La Ferrari spiega il GP di Malesia

08.04.2010 ( Aggiornata il 08.04.2010 13:09 )

Negli uffici del reparto corse Ferrari, Luca di Montezemolo ha incontrato Stefano Domenicali e i tecnici per il consueto rapporto successivo alla gara, durante il quale è stato analizzato tutto l’andamento dell’intero fine settimana del Gran Premio di Malesia, terza prova del campionato, e i problemi che hanno caratterizzato la trasferta delle Rosse. Naturalmente c’è un grande rammarico per un risultato sicuramente inferiore alle aspettative e al potenziale a disposizione. L’errore di valutazione commesso nella prima parte della sessione di qualifica, hanno fatto sapere da Maranello, ha condizionato negativamente lo svolgimento della gara: dalla 19esima e alla 21esima posizione in griglia, occupate rispettivamente da Alonso e Massa, era difficile attendere più di un piazzamento in zona punti senza un elemento esterno – la pioggia oppure l’intervento della safety car – in grado di ribaltare l’andamento della corsa. L’obbiettivo, prosegue l’analisi della Ferrari, è stato parzialmente centrato, con Massa che ha chiuso il gran premio al settimo posto mentre soltanto il cedimento del motore ha privato lo spagnolo di due punti. La delusione per un fine settimana negativo, dicono dalla Scuderia, non deve in ogni caso cancellare la soddisfazione per un inizio di campionato che vede i due piloti al primo e al secondo posto della classifica Piloti e la squadra leader di quella riservata ai Costruttori. Se si pensa che l’anno scorso dopo le prime tre gare la casella dei punti all’attivo era ancora vuota si può comprendere che a Maranello si nutra un legittimo orgoglio per il lavoro compiuto finora, pur nella consapevolezza che si debba lavorare alacremente soprattutto su affidabilità e prestazione. Oltre al motore, sulla monoposto numero 8, cioè quella di Fernando Alonso, c’è stato un problema alla trasmissione che ha condizionato negativamente le prestazioni del pilota spagnolo sin dal giro di formazione. Inoltre, entrambe le monoposto della Sauber - che utilizzano il V8 Ferrari - hanno accusato un problema al propulsore, con quella di De La Rosa che non è riuscita a partire, e l’altra, quella di Kobayashi, che si è ritirata dopo 8 giri.
L’analisi dei dati ha confermato che i guasti capitati alle Sauber-Ferrari non hanno legame alcuno con il cedimento del motore di Alonso ma sono dovuti a un cattivo funzionamento nella gestione elettronico. L’inconveniente occorso al V8 di Alonso si è verificato a 2 giri dalla fine senza che nessun parametro avesse segnalato un’anomalia, il che esclude anche una relazione fra questo problema e quello verificatosi in Bahrain, a causa di un momentaneo surriscaldamento e che aveva consigliato la sostituzione del propulsore su entrambe le monoposto dopo le qualifiche del Gran Premio del Bahrain. E’ possibile, prosegue la relazione dei tecnici Ferrari, che il guasto al cambio possa aver avuto una qualche conseguenza sul motore, utilizzato in modo anomalo per tutta la gara, ma è chiaro che un’analisi più precisa potrà essere fatta soltanto quando l’unità rientrerà nelle officine di Maranello.

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