In questa occasione di Abu Dhabi, la classica conferenza stampa del gioved&igrave; con i piloti (Raikkonen, Hamilton, Alonso, Grosjean, Kvyat e Merhi i presenti) ha visto un'alta percentuale di domande "collettive", rivolte cio&egrave; un po' a tutti. La prima delle quali &egrave; stata su come riassumerebbero la stagione passata e quale momento evidenzierebbero come preferito.  Nell'ordine, Daniil Kvyat: &laquo;&Egrave; stato un inizio difficile, direi doloroso, ma alla fine siamo riusciti a gestire al meglio la situazione e a superare tutti i problemi. Ci siamo stabilizzati e abbiamo fatto delle belle gare. Ma ovviamente per il futuro vogliamo di pi&ugrave;. Il punto pi&ugrave; alto &egrave; stato il podio (in Ungheria, ndr) anche se non direi sia stata la mia gara migliore. Ne abbiamo avute di pi&ugrave; forti, e anche le ultime due lo sono state, e spero di poter chiudere la stagione con un acuto&raquo;.  Difficolt&agrave; iniziali anche per Roberto Merhi: &laquo;La stagione per noi non era iniziata in modo facile, senza test. E io non sono mai salito in macchina prima della gara iniziale. Me nel corso dell'anno le cose sono migliorate parecchio, sia il team sia la macchina e anche io. Come miglior momento direi l'ultimo giro a Silverstone sotto l'acqua, ma anche le qualifiche a Spielberg&raquo;.  In questa domanda la "posizione privilegiata" &egrave; ovviamente quella del neocampione mondiale, Lewis Hamilton: &laquo;S&igrave;, sono in una posizione fortunata, e questo &egrave; stato l'anno migliore della mia carriera, grazie anche a un lavoro grandioso da parte del team. La vetta della stagione &egrave; stata probabilmente ad Austin. Ma mi piace anche essere qui ad Abu Dhabi per il "44&deg; National Day" e per quella che potrebbe essere la mia 44&ordf; vittoria in carriera: &egrave; molto "cool"&raquo;. Una bella ricorrenza, visto che come noto il 44 &egrave; anche il suo numero di gara&hellip;  Ad Hamilton viene inoltre chiesto un parere sulla diatriba montata sui social network, relativamente alla possibilit&agrave; e opportunit&agrave; di lasciare lui e Rosberg liberi in tema di strategie di gara. &laquo;Questo &egrave; un problema nel quale le mie opinioni non contano pi&ugrave; di tanto - risponde - e ad essere onesto non ho un parere in merito. Noi siamo qui per correre, e gli strateghi ci danno la tattica migliore. Chi sta davanti ha la possibilit&agrave; di impostare la strategia migliore e chi sta dietro la segue o cambia per una seconda strategia peggiore, non ho niente da dire&raquo;.  Facendo riferimento alla sua visita in pista alla scorsa gara Nascar di Homestead, a Lewis viene chiesto se abbia visto qualcosa che sarebbe bello vedere anche in F1, o viceversa. &laquo;Non ci ho davvero pensato. &Egrave; una cosa piuttosto diversa&hellip; Ma indubbiamente ci sono alcune cose che fanno meglio di noi: dobbiamo imparare qualcosa dal punto di vista dello show e dello spettacolo per i fans. Dietro le quinte, gli appassionati possono stare davvero vicini ai box e ai piloti, un po' come nel DTM. Che altro dire: &egrave; stato un bell'evento e spero di poter partecipare a una di queste gare, un giorno&raquo;.  A Kvyat viene quindi chiesto un commento pi&ugrave; specifico sulla stagione che lo vede sopravanzare Ricciardo di 10 punti, in classifica. &laquo;Direi che da Monaco abbiamo cominciato a seguire un percorso giusto sia dal punto di vista tecnico che da quello personale. Una stagione di alti e bassi, ma siamo riusciti a ottenere buoni risultati e un buon bottino di punti. Certo non siamo dove vorremmo essere e cerchiamo prestazioni ancora migliori, ma di certo non ci vuole un giorno solo per riuscirci&raquo;.  Similmente anche a Merhi viene chiesto dei progressi della sua squadra, con la quale torna a correre questo weekend: &laquo;La Manor vuole fare un bel passo avanti per la prossima stagione, cercando di lottare per i punti in ogni weekend. Stanno lavorando molto per questo, e spero ci riescano. Il piano del prossimo anno per me &egrave; quello di restare in Formula Uno e cercare di capire quale sia l'opzione migliore. Al momento la situazione non &egrave; ancora chiara, ma nelle prossime settimane vedremo cosa succeder&agrave;&raquo;.  Quindi vi &egrave; la domanda "collettiva" sulle nuove e vecchie piste, ma oltre a quanto gi&agrave; dichiarato da Raikkonen, Alonso e Grosjean, l'unico dei rimasti a poter fare davvero un raffronto &egrave; Hamilton, che dice: &laquo;Ho poco da aggiungere a quanto gi&agrave; detto. Fernando ha ragione, &egrave; bello andare in nuovi Paesi e divulgare il "verbo" della Formula Uno, per guadagnare seguito. In realt&agrave;, a parte Imola, le vecchie piste che sono state citate non erano particolarmente spettacolari&hellip; Per&ograve; &egrave; giusto trovare un equilibrio con i circuiti davvero classici e non solo un mucchio di piste nuove che di solito non sono altrettanto belle. Queste ultime non hanno la stessa storia e la stessa tradizione che penso debbano essere legate a quella della F1 ottenuta su circuiti vecchi ma che hanno fatto la storia&raquo;.  Infine: Lewis, c'&egrave; un motivo particolare per cui qui a Yas Marina vai molto forte? &laquo;Non saprei, immagino ci siano piste che si adattano meglio di altre allo stile di guida di un pilota. Mi piacerebbe andare bene su tutte, ma ovviamente capita che su alcune ci si trovi meglio. So che qui &egrave; un po' come una pista di kart, ma mi piace per come si frena tardi e devi lanciare la macchina fra i cordoli. Qui funziona bene uno stile di guida aggressivo e sono normalmente andato bene. Anche alla prima gara che stavo conducendo ma poi&hellip; l'hai vinta tu, no? (dice rivolgendosi a Raikkonen, ndr). Qui &egrave; un buon posto per finire la stagione, ci sono sempre state belle gare, il tempo &egrave; fantastico e anche il pubblico. Da parte mia cercher&ograve; di ripetere la gara dell'anno scorso&raquo;. Quando vinse...  Maurizio Voltini

