Mancano ancora 3 gare alla fine della stagione 2013, ma in realtà il campionato si è concluso oggi in India:
Vettel vince senza discussioni e - a prescindere da Alonso 11° e quindi a zero punti - agguanta il
suo quarto titolo mondiale consegnando oltretutto alla Red Bull quello nella classifica Costruttori. La sua tattica è stata semplice anche se un po' spiazzante, quando all'inizio si è fermato dopo aver percorso
solo 3 giri con le gomme più morbide e "cedevoli", quindi risalendo senza farsi apparentemente condizionare dal traffico fino a portarsi al comando. Ancora
guai invece per Webber, che comunque sarebbe arrivato secondo ma invece si è dovuto ritirare per problemi congiunti di alternatore e cambio.
Secondo al traguardo, quindi, un ottimo
Rosberg che purtroppo per lui si è visto la prestazione offuscata non solo dai successi di Vettel, ma anche dalla
stupefacente prestazione di Grosjean, terzo dopo essere partito 17°. Il francese ha fatto il suo primo e unico cambio gomme dopo 14 giri (da soft a medie) e poi ha proseguito fino al traguardo senza altri pit-stop, cosa che non è riuscita nemmeno a
Raikkonen e invece solo a
Sutil, però 9° al traguardo. Questo in una gara in cui comunque ha dovuto lottare parecchio, arrivando persino a toccarsi con lo stesso compagno di squadra. Il tutto mantenendo anche un certo ritmo, tanto che nonostante le gomme meno provate
Massa non è riuscito ad insidiarlo al temine, arrivando 4° a 1"8 dal francese e resistendo a
Perez 5°.
E arriviamo alla Ferrari: le speranze di perdere ma almeno "con l'onore delle armi" sono svanite già alle prime curve, quando
Alonso si è toccato prima con Webber (che aveva scartato nel lottare con Raikkonen) e poi con
Button. Così si è dovuto fermare quasi subito per sostituire l'
ala anteriore danneggiata - annullando tutta la strategia di partire con le gomme medie - e comunque si è ritrovato con lo
sterzo compromesso, arrivando dunque con fatica all'11° posto finale, fuori dalla zona punti per 2 secondi su
Ricciardo e con Sutil poco più avanti. Così grazie a questi risultati, compreso dunque il 6° di Hamilton,
la Mercedes ha tolto alla Ferrari il secondo posto nella classifica Costruttori (313 punti contro 309). Mentre in quella per Piloti, detto di Vettel, abbiamo sempre
Alonso 2° a 207 punti mentre
Raikkonen e Hamilton si avvicinano con 183 e 169: anche questa lotta è ancora aperta.
Quella che pare essere la gara destinata ad
incoronare Sebastian Vettel per la quarta volta con il titolo mondiale F1, stavolta con un certo anticipo sulla fine di stagione,
partirà alle ore 10,30 sul circuito internazionale di
Buddh, accompagnata come sempre dalla
nostra cronaca diretta in parallelo sul web e su Twitter. Attenzione però a sincronizzare gli orologi sul
ripristino dell’ora solare, anche se nel peggiore dei casi avrete rinunciato ad un’ora di sonno ma non a poter seguire in tempo reale il
GP dell’India.
Il tracciato di 5.125 metri verrà percorso in gara per
60 giri (pari a 307.249 km complessivi) e per qualcuno potranno risultare “più lunghi” che per gli avversari, se cominceranno ad insorgere
problemi di gomme, a partire dal blistering che si è evidenziato nel corso delle prove. Ricordiamo che la
Pirelli ha portato a questa gara le
mescole soft e medium (contraddistinte rispettivamente dalle bande gialla e bianca) e dunque le strategie potrebbero risultare stavolta più decisive che in altre occasioni. D’altra parte è proprio per questo motivo che non solo la
Ferrari, ma pure la
Red Bull (che di certo non sembra aver bisogno di inventarsi chissaché per vincere) hanno adottato diverse tattiche per i propri piloti, con
Vettel e Massa al via su gomme morbide,
Alonso e Webber invece su quelle più dure. Lo scopo della seconda tattica è quello di non trovarsi subito con gomme devastate dopo pochi giri, e non bisogna dimenticare che qualcuno potrebbe anche puntare ad
un solo pit-stop.
Difficile, ma non impossibile: l’anno scorso ci riuscirono, ma le mescole erano più dure di quelle 2013. Nondimeno, chi riuscisse ad evitare il
blistering e altri fenomeni deteriorativi dei pneumatici, grazie alla maggior gommatura del fondo pista rispetto alle prove, potrebbe riuscire a raggiungere una ventina di giri (o poco meno) con le soft e una quarantina con le medie. Ma al di là del riuscirci, occorre anche non alzare troppo i tempi sul giro, per quanto in India un pit in meno faccia risparmiare parecchio tempo, dato che la
pit-lane è una delle più lunghe con i suoi 600 metri. Come al solito, vedremo in gara cosa accadrà effettivamente.
Per il resto, ricordiamo che sono previste due zone di
attivazione dell’ala mobile (drs), vale a dire il rettilineo di partenza e quello parallelo fra le curve 3 e 4, che con i suoi
ben 1.060 metri offre una bella opportunità di sorpasso anche senza il dispositivo. Ricordiamo anche che la direzione gara (Charlie Whiting) ha fatto sapere ai concorrenti che in gara sarà piuttosto rigorosa sul fatto di non oltrepassare
i limiti della pista. Su questo tracciato, piuttosto difficile e con curve “cieche” per via delle pendenze, è infatti facile finire larghi. Oltretutto i
cordoli sono piuttosto bassi. Tuttavia certi “bump” sono parecchio secchi soprattutto all’interno delle curve (se n’è accorto
Chilton che è quasi decollato su uno di questi) e sia i cordoli che l’erba sintetica sono
abbastanza scivolosi, per cui non si ottengono reali vantaggi nel passarci sopra. Anche per questo si è stati abbastanza permissivi in qualifica, ma come detto in gara i piloti che ne abuseranno potranno subire facilmente delle
penalizzazioni (drive-through).
Maurizio Voltini