Le Ferrari della Mille Miglia 1957

Le Ferrari della Mille Miglia 1957
Con l'uscita nelle sale del film di Michael Mann su Enzo Ferrari, un momento cruciale nella storia del Cavallino rampante lo ha la Mille Miglia del 1957. Edizione tragica a causa dell'incidente di Guidizzolo, dove persero la vita 11 spettatori, De Portago e il copilota Nelson. Erano al volante della Ferrari 335 S, una delle tre Sport Prototipo schierate da Ferrari. La quarta Rossa,una 250 GT Berlinetta affidata a Gendebien. Poi, altri due modelli corsero quell'edizione: Ferrari 500 Mondial e Ferrari 500 TRC
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Ferrari 500 Mondial - Alla Mille Miglia del '57 prese parte anche la 500 Mondial, progetto del 1953, il primo realizzato da Scaglietti mentre la successiva produzione di 15 esemplari venne curata da Pinin Farina. Tredicesimo assoluto all'arrivo a Brescia, il francese Guichet. La 500 Mondial montava un motore 2 litri quattro cilindri da 170 cavalli, per un peso di 720 kg. Velocità massima di 236 km/h
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Ferrari 500 Mondial - Alla Mille Miglia del '57 prese parte anche la 500 Mondial, progetto del 1953, il primo realizzato da Scaglietti mentre la successiva produzione di 15 esemplari venne curata da Pinin Farina. Tredicesimo assoluto all'arrivo a Brescia, il francese Guichet. La 500 Mondial montava un motore 2 litri quattro cilindri da 170 cavalli, per un peso di 720 kg. Velocità massima di 236 km/h
Ferrari 250 GT Berlinetta TdF - La "quarta" Ferrari ufficiale alla MM del 1957 era una granturismo. Olivier Gendebien portò la 250 GT Berlinetta TdF al terzo posto assoluto. Un progetto spinto dal motore V12 3 litri da 340 cavalli e 1.050 kg di peso. La sigla Tour de France le venne riconosciuta per la vittoria nell'omonima gara francese nel 1956. Seguì una seconda serie della 250 GT Berlinetta, dal passo accorciato di 20 cm nel '59 e rese la prima serie "LWB" long wheelbase: passo lungo.
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Ferrari 250 GT Berlinetta TdF - La "quarta" Ferrari ufficiale alla MM del 1957 era una granturismo. Olivier Gendebien portò la 250 GT Berlinetta TdF al terzo posto assoluto. Un progetto spinto dal motore V12 3 litri da 340 cavalli e 1.050 kg di peso. La sigla Tour de France le venne riconosciuta per la vittoria nell'omonima gara francese nel 1956. Seguì una seconda serie della 250 GT Berlinetta, dal passo accorciato di 20 cm nel '59 e rese la prima serie "LWB" long wheelbase: passo lungo.
Ferrari 335 S - Al debutto nell'edizione della Mille Miglia del 1957, la Ferrari 335 S era un'evoluzione della 315 S. Non vide mai il traguardo a causa dell'incidente di Guidizzolo, mentre De Portago e Nielsen erano in terza posizione. Motore V12 da 4 litri e 390 cavalli per un peso di appena 880 kg, raggiungeva i 300 km/h. Alla 24 Ore di Le Mans di quell'anno fu protagonista del giro più veloce a oltre 190 orari di media
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Ferrari 335 S - Al debutto nell'edizione della Mille Miglia del 1957, la Ferrari 335 S era un'evoluzione della 315 S. Non vide mai il traguardo a causa dell'incidente di Guidizzolo, mentre De Portago e Nielsen erano in terza posizione. Motore V12 da 4 litri e 390 cavalli per un peso di appena 880 kg, raggiungeva i 300 km/h. Alla 24 Ore di Le Mans di quell'anno fu protagonista del giro più veloce a oltre 190 orari di media
Ferrari 335 S - Al debutto nell'edizione della Mille Miglia del 1957, la Ferrari 335 S era un'evoluzione della 315 S. Non vide mai il traguardo a causa dell'incidente di Guidizzolo, mentre De Portago e Nielsen erano in terza posizione. Motore V12 da 4 litri e 390 cavalli per un peso di appena 880 kg, raggiungeva i 300 km/h. Alla 24 Ore di Le Mans di quell'anno fu protagonista del giro più veloce a oltre 190 orari di media
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Ferrari 335 S - Al debutto nell'edizione della Mille Miglia del 1957, la Ferrari 335 S era un'evoluzione della 315 S. Non vide mai il traguardo a causa dell'incidente di Guidizzolo, mentre De Portago e Nielsen erano in terza posizione. Motore V12 da 4 litri e 390 cavalli per un peso di appena 880 kg, raggiungeva i 300 km/h. Alla 24 Ore di Le Mans di quell'anno fu protagonista del giro più veloce a oltre 190 orari di media
Ferrari 315 S - Prima e seconda all'arrivo di Brescia, rispettivamente con Taruffi e Von Trips, la Ferrari 315 S era una Sport Prototipo con motore V12 da 3.8 litri. Cubatura ridotta rispetto all'evoluzione 335 S e 360 cavalli, per un peso di 880 kg. La novità del progetto 315 S fu nell'adozione del motore a quattro alberi a camme in testa, comandati da catena. La Sport Prototipo raggiungeva i 290 km/h.