Lewis commenta come sia sempre stato forte a Yas Marina. I pareri in conferenza anche di Kvyat e Merhi

Hamilton: "Bello finire la stagione qui"

Torna ad accomodarsi in panchina, Roberto Merhi a Austin. E non &egrave; una posizione alla quale ambisce in ottica 2016. Restare in Formula 1 solo se ha un senso; il terzo pilota, sentendo il giovane pilota spagnolo, non ce l&rsquo;ha. Le alternative? Correre a tempo pieno in un&rsquo;altra categoria, fare un passo indietro. &laquo;Per me &egrave; davvero noioso andare in pista e non guidare. Essere solo un terzo pilota non &egrave; quel che cerco, odio essere sul circuito senza correre. Piuttosto preferisco guidare una GP3 che essere in Formula 1, c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; divertimento e almeno guidi&raquo;.  Alexander Rossi torna a riprendersi la Manor dopo la parentesi di Sochi e, come peraltro anticipato dallo stesso Merhi a Suzuka, per sperare in un sedile da titolare servono sponsor. Immagina il 2016 del team, con i motori Mercedes e prevede: &laquo;Sar&agrave; un gran miglioramento, a seconda delle piste la macchina potrebbe essere 2&rdquo; pi&ugrave; veloce e avremo anche un nuovo cambio, tutte cose che aiuteranno e renderanno la monoposto pi&ugrave; competitiva&raquo;, spiega ad Autosport.  Azzarda un team in grado di andare a punti e in lotta diretta con la concorrenza, purtroppo c&rsquo;&egrave; il rammarico di ritrovarsi in una situazione difficile, con Pascal Wehrlein ad avere buone chance per assicurarsi uno dei due sedili. Merhi lavora per restare, ma al tempo stesso studia altre soluzioni: &laquo;Ci sono cos&igrave; tante altre categorie, come il WEC, la Indycar, le due serie pi&ugrave; interessanti fuori dalla Formula 1. Il mio manager sta guardando a quale sia la soluzione migliore per l&rsquo;anno prossimo&raquo;, ha concluso Merhi, 23 anni, impegnato quest&rsquo;anno anche in alcune tappe del campionato di Formula Renault 3.5.  Fabiano Polimeni

A Austin dovr&agrave; cedere di nuovo la Manor a Rossi ma nel 2016 non accetter&agrave; un ruolo ai margini

Merhi, meglio fuori dalla F1 che terzo pilota

In quella che &egrave; stata la consueta conferenza stampa dei piloti del gioved&igrave; pre-GP, a Singapore si &egrave; avuta una presenza un po' surreale: quella di Roberto Merhi, che era stato gi&agrave; prenotato per questo impegno ma che tuttavia non correr&agrave; questa gara. Infatti lo sostituir&agrave; Rossi - l'americano Alexander al momento secondo in GP2, non il "dottore" Valentino&hellip; - per 5 delle prossime 7 corse, compresa questa. Tuttavia il pilota spagnolo della Manor ha risposto con serenit&agrave; alle varie domande, come quella su quando avesse saputo della sua "messa in mobilit&agrave;": &laquo;Quando sono arrivato qua a Singapore luned&igrave;, &egrave; stato allora che il team mi ha comunicato che sar&agrave; Rossi a sostituirmi. Comunque - prosegue - &egrave; stato bello aver avuto l'opportunit&agrave; di correre queste gare con loro, li ringrazio per questo e aspetto con impazienza gli ultimi due GP che mi restano nella stagione (Russia e Abu Dhabi, ndr) in cui spero di essere competitivo. Hanno preso questa decisione pensando a quanto fosse meglio per il team. Per la mia prossima stagione non so ancora nulla, ma cercher&ograve; di sfruttare qualunque opzione possibile: la cosa pi&ugrave; importante &egrave; trovare il budget, ma al momento &egrave; difficile&raquo;.  Un po' sibillina invece la dichiarazione di Romain Grosjean, quando gli si chiede cosa pensi di un abbinamento Renault-Lotus per il 2016: &laquo;Quel che posso dire &egrave; che io personalmente ho gi&agrave; preso la mia decisione per l'anno prossimo: ho ben chiaro in testa cosa fare, ho stabilito il mio prossimo futuro, ma lo dir&ograve; a tempo debito&raquo;. Sulle possibilit&agrave; di accordo per il 2016 viene interrogato anche Sergio Perez: &laquo;Siamo all'ultima fase delle trattative, speriamo di poter presto concludere tutto. Il team mi sembra molto contento di me e non vedo perch&eacute; non dovremmo riuscire a concretizzare questo accordo&raquo;. Mentre su questa specifica gara, il messicano prosegue: &laquo;Ultimamente abbiamo fatto dei progressi, e anche se &egrave; ancora presto per dire, sono decisamente ottimista per questa gara: stiamo continuando a ottenere risultati sempre migliori e qui sono sempre arrivato a punti, per cui spero di potermi ripetere&raquo;.  Sui miglioramenti tecnici attesi, sulla sua Williams, si esprime anche Valtteri Bottas: &laquo;Volevamo fare un passo avanti, in questa stagione, e credo l'abbiamo fatto, ma non allo stesso livello degli altri. Quindi possiamo fare meglio, non abbiamo ancora raggiunto il massimo. Vorrei pi&ugrave; carico aerodinamico e pi&ugrave; potenza. A Monaco abbiamo faticato molto, ma dovremmo riuscire a trovare una messa a punto migliore per i tracciati cittadini, per cui credo avremo dei miglioramenti qui. Avremo ali con pi&ugrave; carico e questo ci dovrebbe aiutare. Inoltre abbiamo ancora qualche problema con i pitstop, abbiamo fatto qualche errore e dobbiamo cercare di essere pi&ugrave; forti in tutti i settori. Ma sono certo che presto non faremo pi&ugrave; di questi errori: possiamo essere molto pi&ugrave; forti di cos&igrave;&raquo;.  Pure Felipe Nasr parla di aggiornamenti tecnici, dopo che gli viene chiesto della crescente competitivit&agrave; della Sauber: &laquo;Credo che le ultime gare siano state su circuiti pi&ugrave; adatti alle caratteristiche della macchina: i lunghi rettilinei di Spa e Monza erano ok per il nostro motore. Purtroppo sono stato sfortunato in queste ultime gare: come a Monza quando avevo raggiunto i primi 10 pur partendo da dietro, ma poi ho avuto una foratura. Dobbiamo migliorare in vari settori, soprattutto in quello aerodinamico anche se non c'&egrave; un vero punto specifico da risolvere, e qui avremo il primo grosso aggiornamento della stagione dopo l'Australia: vedremo&hellip;&raquo;.  Nel caso di Pastor Maldonado, si punta il dito sulla sfortuna avuta finora: &laquo;Abbiamo avuto qualche problema, ma non possiamo cambiare il passato. Non &egrave; stato l'avvio migliore anche se poi abbiamo migliorato parecchio e possiamo sperare di continuare di gara in gara, lavorando sodo&raquo;. Poi gli viene chiesto se, visto che qui ci sono i muretti a delimitare la pista e a far "pagar caro" gli errori, lui cambier&agrave; qualcosa anche nel suo modo di guidare. &laquo;Io devo cercare di fare il meglio come sempre - risponde il venezuelano senza esitazione - per cui spinger&ograve; al massimo per mettere la mia macchina nella miglior posizione possibile&raquo;. Ci potevamo aspettare una risposta diversa?  Maurizio Voltini

Le varie dichiarazioni dei piloti nella conferenza stampa del gioved&igrave; prima del GP F1 a Singapore

Grosjean: "So gi&agrave; cosa fare nel 2016". Merhi: "Da luned&igrave; so di non correre"

