I costi del no GP Barhain

28.02.2011 ( Aggiornata il 28.02.2011 14:08 )

Rinunciare a un gran premio, per la Formula 1, è un vero e proprio bagno di sangue. Per questo in più di un’occasione si è preferito spostare la gara in calendario – ad esempio, il GP del Pacifico, in occasione del terremoto di Kobe del 1995 – piuttosto che cancellarla del tutto. È quello che vorrebbe fare Bernie Ecclestone dopo che il governo del Bahrain - l’organizzazione del gran premio di Formula 1 fa capo all’erede al trono, Salman Al-Khalifa - ha rinunciato alla gara per motivi di sicurezza.

Senza chiedere ai promotori la quota di iscrizione di circa 40 milioni di dollari “perché non farò pagare a loro una gara che non c’è”, ha detto Ecclestone. Almeno sulla carta, quindi, l’organizzazione è quella che ci rimette di meno. Non è un mistero che la vendita dei biglietti, ormai in tutto il mondo, non permette di coprire le spese. Certo, viene a mancare l’indotto – quali alberghi, ristoranti e altro - per un piccolo Paese che storicamente si riempie solo al giovedì sera, vigilia di festa, con gli spettatori che vogliono bere e giocare.

Ma questo è nulla in confronto alla quota di diritti perduta dalle squadre. Si calcola che, su una rimessa totale di 100 milioni di dollari - oltre 70 milioni di euro - il 40 per cento si traduca in mancati introiti per i team. Con la Ferrari che, secondo le stime di  “Formula Money”, sarà quella che ci rimette di più, cioè 6 milioni di euro circa per mancate sponsorizzazioni.

Per recuperare questi soldi si cerca di reinserire la gara in calendario. E qui si paga il prezzo di una stagione troppo piena di appuntamenti. Gli organizzatori di Abu Dhabi sono disposti ad avere due gare “in parallel” in Medio Oriente. Ma considerando che i materiali per per la corsa di Abu Dhabi arrivano dall’India, l’unica sarebbe di correre in Bahrain – che distante circa 400 km – la settimana dopo, 20 novembre. A questo punto diventa impossibile trasferire tutto in Brasile, a meno di non far slittare di una settimana l’ultimo gran premio in calendario. Così la stagione finirebbe il 4 dicembre. E la Mercedes non è d’accordo.

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