L'editoriale del Direttore: Rossi a Misano Vale davvero

L'editoriale del Direttore: Rossi a Misano Vale davvero

Il Dottore sale sul gradino più alto del podio nella gara di Misano del GT World Challenge. E il pensiero è già rivolto alla 24 Ore di Le Mans

Andrea Cordovani

18.07.2023 12:04

Valentino Rossi a Misano. Lui davanti e dietro tutti gli altri. Come ai bei tempi. La torcida gialla che esplode, esulta, festeggia. Striscioni, bandiere, fumogeni. Per loro il Dottore non ha mai spento le insegne del suo fantastico parco giochi. Continua a essere unico. Inimitabile. Lo seguirebbero anche alla bocciofila. Ma per quello, onestamente, dovrà passare del tempo. Perché la nuova sfida lanciata da Vale è tosta e intrigante. Sta sbocciando proprio adesso che si iniziano a vedere i germogli della semina.

Sul tetto del GTWC con BMW a Misano

La prima vittoria del Dottore in GT World Challenge Europe incendia una domenica di fuoco e infiamma pure il cuore. Trama avvincente dentro a un emozionante regia incastrata nel destino. Il “Dottore” approfitta al meglio di una BMW resa competitiva dal cambiamento di Balance of Performance già da sabato, da un ottimo primo stint del suo compagno d’avventura Martin che aveva tenuto la terza piazza al via e da un pit-stop convulso che ha beffato i suoi compagni di squadra. E nonostante tutto sulla pista di Vale, il godimento è doppio.

Non c’era al momento miglior posto per festeggiare il primo successo in una categoria tosta e altamente competitiva. Questo è un luogo speciale che vale più di ogni altro per rilanciare una sfida nella quale il Dottore si sta impegnando fino in fondo. Ci mette la faccia. Ed è preso dalla sfida. Senza proclami. Passo dopo passo. Con la voglia ancora d’imparare e una fame da vittoria che continua a bruciargli dentro, anche dopo una carriera da Super-Califfo nelle due ruote. E una bacheca zeppa di titoli.

A 44 anni, il fenomeno di Tavullia vive una nuova primavera dentro a una sfida in cui si è calato fino in fondo da due anni a questa parte. Sono bestie particolari questi campionati internazionali dove è riunita la crema della specialità e il livello della sfida è sempre elevatissimo. È qui che si impara l’arte della corsa di durata, si condivide l’abitacolo, si ragiona di squadra, si osano o si dosano le prestazioni. Serve un bel bagaglio d’esperienza per iniziare a giocartela con gli altri. Valentino lo ha capito da tempo. Senza andare alle fondamenta difficilmente puoi edificare un futuro da pilota di durata.

Sogno Le Mans

Un mondo a parte all’interno dell’universo automobilistico. Ciò che non passa certo inosservata è l’evidenza della situazione. Ovvero che Valentino diventa un assoluto valore aggiunto in un mondo dell’endurance che sta vivendo un clamoroso momento di salute. Un testimonial gareggiante dentro a una specialità che ha voglia di conquistare sempre più spazi nel cuore degli appassionati. È innegabile che Rossi punti alle grandi sfide di durata per completare un ciclo di esperienze da corridori d’altri tempi, quelli che dopo le carriere sulle due ruote sconfinavano nell’altro mondo per disputare le più disparate corse tra monoposto, sfide di durata, gare in salita e rally. Piloti alla Michel Vaillant. O alla Tazio Nuvolari. Ma ora serve salire un altro gradino, prima di arrivare sul punto più alto. Dove da tempo ha in mente di arrivare.

Valentino Rossi alla 24 Ore di Le Mans. È già bello scriverlo e ancora più dolce è pensarlo. Prima o poi succederà. Per mettere le cose in chiaro ha già messo in tasca la vittoria alla Road to Le Mans. La strada è tracciata. La porta spalancata.

In un Mondiale Endurance lanciato sempre più nel futuro con sfide che si fanno davvero roventi, il Dottore diventa un personaggio perfetto per far decollare definitivamente una specialità che non vuole certo andare in rotta di collisione con la F.1 ma che aspira a nuove porzioni di appassionati. “Pensa se non ci avessi provato”, recitava il titolo della sua autobiografia che celebrava la sua magistrale carriera in MotoGP. E meno male che ci sta provando anche stavolta, viene da dire, perché la nuova grande scommessa di Valentino Rossi può portare solo un grande beneficio alle corse automobilistiche.

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