Singapore, Giappone, Stati Uniti, Messico e Brasile. Sono gli appuntamenti nei quali vedremo Alexander Rossi al volante della Manor, non solo nelle libere 1, ma per l&rsquo;intero week end di gara. A cedergli sedile e volante sar&agrave; Roberto Merhi, ma non certo per la concomitanza con altri impegni sportivi, quanto piuttosto per un&rsquo;iniezione di capitali freschi da parte del 23enne statunitense, secondo nel campionato di GP2 e staccato di 108 lunghezze da Stoffel Vandoorne. Ed &egrave; proprio la coincidenza delle tappe a Sochi e Abu Dhabi tra F1 e GP2 a impedire il filotto di gare da qui a fine anno, aprendo la porta al ritorno di Merhi.  &laquo;Siamo lieti di aver messo sotto contratto Alexander nel ruolo di pilota titolare, &egrave; la prosecuzione del nostro fiero primato di dare ai giovani piloti l&rsquo;opportunit&agrave; di mostrare il loro talento, crediamo far&agrave; un gran lavoro e non vediamo l&rsquo;ora che corra per la prima volta in questo week end a Singapore&raquo;, ha commentato John Booth, team principal della scuderia. Dopo Scott Speed torna un pilota statunitense in griglia e proprio nel frangente di gare che si disputeranno nel continente nord e sud americano.  Resta momentaneamente a piedi Roberto Merhi, per il quale Booth ha parole di ringraziamento e non solo: &laquo;Pur essendo ovviamente deluso, Roberto comprende che questa decisione &egrave; stata presa nell&rsquo;interesse del team a lungo termine e lo ringraziamo per la sua professionalit&agrave;. Non &egrave; stata presa alcuna decisione sui piloti che correranno nel 2016 e continueremo a valutare le opzioni nelle gare restanti&raquo;. Ricordiamo come alla Manor sia accostato il nome Mercedes per la fornitura delle power unit 2016 e sul fronte piloti questo potrebbe portare a un sedile per il giovane Pascal Wehrlein.  Tornando all&rsquo;attualit&agrave;, Alexander Rossi aggiunge: &laquo;Voglio ringraziare il management della Manor Marussia e il mio team di GP2, la Racing Engineering, per il sostegno sia negli impegni in Formula 1 che nella conclusione di un&rsquo;importante campagna di GP2. Da Monza il mio ritorno in Formula 1 si &egrave; materializzato piuttosto in fretta e senza intoppi, grazie al supporto collettivo di Manor e Racing Engineering&raquo;.  Torna anche un passo indietro, al 2014, quando fu vicino all&rsquo;esordio in gara, in Belgio, salvo poi veder tornare Chilton dentro l&rsquo;abitacolo, con le beghe di sponsorizzazione risolte: &laquo;Sono grato alla Manor Marussia per aver continuato a credere in me. Mi sono preparato per quest&rsquo;opportunit&agrave; gi&agrave; da un po&rsquo; di tempo e molti sapranno come dal 2014 io e il team abbiamo un forte legame e qui sento di aver lasciato un lavoro un po&rsquo; incompiuto&raquo;.  Fabiano Polimeni  

Secondo nel campionato di GP2, disputer&agrave; cinque gran premi al posto di Merhi che torner&agrave; in Russia e ad Abu Dhabi

GP Singapore, c&rsquo;&egrave; Rossi sulla Manor

da Spielberg (Austria): Massimo Costa  Aggiornamento...  Bella vittoria in gara 2 della Renault 3.5 a Spielberg per Matthieu Vaxiviere. Il pilota della Lotus Charouz partiva dalla pole ed ha resistito alla prima staccata ad Oliver Rowland, secondo al traguardo Scelto di correre con la soluzione di alto carico dopo aver tentato senza fortuna quella di medio carico in gara 1, Vaxiviere &egrave; ora a 26 lunghezze dal leader Rowland. L'inglese della Fortec ha disputato una corsa regolare considerando buono il secondo posto. Terza posizione per il rookie Roy Nissany. L'israeliano del team Tech 1 &egrave; in crescita costante e gi&agrave; a Budapest aveva raccolto i primi punti finch&eacute; in Austria &egrave; salito sul podio grazie a una gara perfetta. Nissany ha preceduto Pietro Fantin della italiana Draco, bravo a rimontare dalla nona posizione in partenza.  &nbsp;  Oliver Rowland, autore della pole nella qualifica 1, ha vinto in maniera perentoria la prima gara della Renault 3.5 al Red Bull Ring di Spielberg. Il pilota britannico del team Fortec ha sempre guidato il gruppo gestendo bene due situazioni di safety-car che avevano portato Dean Stoneman ad attaccarlo nelle due ripartenze. Stoneman &egrave; scattato molto bene dalla seconda fila beffando Marlon Stockinger (rientrato in WSR per questa prova al posto di Van Buuren nel team Lotus) e Matthieu Vaxiviere. I due britannici sono cos&igrave; stati sempre al comando seguiti da un ottimo Nyck De Vries, bravo al via a salire terzo dalla terza fila.Vaxiviere, a lungo quarto, ha poi perso posizioni probabilmente a causa di un contatto con Roberto Merhi mentre i due stavano duellando. Il francese ha cos&igrave; concluso sesto perdendo il contatto in classifica di campionato con il leader Rowland.  Mentre Merhi, quarto al traguardo, ma undicesimo in classifica finale per una penalit&agrave; di 10&rdquo; per ripetuto non rispetto dei limiti del tracciato, &egrave; stato protagonista di una discutibile manovra appena tagliato il traguardo e per la quale &egrave; stato poi squalificato dalla gara. Lo spagnolo che milita anche in F.1 col team Manor, ha subito rallentato portandosi dalla parte del muretto dei box. Ma dietro di lui arrivavano di gran carriera gli altri piloti. Latifi e Dillmann in particolare, che stavano duellando furiosamente e sono arrivati in volata. Latifi si &egrave; cos&igrave; trovato la Dallara di Merhi praticamente ferma, ha bruscamente sterzato a sinistra impattando con la fiancata destra della sua Dallara nel posteriore di quella di Merhi. Un impatto di una violenza inaudita che ha fatto ribaltare Latifi terminando poi la sua folle corsa sulle quattro ruote. Fortunatamente, i due piloti non hanno riportato ferite e bisogna dire una volta di pi&ugrave; grazie a San Dallara... L'incidente fra Merhi e Latifi subito dopo l'arrivo 

In gara1 a Spielberg, gran botto tra Merhi e Latifi dopo il traguardo (video)

