Adrian Newey “mago” della Red Bull

07.04.2010 ( Aggiornata il 07.04.2010 15:40 )

Quello della Red Bull al Gran Premio di Malesia è stato un fine settimana da incorniciare. Pole position con Mark Webber; vittoria, la prima stagionale, con Sebastian Vettel e secondo posto con lo “scudiero” Webber, che, tanto per completare la supremazia della squadra anglo-austriaco, ha ottenuto il giro più veloce in gara. E’ difficile fare meglio.
L’affermazione della Red Bull era nell’aria già dalla prima sfida del campionato, in Bahrain. Sia in Medio Oriente che in Australia Vettel era stato messo kappaò da inconvenienti meccanici mentre era al comando. Il sospetto che la monoposto RB6, equipaggiata col motore Renault, fosse veloce ma ancora poco affidabile stava per trasformarsi in certezza. La trionfale doppietta in Malesia ha tagliato davvero la testa al...toro. Ora sono loro, gli uomini della Red Bull, quelli da battere. E le quotazioni del giovane Vettel, già alte a inizio campionato, si sono impennate.
La direzione tecnica della squadra è affidata a Adrian Newey, 52 anni il prossimo dicembre, inglese di Stratford-on-Avon, la cittadina dello Warwickshire in cui nacque William Shakespeare. Ritenuto il più innovativo e vincente progettista di Formula1 degli Anni Novanta del secolo scorso, Newey si è fatto conoscere negli Anni Ottanta lavorando alla March sulle monoposto, vincenti, destinate alle corse americane della Formula Indy. Ha quindi progettato, come ingegnere capo, le monoposto March-Leyton House di F.1 che, malgrado la modestia dei motori Judd, erano capaci di prestazioni di grande rilievo, grazie alle intuizioni di Newey in fatto di aerodinamica. L’abilità dell’ingegnere inglese è nel trovare il compromesso ottimale tra il bilanciamento aerodinamico della monoposto e la massima velocità, tra la deportanza in curva e la stabilità in accelerazione e in frenata.
Dalla March è quindi passato alla Williams per la quale ha progettato le Formula 1 che conquistarono il titolo mondiale con Nigel Mansell nel 1992, con Alain Prost nel 1993, con Damon Hill nel 1996, e con Jacques Villeneuve nel 1997, quando il canadese si giocò il primato all’ultima gara contro l’allora ferrarista Michael Schumacher. All’apice della propria fama, Newey accetta di trasferire armi e bagagli alla McLaren per la quale progetta le monoposto equipaggiate col motore Mercedes, che conquisteranno il campionato Costruttori nel 1998 e e quelli piloti nel biennio 1998-99 col finlandese Mika Häkkinen.

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