Rush finale a Milton Keynes! Nella sede Red Bull hanno utilizzato tutto il tempo a disposizione per definire i dettagli della monoposto che sar&agrave; in pista domenica prossima a Jerez. Quando il tempo per il montaggio era ormai giunto al limite, si &egrave; iniziato l&rsquo;assemblaggio della vettura. In queste ore si lavora senza sosta per il completamento del primo esemplare della RB11, che una volta terminata sar&agrave; spedita in Spagna.  "La monoposto non &egrave; ancora pronta", ha rivelato Christian Horner&nbsp;(nella foto con i due piloti Ricciardo e Kvyat durante un meeting sulla neve). Poi per motivare&nbsp;il ritardo ha detto: "Per il suo assemblaggio ci siamo dati il tempo minore mai concesso nella storia del team. Si lavora a pieno ritmo, per completare la lunga tabella di cose da fare entro domenica. Se riguardiamo al nostro primo test del 2014 non possiamo per&ograve; che essere ottimisti&hellip;visto che lo scorso anno abbiamo percorso quattro giri in quattro giorni! Nulla a che vedere con questo inverno, nel quale abbiamo lavorato con obiettivi chiari e riscontri molto buoni arrivati dalla galleria del vento. Siamo molto contenti di quanto fatto finora, ho visto la squadra crescere ed evolversi in ogni suo aspetto, rispettando tutte le scadenze e gli obiettivi. Ma ora attendiamo i riscontri della pista&raquo;.  La Red Bull mostrer&agrave; la RB11 domenica mattina, poco prima del suo ingresso in pista nel turno di prove che sancir&agrave; l&rsquo;inizio della stagione di Formula Uno 2015.  Roberto Chinchero

Il team principal della Red Bull rivela che il reparto progettazione ha lavorato fino all&rsquo;ultimo minuto disponibile prima di dare il via al montaggio della RB11

Horner: "Sfruttato ogni minuto disponibile"

La notte scorsa un gruppo stimato di 6 uomini ha compiuto un furto alla sede di Milton Keynes della Red Bull F1. Sfondando l'ingresso con un fuoristrada, i ladri sono riusciti ad entrare e a rubare oltre 60 trofei, nonostante la presenza di persone dello staff ancora al lavoro in factory (nessuno &egrave; stato coinvolto) che hanno prontamente chiamato la polizia. Tuttavia non sarebbe stato ancora possibile risalire agli autori dell'effrazione, che hanno agito coperti da vestiti scuri.  Cos&igrave; Christan Horner ha commentato l'accaduto: &laquo;Sono devastato da questa grave intrusione nella nostra sede, che ha visto il furto di oltre 60 trofei che avevamo conquistato con anni di duro lavoro e che rappresentavano gli sforzi di un gruppo di persone appassionate al loro impegno. Oltre a risultare sconvolgente per chi era al lavoro in quel momento, ci&ograve; ha causato danni significativi alla struttura. Siamo perplessi sui motivi per cui qualcuno dovrebbe prendere questi trofei: per la squadra il loro valore &egrave; straordinariamente elevato, perch&eacute; rappresenta gli sforzi che sono stati necessari per vincere ciascuno di questi premi, ma il valore intrinseco &egrave; basso. Quindi sarebbero di poco beneficio al di fuori della squadra e, in aggiunta, molti dei trofei esposti erano repliche. Probabilmente adesso dovremo rendere la nostra sede meno accessibile, per il futuro, cosa che sar&agrave; spiacevole per le centinaia di fans che si recano a visitare la nostra factory ogni anno per vedere le nostre coppe e la nostra macchina di F1&raquo;.  Infine, visto che l'unica possibilit&agrave; di smercio degli oggetti rubati pare essere quella sul mercato degli appassionati, dalla Red Bull arriva l'invito a contattare la polizia di Thames Valley (+44 1865 841148) per chiunque riuscisse ad avere informazioni sulla sorte di questi trofei o sugli autori del gesto. Per chi volesse mantenere l'anonimato, esiste la possibilit&agrave; di contattare l'associazione indipendente Crimestoppers, al telefono +44 0800 555111 oppure online su www.crimestoppers-uk.org.  Maurizio Voltini  

Il "colpo" effettuato nella notte, sfondando l'ingresso. Chris Horner: "Quei riconoscimenti rappresentano molto per noi"

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Horner: "Sfruttato ogni minuto disponibile"

Furto alla Red Bull: spariti 60 trofei