Con una vittoria di prepotenza nella finalissima di Homestead, Kyle Busch ha conquistato il suo primo titolo in Nascar Sprint Cup Series, regalando anche alla Toyota il primo trionfo di un costruttore straniero nella categoria di punta del panorama stock-car americano. Rimasto seriamente infortunato a tibia e perone nella prima gara della XFinity Series a Daytona, Busch ha saltato le prime 11 gare della stagione. Dopo avere ottenuto la deroga per poter partecipare alla Chase For The Cup, ha recuperato la trentesima posizione in classifica che gli era stata imposta come &ldquo;minimo", vincendo in modo perentorio quattro appuntamenti quasi di fila.  Raggiunto nell&rsquo;albo doro il fratello maggiore Kurt, Kyle ha anche concretizzato anni di tentativi per la casa delle tre ellissi. Dopo i primi, timidi inizi nelle categorie minori nel 2000, si sono dovute attendere nove stagioni dal momento del debutto in Sprint Cup ad inizio 2007. Per Joe Gibbs si tratta invece del quarto titolo, dopo il primo siglato dall&rsquo;altro &ldquo;fratello minore&rdquo; Bobby Labonte e i due di Tony Stewart. Il settantaquattrenne team principal, tre volte vincitore del SuperBowl da coach dei Washington Redskins, ha coronato i grandi investimenti in fatto di tecnici e piloti&hellip; e si sar&agrave; ulteriormente convinto della scelta di mantenere Busch in squadra nonostante le tante intemperanze.  Per gli altri tre contendenti qualificatisi per la finalissima, solo le briciole. Kevin Harvick &egrave; arrivato secondo in gara, &egrave; vero. Ma il campione in carica californiano non sarebbe mai riuscito ad averla vinta in pista, afflitto anche da un grande pattinamento nel finale. Nei dieci passaggi conclusivi, Busch &egrave; riuscito ad infliggergli oltre un secondo e mezzo di distacco. Per Jeff Gordon e Martin Truex, i problemi di assetto sono stati ancor pi&ugrave; grandi. Il quattro volte campione si ritira cos&igrave; dalla categoria senza la cinquina tanto desiderata: il suo risultato, a fine stagione, &egrave; comunque stato superiore alle attese e ha mostrato tutto il suo potenziale. Truex, impegnato in una battaglia da Davide contro Golia, ci riprover&agrave; il prossimo anno, sempre per il piccolo Furniture Row Racing ma su una Toyota &ldquo;satellite&rdquo; di casa Gibbs.  Terzo e quarto al termine della giornata hanno chiuso gli alfieri del team Penske Brad Keselowski e Joey Logano protagonisti, in particolare il secondo, di una stagione comunque eccellente. Peccato per i contrattempi capitati nei playoff. A completare la top-5 &egrave; stato, nonostante una strisciata contro le protezioni, Kyle Larson, sempre pi&ugrave; in forma per il team Ganassi.  Marco Cortesi  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della Ford 400 di Homestead, trentaseiesima e ultima prova della Nascar Sprint Cup Series.  1 - Kyle Busch (Toyota) &ndash; Gibbs - 267 giri 2 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 267 3 - Brad Keselowski (Ford) - Penske - 267 4 - Joey Logano (Ford) - Penske - 267 5 - Kyle Larson (Chevy) - Ganassi - 267 6 - Jeff Gordon (Chevy) - Hendrick - 267 7 - Matt Kenseth (Toyota) - Gibbs - 267 8 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 267 9 - Jimmie Johnson (Chevy) - Hendrick - 267 10 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 267 In campionato 1. Kyle Busch 5043; 2. Kevin Harvick 5042; 3. Jeff Gordon 5038; 4. Martin Truex Jr. 5032; 5. Carl Edwards 2368.        

Il pi&ugrave; giovane dei fratelli di Las Vegas completa un miracoloso recupero regalando anche il successo al costruttore giapponese

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Kyle Busch e la Toyota vincono la Sprint Cup 2015