Ecco il video che mostra da varie angolazioni come &egrave; avvenuto l'incidente che al 57&deg; giro della gara IndyCar a St. Petersburg ha bloccato la pista alla curva numero 4, costringendo tutti a fermarsi e non sempre in modo ortodosso. L'incidente &egrave; stato innescato dal testacoda di Graham Rahal a sua volta tamponato da Carlos Munoz, subito dopo una toccata fra Scott Dixon e Helio Castroneves.  

Il filmato dell'incidente che ha bloccato tutti dopo il testacoda di Rahal toccato da Munoz

IndyCar: l'ingorgo di St. Petersburg (video)

Graham Rahal vince a Mid-Ohio e riapre il campionato IndyCar 2015. Il pilota di casa ha trionfato sul turtuoso e difficile circuito stradale dell'Ohio grazie ad una fortunosa sosta ai box effettuata pochi secondi prima dell'uscita in pista della safety-car al giro 66 su 90. Nel finale ha preceduto Justin Wilson, Simon Pagenaud e Scott Dixon, riportandosi in campionato a -9 nei confronti del leader Juan Pablo Montoya.  Il colombiano Montoya, che anche grazie ad un'altrettanto fortunata sosta si era trovato a condurre dopo un primo stint dominato da Dixon, ha terminato undicesimo.  Poca fortuna per Luca Filippi. Era salito bene fino&nbsp;al quarto posto dalla 9&deg; posizione in griglia nelle fasi iniziali ma &egrave; stato penalizzato dalla prima sosta, lenta rispetto agli avversari. Sceso indietro nel gruppo, il piemontese aveva recuperato fino alla top-10 ma proprio quando aveva agguantato la settima posizione e cercava di agguantare Vautier per la 6&deg; piazza, &egrave; restato senza carburante nel corso dell'ultimo giro. &Egrave; stato alla fine classificato 21&deg; a un giro.  Lontani dai primi anche Will Power, toccatosi con Kimball nel corso del secondo passaggio dopo un difficile avvio, ed Helio Castroneves. La top-5 &egrave; stata completata da Tony Kanaan, mentre Tristan Vautier ha portato il team Coyne al sesto posto. Il prossimo round &egrave; in programma per il 23 agosto a Pocono.  Marco Cortesi  L'ordine d'arrivo della Honda Indy 500 di Mid-Ohio:  1 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) &ndash; Rahal - 90 giri 2 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 3"4049 3 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Penske - 4"5706 4 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Ganassi - 5"0293 5 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) &ndash; Ganassi - 10"5943 6 - Tristan Vautier (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 11"4414 7 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 13"8958 8 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 15"0372 9 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 15"6116 10 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) &ndash; Andretti - 16"0094 Il campionato dopo 14 gare: 1. Montoya 465 2. Rahal 456 3. Dixon 431 4. Castroneves 407 5. Power 406

Il pilota di casa vince e riapre il campionato a Mid-Ohio; Luca finisce il carburante all'ultimo giro 

Indycar: Rahal che tempismo, Filippi che sfortuna!

