In edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection: Targa Florio, storia infinita

In edicola un nuovo numero di Autosprint Gold Collection: Targa Florio, storia infinita

Il mito della corsa più antica del mondo rivive in un volume che narra gli episodi più clamorosi scritti lungo l’asfalto delle Madonie

31.08.2021 16:39

La macchina del tempo ha viaggiato velocissima, neanche fosse un prototipo lanciato a 300 km/h lungo il rettilineo di Buonfornello, imbrattando l’asfalto tra i contrafforti delle Madonie. Ha lasciato tracce bellissime di una storia infinita. Sbaffi di una Grande Epopea e di una leggenda che non è mai finita. Il mito della Targa Florio (che rivive sul numero di Autosprint Gold Collection che trovate in edicola) è qualcosa difficilmente traducibile con le parole. Si può giocare quanto si vuole con gli aggettivi. Ma non serve. Non basta a raccontare fino in fondo che cosa rappresenta la corsa più antica del mondo: è un patrimonio
dell’umanità corsaiola. 

La Targa Florio ha lasciato tracce indelebili nel cuore degli appassionati e segni del suo passaggio. Come accadeva ai bei tempi. Già perché questa è sempre stata una corsa fuori dagli schemi, fuori dal comune, che costringeva ad aguzzare l’ingegno. Emblematico un articolo di Giancarlo Cevenini pubblicato su Autosprint Anno del 1971 che racconta del fenomeno Targa Florio. “Ogni anno a maggio la gara rinasce testarda e ripopola i 72 km delle Madonie di un milione di persone festanti che attendono, anche tutta la notte, per non perdere il posto migliore che solo loro conoscono, per poi vedere passare delle velocissime macchine 11 volte sotto il proprio naso. Alla fine della gara, tante volte senza saper neppure chi ha vinto e che cosa è successo, se ne ritornano a casa facendo interminabili ore di fila. Davvero la Targa Florio è una corsa tutta particolare, con un pubblico che umilia Le Mans, la passione, il tifo, la gentilezza che solo il grande cuore degli isolani può esprimere. Ma il colore della Targa non è solo quello del sole, dei fiori, della passione, dell’entusiasmo, che incendia in particolare le Madonie, specie quando c’è Nino Vaccarella a far sentire più alto e vittorioso il rombo del motore della sua macchina”.

Tanti dolcissimi racconti dentro la storia della corsa più antica del pianeta, il simbolo di un mondo che non c’è più ma che continua a generare passione.


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