WSR: Rowland vince e allunga

Al 2015 della Manor non possono chiedersi miracoli, la presenza in griglia &egrave; gi&agrave; di per s&eacute; un &ldquo;evento&rdquo; se si guardano le condizioni in cui versava il team al termine dello scorso campionato. A Silverstone si &egrave; mosso qualcosa, dopo i primi passi per il consolidamento della struttura tecnica sono arrivati nuovi sponsor e un aggiornamento delle monoposto. Il divario dalla coda del gruppo resta ancora imponente, cos&igrave; sul piano dei risultati c&rsquo;&egrave; poco da attendersi. Lowdon e Booth guardano avanti, alle prospettive future, che significa, anzitutto, decidere il da farsi sulla nuova monoposto.  &laquo;C&rsquo;&egrave; una struttura tecnica e sta valutando quale sia il miglior modo di procedere. L&rsquo;obiettivo finale &egrave; di ottenere i migliori risultati possibili alla fine del 2016 e nel 2017, quindi dovremo stabilire quale sia la strada ideale per arrivarci&raquo;, commenta Booth a Formula1.com. Pi&ugrave; tempo passa, pi&ugrave; si fa concreta l&rsquo;idea di un rinvio del nuovo progetto al 2016: &laquo;Basta guardare agli effetti che gli aggiornamenti portati a Silverstone hanno avuto, nell&rsquo;avvicinare la Manor ai suoi rivali. In ogni gara siamo riusciti a ridurre il divario dal vertice e, considerando quando duramente stanno spingendo davanti, &egrave; fantastico!&raquo;. Guardando al 2016, Booth sottolinea come i rapporti con la Ferrari siano ottimi come non mai, &laquo;siamo molto felici del supporto che abbiamo avuto dalla Ferrari, come sempre nelle situazioni difficili quest&rsquo;anno&raquo;. Soddisfazione estesa anche al lavoro di Stevens e Merhi, &laquo;abbiamo buttato nella mischia due debuttanti senza test invernali e saltando la prima gara: hanno fatto un lavoro straordinario. Attualmente hanno una macchina che non &egrave; facile da guidare e il motore paga almeno 1&rdquo;-1&rdquo;5 al migliore in griglia, non gli abbiamo reso la vita facile&raquo;, ammette Booth.  Sul futuro della categoria, in Manor hanno le idee chiare quando si avanzano ipotesi sull&rsquo;introduzione di monoposto clienti, da gestire per i team privati: il no &egrave; secco. &laquo;Al momento concorriamo per due mondiali, uno Piloti e uno Costruttori. Cos&igrave; come non volete vederci fare macchine telecomandate senza piloti, ritengo che la nostra specializzazione come azienda sia quella di progettare e realizzare macchine da corsa. La gente ritiene la Formula 1 il vertice del motorsport e lo &egrave; anche perch&eacute; ci sono 10 costruttori altamente specializzati nel risolvere le problematiche in una formula esattamente regolamentata&raquo;, commenta Lowdon. &laquo;Ci sarebbe un enorme vuoto se non costruissimo e sviluppassimo le nostre macchine, il nostro team ha il 70% delle persone impegnate a costruire e sviluppare la macchina, se escludiamo questi elementi, taglieremmo pi&ugrave; della met&agrave; di ci&ograve; che facciamo&raquo;.  Se sul fronte dei risultati, come detto, &egrave; difficile poter fissare degli obiettivi, John Booth fissa il prossimo traguardo da raggiungere sulle operazioni fuori dalla pista: &laquo;Il principale era tornare in galleria del vento e l&rsquo;abbiamo ottenuto. Il prossimo sar&agrave; trasferirci nella nostra nuova struttura, dovrebbe avvenire a settembre, al momento lavoriamo da tre diverse fabbriche e non &egrave; una soluzione ideale. Quando saremo di nuovo tutti sotto un unico tetto, avremo fatto un gran passo avanti&raquo;.  Fabiano Polimeni

Booth e Lowdon ribadiscono il no a ogni idea di macchine da gestire. A settembre il trasferimento nella nuova struttura

F1, Manor e il vuoto delle monoposto clienti

E&rsquo; destinata a proseguire anche a Monaco l&rsquo;avventura di Roberto Merhi sulla Manor. Il pilota spagnolo, impegnato anche nel campionato di Formula Renault 3.5, si trova a dover gestire la prima concomitanza in stagione tra i due impegni. A sciogliere il nodo della partecipazione al Gran Premio di Monaco &egrave; direttamente Graeme Lowdon.  A essere sacrificato sar&agrave; pertanto l&rsquo;appuntamento di Formula 3.5, che non ha visto un inizio brillante ad Aragon, dove il bottino per il pilota del team Pons &egrave; stato piuttosto magro, con appena 2 punti all&rsquo;attivo. &laquo;Siamo tutti d&rsquo;accordo che Roberto corra la gara di Formula 1 con la Manor. Non sappiamo quanto durer&agrave; la sua stagione, per cui ha bisogno di dare la priorit&agrave; a ogni opportunit&agrave; in Formula 1. A Spa sar&agrave; di nuovo con Pons e torneremo a dare la caccia alle posizioni di testa, dopo un avvio molto deludente&raquo;, ha commentato ad Autosport il manager del team, De Villota.  Fabiano Polimeni

Sacrificher&agrave; l&rsquo;impegno in Formula Renault 3.5, per poi tornare a correre a Spa 