Dopo l'affermazione che ai tempi della CART l'aveva visto imporsi in Wisconsin nove anni fa, Sebastien Bourdais &egrave; tornato alla vittoria al Milwaukee Mile in IndyCar con una performance convincente propiziata da una scelta strategica fatta dal team di Jimmy Vasser e Kevin Kalkhoven. Il francese &egrave; infatti stato lasciato fuori dai box in occasione della prima caution per un problema al motore di James Jakes. Anche grazie ad una successiva bandiera gialla, Bourdais ha potuto arrivare in tranquillit&agrave; fino alla fine della corsa senza preoccuparsi di salvaguardare il carburante. E l'ex pilota della Toro Rosso &egrave; stato eccezionale nello spingere al massimo, andando anche vicino a doppiare tutto il gruppo.  Alle sue spalle ha terminato Helio Castroneves, che a causa di un incredibile errore del team Penske nelle verifiche pre-qualifica era stato costretto a partire dal fondo. Nel finale il brasiliano, per via della rottura del propulsore di Justin Wilson e della conseguente caution, ha avuto una chance di andare all'attacco, ma si &egrave; dovuto accontentare cos&igrave; come Graham Rahal sia per la forza del rivale, sia per l'inserimento di Juan Pablo Montoya che non ha lasciato troppo spazio compromettendo un'eventuale rimonta conclusiva. Il colombiano forse avrebbe avuto una chance di lottare al vertice, ma &egrave; stato fermato da una penalit&agrave; per eccesso di velocit&agrave; ai box. Nel finale ha retto bene nonostante le gomme molto consumate, incrementando ulteriormente la sua leadership in campionato.  Una sosta troppo lenta ha tradito Josef Newgarden, dominatore delle libere, delle qualifiche e di tutta la prima parte di corsa. Inoltre, la strategia pi&ugrave; conservativa non l'ha premiato, anche se si &egrave; potuto mettere alle spalle con un gran restart sia Tony Kanaan che Scott Dixon. Top-10 anche per Marco Andretti e Simon Pagenaud, mentre Ed Carpenter non &egrave; stato mai in lotta per il successo, finendo perfino sotto di un giro per mano del suo giovane compagno di team.  Da dimenticare anche la serata di Ryan Briscoe e Will Power. Il pilota di Sam Schmidt &egrave; stato nelle prime fasi tra i migliori contendenti, ma ha perso terreno per un guaio con i martinetti della sua vettura. Successivamente, &egrave; finito in testacoda per via delle turbolenze nel traffico ed &egrave; stato centrato dall'incolpevole campione in carica. Nessuna conseguenza fisica per i due piloti. KO per problemi meccanici invece sia Sage Karam che Stefano Coletti mentre lontano dalle prime posizioni, mai realmente competitivi, hanno concluso Ryan Hunter-Reay e Takuma Sato, sulla carta discreti interpreti della tipologia di pista.  L'ordine di arrivo della ABC Supply 250 di Milwaukee, dodicesima tappa della IndyCar Series 2015: 1. Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) 250 giri 2. Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) a 2"2366 3. Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) a 2"8785 4. Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) a 10"0028 5. Josef Newgarden (Dallara DW12-Chevy) a 11"5475 6. Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) a 12"400 7. Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) a 12"9983 8. Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) a 13"0633 9. Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) a 13"6952 10. Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) a 15"4357 11. Gabby Chaves (Dallara DW12-Honda) a 16"6016 12. Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) a 17"4201 13. Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) a 17"9431 14. Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) a 18"3184 15. Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) a 18"905 16. Tristan Vautier (Dallara DW12-Honda) a 2 giri 17. Jack Hawksworth (Dallara DW12-Honda) a 29 giri  Il campionato 1. Montoya 439 2. Dixon 385 3. Rahal 370 4. Castroneves 370 5. Power 369  Marco Cortesi    

Il francese del team KV domina a Milwaukee, 12esima prova, precedendo di strategia Castroneves e Rahal 

Indycar: Bourdais nove anni dopo

Il ritorno su un tracciato ovale, quello velocissimo di Fontana, non lontano da Los Angeles, ha riportato alla vittoria nella Indycar Graham Rahal, promessa americana e figlio d&rsquo;arte mai realmente esplosa. Tutto &egrave; stato deciso da una bandiera gialla che di fatto, nei giri conclusivi, ha congelato le posizioni che vedevano Rahal leader davanti a Tony Kanaan. La corsa &egrave; stata assolutamente una delle pi&ugrave; divertenti della stagione. Numerosissimi i sorpassi che hanno segnato ben quattordici piloti diversi in prima posizione e una ottantina di cambi di leadership.  Ma &egrave; stato l&rsquo;incidente, drammatico ma per fortuna senza conseguenze, avvenuto a due giri alla bandiera a scacchi che ha coinvolto Ryan Briscoe, volato via, e Ryan Hunter-Reay, a permettere a Rahal di tirare un sospiro di sollievo e a Kanaan di maledire la sfortuna per quella gialla che ha portato le vetture verso la fine della corsa. Da dire che Rahal durante uno dei pit-stop si era mosso quando ancora il bocchettone per il rifornimento era inserito. Manovra che normalmente porta a una penalit&agrave;, ma che questa volta non &egrave; stata data, scelta che ha scatenato le polemiche.  Sul terzo gradino del podio Marco Andretti, che come carriera segue quella di Rahal di promessa americana nonch&eacute; figlio e nipote d&rsquo;arte mai veramente sbocciata. Juan Pablo Montoya buon quarto tiene la testa della classifica generale davanti a Will Power, eliminato nel finale da Takuma Sato. Troppi comunque gli incidenti, tra questi quello che ha portato a muro Helio Castroneves, stretto senza tanti complimenti da Briscoe a met&agrave; gara.  Massimo Costa

A Fontana la neutralizzazione finale gli regala la vittoria davanti a Kanaan e Andretti

