'

Formula 1 Singapore: una sequenza di 23 "gomiti"

GP F1 Spagna: orari e caratteristiche

GP F1 Bahrain: orari e caratteristiche

Questi gli orari e le caratteristiche del GP F1 in Cina

GP F1 Malesia: così gli orari gara

Così il GP F1 del Brasile

Così il GP F1 degli Stati Uniti

Così il GP del Giappone

Monza F1, non bastano i cavalli

Monza F1, sempre più tempio della velocità