GP Monaco, Merhi ancora sulla Manor

Ha esordito ad Aragon racimolando appena 2 punti in gara due. Il campionato di Formula Renault 3.5 di Roberto Merhi &egrave; destinato a essere l&rsquo;appuntamento principale del 2015 e le parole del pilota spagnolo lasciano intendere che sul futuro in Manor Marussia non c&rsquo;&egrave; nulla di chiaro e definito al momento. Barcellona e il Gran Premio di Spagna potrebbero essere l&rsquo;ultima occasione per vederlo in griglia, considerata la successiva concomitanza tra Formula 1 e Formula Renault a Monaco, il 24 maggio. &laquo;Non ho idea del futuro oltre il Gran Premio di Spagna. Finora sono stato pilota titolare, vedremo cos&rsquo;accadr&agrave; prossimamente&raquo;, ha dichiarato a El Confidencial.  Se, come appare probabile, si andr&agrave; a liberare il sedile in Manor, trovare un pilota pagante disposto a subentrare dietro lauta sponsorizzazione non dovrebbe essere troppo complicato. Sebbene sia stato sondato il terreno, non ci sarebbero margini per un accordo con Giedo Van der Garde, protagonista della vicenda contrattuale che in Australia ha tenuto banco e l&rsquo;ha visto vincitore contro la Sauber, salvo poi risolvere il caso con un indennizzo economico milionario e in doppia cifra. Il contatto c&rsquo;&egrave; stato, ma per l&rsquo;olandese le priorit&agrave; sono altre, come confermato dal suo management: &laquo;Siamo consapevoli che la Manor sta cercando un pilota d&rsquo;esperienza, ci hanno contattato ma non &egrave; qualcosa sulla quale stiamo lavorando. Siamo completamente rivolti al 2016, guardiamo al DTM e alle LMP1, visiteremo il DTM in settimana prossima&raquo;, &egrave; riportato da Gpupdate.  Tornando all&rsquo;esperienza di Merhi, non sembra troppo dispiaciuto di abbandonare il suo sedile, a proposito del quale dice: &laquo;Ci sono delle differenze nelle monoposto, che hanno alcuni componenti dall&rsquo;anno scorso e forse sulla mia manca qualcosa rispetto all&rsquo;altra (quella di Stevens; ndr)&raquo;. Nel dopogara del Gran Premio del Bahrain, l&rsquo;inglese &egrave; stato protagonista di una caduta di stile sui social network, ripresa dai media spagnoli. Un tweet &ndash; cancellato in un secondo momento &ndash; evidenziava il distacco di 44&rdquo; tra le due Manor.  Una stagione complicata (e non poteva essere diversamente) per il team salvato in extremis, che portano Merhi a un&rsquo;analisi chiara: &laquo;Al momento ci sono quattro livelli di Formula 1, quattro campionati, con molte differenze tra i motori, il carico aerodinamico, la trazione. Passi cos&igrave; tanto tempo in gara e nelle prove a gestire il volante e le funzioni: &egrave; strano, &egrave; la Formula 1 ma guidi sempre senza spingere troppo sulle gomme&raquo;.  &ldquo;Preferisce&rdquo; il modo di correre della Formula Renault, pi&ugrave; aperta a gare d&rsquo;attacco. Certo, andrebbe anche evidenziato che la Formula 1 di Merhi &egrave; quella della Manor, pertanto quando commenta &laquo;ha otto marce e molti cavalli in pi&ugrave;, ma in curva &egrave; praticamente uguale, o anche inferiore&raquo;, il raffronto viene fatto grossomodo con un team tecnicamente sullo stesso piano di una GP2.  Fabiano Polimeni

Il Gran Premio di Spagna potrebbe essere l&rsquo;ultimo per il pilota impegnato nella Formula Renault 3.5

Manor, chi sostituir&agrave; Merhi? 

Il team manager John Booth &egrave; arrivato a Melbourne gi&agrave; lo scorso sabato: &laquo;C&rsquo;&egrave; molto da fare, e non siamo in tanti&raquo;. In effetti il team Manor &egrave; gi&agrave; in corsa contro il tempo per essere pronto a scendere in pista nella prima sessione di prove libere. Mentre nei box di Melbourne si lavora a ritmi blandi, nel team Manor si corre gi&agrave; in regime da&hellip; qualifica. Stamattina il primo tra i (pochi) piloti arrivati nel paddock australiano &egrave; stato Roberto Merhi. Lo spagnolo, ultimo dei piloti ad avere la certezza di essere al via del Gran Premio d&rsquo;Australia, ha completato le operazioni per definire la sua posizione di guida nella monoposto e ha percorso un primo giro di pista (a piedi) con i suoi ingegneri.  &laquo;In tre settimane abbiamo studiato e realizzato l&rsquo;avantreno secondo le nuove specifiche FIA &ndash; ha commentato Booth &ndash; grazie al lavoro di sole sei persone che sono anche riuscite a far passare il crash-test al primo colpo. Ora vediamo cosa succeder&agrave;. Se tutto andr&agrave; nel migliore dei modi, la monoposto 2015 potrebbe essere completata dopo la pausa estiva&raquo;. Ma nel paddock si fanno gi&agrave; i calcoli. Se le monoposto 2015 sono progredite di almeno un secondo, ed altrettanto sul fronte della power unit (la Manor usa quella 2014), il problema del 107% cronometrico da rispettare in qualifica &egrave; concreto. In pi&ugrave; le due monoposto saranno portate in pista da piloti che vedranno sia la vettura che la pista di Melbourne per la prima volta. Tre secondi di handicap, rispetto alla gi&agrave; arretrata posizione 2014, potrebbero essere un ostacolo difficile da superare.  Roberto Chinchero     