Indycar: le gialle aiutano Rahal

La quinta prova della Verizon IndyCar Series &egrave; quella che si &egrave; corsa a Indianapolis: non parliamo per&ograve; della 500 Miglia, che sar&agrave; la prossima gara nel weekend del 24 maggio, bens&igrave; del Grand Prix che si &egrave; corso sul tracciato "stradale" che sfrutta solo una parte del quadriovale e si snoda per 14 curve e 3,9 km. Questa "road race" ha visto il dominio di Will Power, quinto vincitore diverso e gi&agrave; autore della pole position: l'australiano non ha mai lasciato la prima posizione, nemmeno in una concitata partenza che ha visto in particolare un'entrata un po' fuori dalle righe di Helio Castroneves su Scott Dixon, che era 2&deg;, mandato in testacoda. Del caos seguente in tutto il gruppone ha fatto le spese in particolare Josef Newgarden ma anche Luca Filippi, che era riuscito a proseguire ma in realt&agrave; con danni seri un po' dappertutto. Alla prima sosta si &egrave; provveduto a ripararli, compreso un problema alla radio per sovrappi&ugrave;, ma il pit-stop &egrave; risultato talmente lungo che alla fine Filippi non ha potuto ottenere pi&ugrave; del 14&deg; posto.    Sul finire della gara Graham Rahal &egrave; riuscito ad avvicinare il capofila, sfruttando i consumi ridotti del suo motore Honda e una buona gestione delle soste che gli aveva permesso di scavalcare Simon Pagenaud e JuanPablo Montoya. Il colombiano si &egrave; classificato 3&deg;, posizione che lo mantiene al vertice della classifica generale davanti proprio a Power, anche grazie al ritiro del compagno di team dovuto a un problema elettronico. Sebastien Bourdais ha impostato una gara sulle gomme pi&ugrave; dure, montando le morbide solo alla fine, ma &egrave; risultato abbastanza veloce da ottenere il 4&deg; posto, davanti a Charlie Kimball e Helio Castroneves. 7&deg; e 8&deg; hanno concluso Tony Kanaan e Stefano Coletti, autori di un bel duello in cui il monegasco non ha certo fatto la figura del rookie, seguiti sul traguardo da Takuma Sato e Scott Dixon. Problemi invece per Francesco Dracone, classificato solo 22&deg;.  Interessante notare che a fine gara gli organizzatori hanno concesso al pubblico di "invadere" la pista, un po' come succede a Monza dopo il GP di Formula 1.  Maurizio Voltini

Dalla pole controlla poi il recupero di Rahal. Montoya 3&deg;, Coletti 8&deg;, Filippi coinvolto nel caos al via

Indycar: Power domina sull'Indy stradale

Un lungo volo per Indianapolis, poi la visita di rito nella sede del team Rahal per la prima presa di contatto con la squadra che porter&agrave; Luca Filippi in pista il prossimo fine settimana.  Nella tappa di Houston la Indycar disputer&agrave; una doppia gara, una sabato ed una domenica, e per Filippi sar&agrave; una buona occasione visto che ha gi&agrave; corso sullo stesso tracciato lo scorso anno con il team di Brian Herta. &laquo;Sono molto carico &ndash; ha commentato Luca appena atterrato negli Stati Uniti &ndash; dovr&ograve; riprendere confidenza con la monoposto, ma c&rsquo;&egrave; tutto per poter fare una bella figura&raquo;. Filippi ha completato le operazioni di rito per adattare la posizione di guida nella sua Dallara, e da gioved&igrave; sar&agrave; in pista sul circuito texano.  Roberto Chinchero    

"Sono molto carico. Dovr&ograve; riprendere confidenza con la monoposto, ma c&rsquo;&egrave; tutto per poter fare una bella figura" 

Luca Filippi pronto al debutto con Rahal

Due prove per un numero complessivo di quattro gare. Luca Filippi, dopo mesi di trattative condotte personalmente dal pilota, ha ricevuto oggi l&rsquo;okay dal team Rahal Letterman per essere in pista nelle due tappe del calendario Indycar di Huston (28 e 29 Giugno) e Toronto . Per Filippi, che lo scorso anno disput&ograve; due prove con il team Herta, &egrave; una chance ghiotta, anche se finora la squadra ha avuto una prima parte di stagione tra alti e bassi.  Luca prender&agrave; il posto di Oriol Servia, affiancando Graham Rahal, e partir&agrave; per gli Stati Uniti all&rsquo;indomani del Gran Premio d&rsquo;Austria, per onorare gli impegni presi con Sky Italia nel ruolo di commentatore. &laquo;Dovr&ograve; ripassare in fretta ci&ograve; che ho imparato lo scorso anno &ndash; ha commentato Filippi &ndash; ma sia a Huston che a Toronto avr&ograve; la possibilit&agrave; di disputare una doppia gara. Sono contento e smanioso di tornare ad indossare casco e tuta, e spero che possa essere l&rsquo;inizio di una lunga storia. Mi piace molto il contesto Indycar, che ho avuto modo di apprezzare gi&agrave; lo scorso anno, e spero di essere un buon ambasciatore per i colori italiani&raquo;.  Roberto Chinchero

Dopo mesi di trattative, ha ricevuto oggi l&rsquo;okay dal team Rahal Letterman per essere in pista nelle due tappe del calendario Indy di Huston e Toronto