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Ferrari 315 S - Prima e seconda all'arrivo di Brescia, rispettivamente con Taruffi e Von Trips, la Ferrari 315 S era una Sport Prototipo con motore V12 da 3.8 litri. Cubatura ridotta rispetto all'evoluzione 335 S e 360 cavalli, per un peso di 880 kg. La novità del progetto 315 S fu nell'adozione del motore a quattro alberi a camme in testa, comandati da catena. La Sport Prototipo raggiungeva i 290 km/h.
Ferrari 500 TRC - L'ottavo posto di Gino Munaron nel 1957 arrivò al volante di una Ferrari 500 TRC. Lettera, la C, aggiunta al progetto 500 TR (Testa Rossa), per rispondere all'adeguamento previsto dalla lettera C del codice sportivo internazionale. Silhouette allungata e carrozzeria più bassa caratterizzavano la 500 TRC rispetto alla 500 TR, carrozzata sempre da Scaglietti e con motore 2 litri quattro cilindri da 180 cavalli. Motore invariato sulla TRC, che alla bilancia dichiarava 680 kg. La velocità massima era di 245 km/h.
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Ferrari 500 TRC - L'ottavo posto di Gino Munaron nel 1957 arrivò al volante di una Ferrari 500 TRC. Lettera, la C, aggiunta al progetto 500 TR (Testa Rossa), per rispondere all'adeguamento previsto dalla lettera C del codice sportivo internazionale. Silhouette allungata e carrozzeria più bassa caratterizzavano la 500 TRC rispetto alla 500 TR, carrozzata sempre da Scaglietti e con motore 2 litri quattro cilindri da 180 cavalli. Motore invariato sulla TRC, che alla bilancia dichiarava 680 kg. La velocità massima era di 245 km/h.
Ferrari 500 TRC - L'ottavo posto di Gino Munaron nel 1957 arrivò al volante di una Ferrari 500 TRC. Lettera, la C, aggiunta al progetto 500 TR (Testa Rossa), per rispondere all'adeguamento previsto dalla lettera C del codice sportivo internazionale. Silhouette allungata e carrozzeria più bassa caratterizzavano la 500 TRC rispetto alla 500 TR, carrozzata sempre da Scaglietti e con motore 2 litri quattro cilindri da 180 cavalli. Motore invariato sulla TRC, che alla bilancia dichiarava 680 kg. La velocità massima era di 245 km/h.
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Ferrari 500 TRC - L'ottavo posto di Gino Munaron nel 1957 arrivò al volante di una Ferrari 500 TRC. Lettera, la C, aggiunta al progetto 500 TR (Testa Rossa), per rispondere all'adeguamento previsto dalla lettera C del codice sportivo internazionale. Silhouette allungata e carrozzeria più bassa caratterizzavano la 500 TRC rispetto alla 500 TR, carrozzata sempre da Scaglietti e con motore 2 litri quattro cilindri da 180 cavalli. Motore invariato sulla TRC, che alla bilancia dichiarava 680 kg. La velocità massima era di 245 km/h.

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