Il team inglese &egrave; riuscito ad arrivare a Melbourne. Ora la sfida sar&agrave; riuscire ad essere al via del GP

Manor: obiettivo 107%

&Egrave; Carlos Sainz il campione della Formula Renault 3.5 2014. Pur non avendo preso punti nelle due gare di Jerez, sede dell&rsquo;atto finale della stagione, lo spagnolo del programma Junior Red Bull ha inserito il proprio nome nell&rsquo;albo d&rsquo;oro succedendo a Kevin Magnussen. Sainz ha costantemente sofferto problemi di set-up che hanno afflitto anche il suo compagno nel team Dams, Norman Nato. In gara 1 ha visto il traguardo solo al nono posto, poi &egrave; stato penalizzato di 25&rdquo; ed &egrave; retrocesso quindicesimo per avere urtato nel corso del 1&deg; giro Oscar Tunjo. Nella seconda gara, dopo un&rsquo;altra qualifica anonima, ma con gi&agrave; il titolo in tasca, Sainz &egrave; rimasto fuori dalla zona punti (la top 10) concludendo undicesimo.  Il suo unico rivale nella rincorsa all&rsquo;alloro, Roberto Merhi, ha avuto anch&rsquo;egli un weekend difficile. In gara 1, dopo una qualifica non esaltante per via di un errore tecnico del team che ha condizionato tutta la giornata del venerd&igrave; dedicata alle prove libere, Merhi &egrave; stato buttato fuori pista alla prima curva da William Buller. In quel momento, Sainz &egrave; divenuto matematicamente campione. Nella seconda qualifica, lo spagnolo del team Zeta aveva siglato la pole, ma &egrave; stato penalizzato di due posizioni per avere ostacolato Marlon Stockinger. Terzo nelle prime fasi, al pit-stop per il cambio gomme obbligatorio (solo in gara 2), Merhi si &egrave; ritrovato in difficolt&agrave; nel ripartire a causa di un problema al cambio. E dopo un giro a bassa andatura, si &egrave; ritirato.  Cos&igrave; n&eacute; Sainz n&eacute; Merhi hanno preso punti! La prima corsa &egrave; stata vinta da Will Stevens in volata su Oliver Rowland che poi si &egrave; imposto in gara 2 battendo il sorprendente Nicholas Latifi.  Massimo Costa  

Non va a punti a Jerez, ma nemmeno il rivale Merhi. Le due gare vinte da Stevens e Rowland

WSR: &egrave; Sainz il campione

La prima sessione di prove libere del Gran Premio del Giappone vedr&agrave; in pista l&rsquo;esordiente Max Verstappen e il confermato Roberto Merhi. Il primo con la Toro Rosso, il secondo con la Caterham. Per il diciassettenne olandese sar&agrave; la &ldquo;prima&rdquo; in assoluto in un weekend di gara di Formula Uno, un passo che Merhi ha compiuto nello scorso Gran Premio d&rsquo;Italia. Per Verstappen l&rsquo;okay per essere in pista a Suzuka, ovvero la concessione della Superlicenza, &egrave; arrivato grazie ad un test disputato sul circuito di Adria, al volante della monoposto 2012. Max, coprendo ben 147 giri in un solo giorno, ha superato i 300 chilometri imposti dal regolamento FIA.  Per Merhi invece la concessione era gi&agrave; arrivata alla vigilia di Monza, anche se nel caso dello spagnolo (mancando i 300km), &egrave; stata valutata la vittoria nella serie FIA Formula 3 Europea nel 2011 ed anche la seconda posizione nel campionato Formula Renault 3.5. I due si ritroveranno venerd&igrave; mattina in pista a Suzuka, e sembreranno, paradossalmente, due generazioni a confronto.  Verstappen, che lo scorso anno era kartista a tempo pieno, ha fulminato le tappe riscrivendo la storia dei percorsi propedeutici. Merhi, al contrario, ha gi&agrave; l&rsquo;aria del mestierante, essendo alla sua seconda esperienza in monoposto. Verstappen ha gi&agrave; il suo futuro ben tracciato, mentre Merhi, tornato alle monoposto quest&rsquo;anno dopo due deludenti stagioni in DTM, sta provando a rilanciare la sua carriera. Il management del ventitreenne spagnolo, parallelamente ai suoi colloqui in Formula Uno, sta parlando anche nel paddock GP2 valutando un programma 2015. Suzuka sar&agrave; un passaggio importante per entrambi, per scrivere, o riscrivere, le loro storie.  Roberto Chinchero

Sei anni di differenza e due storie molto distanti. Ad unirli sar&agrave; venerd&igrave; mattina la pista di Suzuka

