Nessuno come lui. Stephane Peterhansel, francese classe 1965, ha vinto l&rsquo;edizione numero 38 della Dakar. E&rsquo; il sesto trionfo in carriera alla Dakar al volante di un&rsquo;auto: nessuno, con le quattro ruote, &egrave; riuscito a fare meglio di lui (Vatanen si ferm&ograve; a 4) e se si pensa che Stephane ne ha vinte sei anche in sella ad una due ruote, si pu&ograve; capire bene la grandezza di questo pilota, poliedrico per eccellenza.  TRIPLETTA FRANCESE - La dodicesima affermazione personale alla Dakar arriva dopo due anni di &ldquo;digiuno&rdquo; e dopo aver guidato alla perfezione la Peugeot 2008 DKR, assistito nel migliore dei modi dal suo navigatore e connazionale Jean-Paul Cottret. Per la Casa del &ldquo;Leone&rdquo; &egrave; un traguardo importante, perch&eacute; torna in vetta alla Dakar dopo 25 anni: l&rsquo;ultima vittoria del Marchio transalpino, infatti, risaliva al 1990.  TAPPA A LOEB - Peterhansel ha potuto alzare le braccia al cielo dopo oltre 9.000 km di terra, sabbia, roccia e fango. L&rsquo;ultima tappa di 700 km (con 180 di speciale) partita da Villa Carlos Paz, si &egrave; chiusa in modo trionfale a Rosario, con una &ldquo;tranquilla&rdquo; nona posizione che gli ha permesso di salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio assoluto davanti a Al-Attyah (a 34 minuti) e De Villiers (a oltre un&rsquo;ora). L&rsquo;ultima frazione &egrave; stata vinta dal compagno di Marca, Sebastien Loeb, capace di avere la meglio su Hirvonen (vincitore ieri) di 1&rsquo;13&rdquo; e del principe del Qatar, Al-Attiyah (Mini) di 1&rsquo;36.  LE ALTRE QUATTRO RUOTE - Tra i camion, la vittoria di tappa &egrave; andata al Man del trio Stacey, Serge e Van Der Vaet mentre il titolo 2016 della Dakar se lo sono assicurati De Rooy, Torrallardona e Rodewald. La vittoria odierna dei quad, invece, &egrave; andata al sudafricano Baragwanath mentre ad esultare sul gradino pi&ugrave; alto del podio assoluto &egrave; stato l&rsquo;argentino della Yamaha, Marcos Patronelli.  Federico Porrozzi 

Al termine della 13esima e ultima tappa, il pilota francese porta a casa il sesto titolo in carriera della gara auto

Dakar 2016: Peterhansel, 6&deg; meraviglia

In questa 12esima tappa della Dakar che andava da Termas de Rio Hondo a Rosario, il capoclassifica Nasser Al-Attiyah non ha voluto prendere rischi inutili, classificandosi comunque quarto quando invece il diretto contendente per la vittoria finale, Giniel De Villiers, non &egrave; andato oltre il 12&deg; posto. Il sudafricano &egrave; stato infatti ancor pi&ugrave; prudente - &laquo;Ho guidato pianissimo&raquo;, ha dichiarato - perch&eacute; sa benissimo che a questo punto solo un errore pu&ograve; ridecidere la classifica, e non vuole certo essere lui a farlo.  Qualche rischio in pi&ugrave; se l&rsquo;&egrave; invece preso l&rsquo;argentino Orlando Terranova, che &egrave; cos&igrave; andato a vincere per la quarta volta in questa edizione della Dakar, superando di soli 30 secondi il russo Vladimir Vasilyev e di 1 minuto e mezzo il connazionale Emiliano Spataro. Per quest&rsquo;ultimo si tratta di un risultato di spicco che corona una gara spesso appena a ridosso dei protagonisti con la sua Renault Duster. Bene anche Bernhard Ten Brinke, classificatosi 5&deg; a meno di 2 minuti di ritardo dai primi pur se ad un certo punto era in testa. I distacchi non sono stati esagerati, anche perch&eacute; lo stage che si &egrave; corso fra la vegetazione &egrave; stato di &ldquo;soli&rdquo; 298 km sui 1.024 complessivi: un trasferimento lungo che richiedeva di evitare disattenzioni prima di tutto.  Visto il risultato di tappa, in pratica la classifica generale non fa che confermarsi ancor di pi&ugrave;, con Al-Attiyah che aumenta il suo vantaggio su De Villiers da 29 a quasi 36 minuti. Questo quando manca solo l&rsquo;ultima giornata che porter&agrave; da Rosario al traguardo finale (e iniziale) di Buenos Aires: i 393 km finali (dei quali 174 di &ldquo;speciale&rdquo;) dove ormai i protagonisti penseranno soprattutto a concludere questa maratona. Ma la statistica dice che ogni anno c&rsquo;&egrave; almeno uno dei concorrenti che si ritira proprio in quest&rsquo;ultima fase&hellip;  Maurizio Voltini La classifica della dodicesima tappa:  La classifica generale:  Il percorso della dodicesima tappa 

