L'editoriale del Direttore: Quel finale è uno sfregio

L'editoriale del Direttore: Quel finale è uno sfregio© Getty Images

C’è qualcosa di profondo da rivedere nel sistema perché la gestione di una corsa è diventata a volte troppo complessa e arzigogolata. Il finale di Monza Centenaria è uno sfregio. che ha privato di una conclusione all’insegna dello spettacolo

Andrea Cordovani

13.09.2022 11:02

Monza del Centenario si trasforma nel Tempio della voracità. Fagogita emozioni, banchetta con i boati della marea rossa. Sembra davvero una gran bella abbuffata. Purtroppo termina con una fastidiosa indigestione di fischi per uno spettacolo mutilato negli organi vitali prima del gran finale. Vince Max Verstappen davanti a Charles Leclerc. L’olandese infrange anche il tabù Monza e allunga le mani sul secondo titolo iridato della carriera. Non c’è nessuna macchia nella sua vittoria. Ma quell’arrivo dietro alla safety car lascia il gusto amaro. A Monza i fischi sono sempre stati una cosa seria. Non hanno mai risparmiato nessuno. Enzo Ferrari compreso. Stavolta se li prende tutti la direzione gara, gli uomini della Fia che sono lì apposta per far rispettare le regole.

"Sebbene sia stato fatto ogni sforzo per recuperare rapidamente la vettura numero 3 e riprendere la gara, nell’evolversi della situazione i commissari non sono riusciti a mettere la vettura in folle e a spingerla nella via di fuga si legge in una nota ufficiale della Fia – poiché la sicurezza dell’operazione di recupero è la nostra unica priorità e l’incidente non è stato abbastanza significativo da richiedere una bandiera rossa, la gara si è conclusa in regime di safety car secondo le procedure concordate tra la FIA e tutti i concorrenti. La tempistica del periodo di safety car all’interno di una gara non ha alcuna influenza su questa procedura". Sottolinea Toto Wolff: "Questa è la regola e bisogna seguirla. Forse non è stato un finale di gara spettacolare, ma le regole ci sono e vanno seguite". Ai microfoni di Sky Mattia Binotto è sceso nei dettagli: "Non c’era motivo di aspettare, l’unico motivo che posso immaginare è per la sicurezza, però, da regolamento c’è un tempo minimo che le vetture devono rispettare per correre in condizioni sicure. Oggi è una dormita della Fia dal nostro punto di vista, forse poca esperienza da parte loro che hanno cambiato molto e ad oggi non sono ancora all’altezza di questo tipo di situazione. Sembra che in certe decisioni siano troppo prudenti, troppo lenti, ma la Formula 1 ha bisogno di altro, di una marcia in più, perché dobbiamo offrire spettacolo per fare in modo che le gare si corrano non dietro la Safety Car, ma in pista".

Il problema sta proprio nel regolamento che sembra essere timbrato, vidimato e bollato, nell’ufficio complicazioni affari semplici. E quando scoppia il caso difficile si decide di non decidere mentre il tempo trascorre beffardo. C’è qualcosa di profondo da rivedere nel sistema perché la gestione di una corsa è diventata a volte troppo complessa e arzigogolata. Il finale di Monza Centenaria è uno sfregio. che ha privato di una conclusione all’insegna dello spettacolo. E invece nel momento decisivo a prendersi tutta la scena è stato ancora una volta il caos. Ci sono ancora tante cose da rivedere in cabina di regia dei GP, all’interno di un Mondiale che fa sold out in ogni dove. I rapporti tra Liberty Media e Federazione Internazionale sono, talora, abbastanza agitati. I due organismi non viaggiano nella stessa direzione ed è chiaro che il non spettacolo conclusivo di Monza sarà oggetto di profonda riflessione. L’unica cosa certa è che nessuno meritava un finale come quello al quale impassibili, ma anche abbastanza increduli, abbiamo assistito domenica scorsa…

Mentre a Monza andava in scena il GP d’Italia, in Giappone si era da poco conclusa la 6 Ore del Fuji penultimo round del Mondiale Endurance. La gara è stata contrassegnata dalle doppiette della Toyota e della Ferrari che nelle rispettive categorie hanno recitato il ruolo delle assolute protagoniste. L’uno-due firmato Pier Guidi-Calado e Fuoco-Molina è la conferma di un team che non molla mai. E che nel momento di difficoltà sa tirare fuori gli artigli per giocarsela fino in fondo. Pier Guidi-Calado con la Ferrari 488 sbarcheranno in Bahrain per il gran finale del campionato da leader. Così con il futuro che avanza in versione 296 e Hypercar, c’è la garanzia di un presente solido soprattutto per via di quella 488 che, è chiaro, non molla mai e vuole giocarsela fino all’ultima curva…


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi