L'editoriale del Direttore: Ferrari, la nostra Nazionale

L'editoriale del Direttore: Ferrari, la nostra Nazionale

"Serviranno 4-5 GP per avere un bilancio più chiaro e poi vedremo gli sviluppi del resto della stagione", spiega Mattia Binotto

Andrea Cordovani

29.03.2022 11:51

L’inizio del Mondiale 2022 è un clamoroso spot per la F.1. Questa è roba da infarto. Questo è uno spettacolo straordinario che ti manda il cuore in gola e ti tiene attaccato alla televisione. Gli sbadigli degli ultimi anni si sono trasformati in urla di emozione. Sì, davvero: sembra un altro Sport. Non ci sono dubbi. È la Ferrari la nostra Nazionale. Fuori l’Italia dal Mondiale di calcio per la seconda volta consecutiva, sarà la Rossa quest’anno fino a dicembre a scaldare il cuore del suo popolo che ora gonfia il petto orgoglioso con la F1-75 che esalta e, come promesso da Mattia Binotto alla presentazione, è lì a giocarsela in ogni metro della pista.

Se il Mondiale 2021, con il duello infernale tra Verstappen ed Hamilton, è stato uno dei più belli e combattuti di sempre, quello di quest’anno sembra già essere entrato in zona DRS per superarlo. Con Max e Leclerc a regalare manovre ardite e numeri di altissima scuola. Ancora sorpassi e controsorpassi. E fiato in gola fin sotto alla bandiera a scacchi. Stavolta a prevalere è stato il campione del mondo in carica, con Charles che ha chiuso alle sue spalle, garantendosi il primato nel Mondiale Piloti, ma masticando un po’ amaro dopo unacorsa vissuta per gran parte al comando.

La nuova era della F.1 nasce rigogliosa. E' uno show che lascia senza fiato. Racconta Binotto ai microfoni di Sky: "Tutto questo era quello che si voleva come spettacolo e come F.1 e ci fa piacere far parte di questo show e di questa competizione. E di poter competere per il podio almeno in questo inizio di stagione. Era il nostro obiettivo, per ora ci siamo. Serviranno 4-5 gare peravere un bilancio un po’ più chiaro e poi vedremo gli sviluppi del resto della stagione. Adesso ci attendono piste ancora diverse, andremoora a Melbourne su una pista ancora diversa da quella conosciuta in passato e differente dalle prime due già incontrate. Poi Imola, tracciato con curve lente dovepotremmo magari cercaredi utilizzare la nostra vettura al meglio".

Con due vetture sul podio anche in Arabia Saudita, la Scuderia ha chiarito di essere una squadra tosta, che ha voglia di mostrare i muscoli, pronta a esaltarsi quando si alza l’asticella. Il Cavallino è ora al comando anche nel Mondiale Costruttori. Quel che pare evidente è che dopo i simpatici sorrisi con i quali Red Bull aveva salutato il ritorno alla vittoria della Ferrari in Bahrain, adesso Horner e soci hanno già diramato lo stato d’allerta. Alcuni episodi in pista hanno chiarito che il tempo delle pacche sulle spalle è finito. D’ora in poi prepariamoci ad ogni evenienza perché questa è una truppa che si esalta proprio quando infuria la sfida senza esclusione di colpi. E da una parte è forse il miglior riconoscimento per questa Ferrari che per ora è lì francobollata alle monoposto disegnate da Adrian Newey.

Mentre il duello Ferrari- Red Bull promette di mettere solide radici c’è una protagonista che brilla per la sua assenza dalle zone che contano. E' la Mercedes. Le difficoltà del team che ha fatto riscrivere la storia della F.1 si leggono nelle faccia livida di Toto Wolff che spiega: "Sembra un po’ di essere tornati al 2013, dove semplicemente non abbiamo la velocità della Red Bull e probabilmente neppure quella della Ferrari. Noi continuiamo a combattere, è l’unico sentimento che ho, al momento. Abbiamo bisogno di lottare. Certamente il livello prestazionale è inaccettabile. Siamo la terza forza, ma a volte no, come oggi. E restare in questa posizione semplicemente non è un’opzione".

Non c’è più traccia del Wolff che spiegava al mondo quanto mancasse dalla contesa la Ferrari. Adesso Toto deve guardare essenzialmente in casa sua, perchè Mercedes che ha dominato l’era hybrid dal 2014 al 2022 ha iniziato la nuova epoca con un cammino sorprendentemente tutto in salita. Chissà se fra un po’ sarà Mattia Binotto a invocare il ritorno ad alta quota della Regina, inciampata in un avvio di Mondiale duro come mai prima d’ora.


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