Al-Attiyah consolida il comando ottenendo il 4&deg; posto dietro alla sorpresa Spataro con la Renault

Dakar 2015: a Terranova la penultima tappa

Non bisogna mai dare nulla per scontato, prima di una gara, e il responso lo d&agrave; solo la bandiera a scacchi. Cos&igrave; al termine della prima tappa della Dakar edizione 2014, fra tutti i vari &ldquo;superfavoriti&rdquo; a svettare &egrave; invece Carlos Sousa (Haval), riuscito col suo &ldquo;prototipo&rdquo; a precedere di 11 secondi la prima delle Mini, quella di Orlando Terranova, dopo i primi 809 km di gara (solo 180 per&ograve; quelli di &ldquo;speciale&rdquo;).  Una foratura verso la fine ha fatto perdere del tempo (circa 4 minuti) a Stephane Peterhansel, classificato cos&igrave; solo sesto, mentre il terzo posto &egrave; andato a Nasser Al Attiyah che sta ancora un po&rsquo; &ldquo;prendendo la mano&rdquo; con la sua Mini. Fra i due l&rsquo;altra Mini di Nani Roma e il buggy di Carlos Sainz, con il primo che si &egrave; lamentato per l&rsquo;ostruzionismo del connazionale raggiunto in prova. Problemi (al servosterzo) invece per Giniel De Villiers, ma ancor pi&ugrave; per Robby Gordon: gi&agrave; partito con mezz&rsquo;ora di ritardo nella speciale a cronometro, &egrave; stato poi costretto a una sosta a meno di 20 km al traguardo per problemi di vapori benzina. Ora ha accumulato un ritardo di circa 2 ore e mezza.  &laquo;&Egrave; andata bene ma non &egrave; stato facile - ha commentato alla fine Carlos Sousa - perch&eacute; la nostra macchina non dispone di aria condizionata e tutte le prese d&rsquo;aria erano intasate. In pi&ugrave; dopo una cinquantina di km si &egrave; rotto un condotto dal turbo e l&rsquo;aria andava direttamente nell&rsquo;abitacolo: abbiamo avuto pi&ugrave; di 70&deg;C e facevamo fatica a respirare! Forse il motivo per cui sono andato cos&igrave; veloce era perch&eacute; volevo uscire il prima possibile da quell&rsquo;inferno... A un certo punto ho pensato che non ce l&rsquo;avremmo fatta, ma alla fine abbiamo guidato bene e senza errori, ottenendo una vittoria davvero sudata, soffrendo come cani&raquo;.  Per ora 99esimi Verzelletti-Cabini con la PanDakar, staccati di 1.00&rsquo;34&rdquo;, mentre Cinotto-Fulvio e Cinotto-Dominella sono rispettivamente al 117&deg; e 131&deg; posto.  La classifica della Dakar dopo la prima tappa: 1. Sousa-Ramalho (Haval) in 2.20&rsquo;36&rdquo;; 2. Terranova-Fiuza (Mini) a 11&rdquo;; 3. Al Attiyah-Cruz (Mini) a 47&rdquo;; 4. Roma-Perin (Mini) a 1&rsquo;15&rdquo;; 5. Sainz-Gottschalk (SMG) a 4&rsquo;03&rdquo;.  Maurizio Voltini    

Da Rosario a San Luis precede le Mini di Terranova e Al Attiyah

3 risultati per 'rosario'

Dakar 2016: Peterhansel, 6° meraviglia

Dakar 2015: a Terranova la penultima tappa

Sousa a sorpresa nella 1ª tappa della Dakar