Merhi e Verstappen, storie a confronto

da Budapest: Massimo Costa  &nbsp;  Aveva vinto a Monte Carlo, poi sul podio non ci era pi&ugrave; salito, soltanto qualche piazzamento qua e l&agrave;. Norman Nato, del team Dams, al secondo anno nella Renault 3.5, ha stupito tutti centrando il secondo successo stagionale nella gara 2 di Budapest. Terzo in una qualifica 2 avvincente e contraddistinta dal bagnato (pole a Merhi di poco davanti a Sainz), Nato al via ha sorpreso i due litiganti per il titolo del campionato e si &egrave; infilato tra di loro imboccando al comando la prima curva. Nato si &egrave; poi difeso con astuzia dagli attacchi di Merhi che nulla ha potuto per fermare la carica del transalpino.  Lo spagnolo della Zeta Corse ha comunque portato a casa un secondo posto molto importante. Dopo il successo di gara 1, Merhi ha incassato anche i 18 punti della piazza d&rsquo;onore di gara 2, bottino pesante considerando che il leader del campionato, Sainz, ha terminato soltanto sesto. Prima gli &egrave; entrato l&rsquo;antistallo nel corso del 1&deg; giro, e ha perso due posizioni, poi ha avuto costanti problemi ai freni che gli hanno impedito di attaccare. Sommando, Merhi si &egrave; portato a sole 16 lunghezze da Sainz, in Ungheria gli ha mangiato ben 23 punti.  Campionato quanto mai aperto a quattro gare dal termine.  Terza posizione per Pierre Gasly, molto combattivo e protagonista di un gran bel fine settimana. Il rookie francese della Red Bull e schierato dal team Arden &egrave; terzo anche nella classifica generale e un pensierino al titolo lo fa anche lui bench&eacute; si trovi a 41 punti da Sainz. A seguire Oliver Rowland (Fortec) e il sorprendente Meindert Van Buuren del team Pons, bravo in qualifica 2 a piazzarsi sesto. Luca Ghiotto, ottimo ottavo in qualifica 2, al via ha guadagnato una posizione e teneva il ritmo dei primi. Al pit-stop per&ograve;, un dado truffaldino non si voleva conficcare nel cerchione e l&rsquo;italiano della Draco ha perso diversi secondi.  Sceso dodicesimo, si &egrave; poi girato chiudendo diciannovesimo. Un vero peccato perch&eacute; al momento del cambio gomme era alle spalle di Van Buuren. Alla prima curva dopo il via, un contatto tra Sergey Sirotkin e Will Stevens ha innescato una carambola che ha coinvolto William Buller, Nicholas Latifi e Oscar Tunjo, finito a testa in gi&ugrave;. Non ha corso Esteban Ocon, che era al debutto assoluto in WSR. Il leader del FIA F.3 ha picchiato duro in qualifica 2 e per i meccanici della Comtec &egrave; stato impossibile riuscire a riparare per tempo la vettura.  &nbsp; Merhi imbattibile sul bagnato di Budapest in gara 1   Quando piove non ce n&rsquo;&egrave; per nessuno. Roberto Merhi &egrave; capace di cose fuori dal comune e ancora una volta l&rsquo;ha dimostrato. Nella bagnata gara 1 di Budapest della World Series Renault 3.5, lo spagnolo della Zeta Corse dopo una qualifica cos&igrave; cos&igrave; che lo aveva visto settimo, dopo tre curve era gi&agrave; secondo alle spalle del poleman Oliver Rowland del team Fortec. I due rivali hanno impresso un ritmo elevato alla corsa lasciando Pierre Gasly (Arden) solitario al terzo posto. Rowland si &egrave; difeso strenuamente fino al 6&deg; giro, poi ha commesso un errore alla prima curva, arrivando lungo, permettendo a Merhi di prendere la prima piazza. Il ragazzo di Castellon che venerd&igrave; scorso era a Monza per debuttare in F.1 con la Caterham nel primo turno di prove libere, ha allungato giro dopo giro andando a vincere per la terza volta quest&rsquo;anno dopo Mosca e Nurburgring. Secondo ha concluso Gasly che all&rsquo;ultimo giro ha beffato Rowland.  Carlos Sainz, solo 14&deg; in qualifica 1 per una bandiera rossa che lo ha stoppato nel suo giro finale, ha compiuto una poderosa rimonta concludendo 4&deg;. Ma ora la sua leadership in campionato &egrave; seriamente messa sotto torchio da Merhi che gli ha rosicchiato 13 punti e da meno 39 che era si ritrova a meno 26. Campionato assolutamente riaperto dunque. Bene Matthieu Vaxiviere, quinto con la Dallara Lotus Charouz mentre ha impressionato Esteban Ocon. Il leader del FIA F.3 che a Budapest ha debuttato in WSR con la vettura della Comtec, dopo una eccellente qualifica che lo ha visto sesto, ha concluso la gara al nono posto. Non certo facile per lui adattarsi sul bagnato ai 530 cavalli della Dallara-Zytek. Bella rimonta per Luca Ghiotto: subito out in qualifica 1, partito 21&deg;, il vicentino della Draco ha tagliato al traguardo 11&deg; in scia a Jazeman Jaafar (ISR), ultimo a prendere punti. Peccato per quel banale errore in qualifica di Ghiotto perch&eacute; il potenziale per puntare a un risultato importante c&rsquo;era tutto.  

Merhi imbattibile sul bagnato di Budapest in gara 1

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