Caso Bianchi, dubbio brake-by-wire

Caso Bianchi, dubbio brake-by-wire
Il sistema di frenata elettronica Marussia sarebbe stato controllato dalla Fia. Forse a Suzuka non ha funzionato

27.10.2014 ( Aggiornata il 27.10.2014 12:21 )

C’è una svolta nelle indagini sul caso di Jules Bianchi, che continua la sua lotta per la vita nell’ospedale giapponese di Yokkaichi. Secondo indiscrezioni di provenienza inglese, la Fia avrebbe indagato sul funzionamento del sistema brake-by wire della Marussia, subito dopo il Gp del Giappone. Il brake-by-wire (abbreviato in BBW) è quel dispositivo che dovrebbe compensare automaticamente la mancanza di sensibilità del pilota causata dal recupero di energia. Spieghiamo: quando la vettura frena, il suo motore elettrico cinetico (MGU-K, il vecchio Kers ma più potente) non dà energia, ma l’assorbe. In pratica diventa una sorta di freno aggiuntivo, che il pilota non può controllare. Per questo è stato introdotto il brake-by-wire, dotato di una centralina di controllo e di attuatori sull’impianto frenante. Ogni squadra sviluppa il proprio sistema, e quello Marussia non è di provenienza Ferrari, ma realizzato dal team. Il sospetto è che Bianchi, uscendo di pista, non sia riuscito a rallentare. Vero che è finito sull'erba bagnata, ma poi ha imboscato anche la stradina dove la Marussia non ha perso affatto velocità. Forse perché il BBW ha inviato una sorta di contro-pressione al pedale del freno, forse perché è mancata l’azione frenante sull’asse posteriore. Qualcosa, in ogni caso, non avrebbe funzionato (testimoni oculari non hanno visto tracce di frenata verso la via di fuga). La Fia avrebbe appunto chiesto alla Marussia di verificare il funzionamento del sistema in determinate condizioni. Forse non è casuale che al Gp di Russia a Sochi Max Chilton, con l’unica vettura del team in gara, si sia fermato subito, per cause non del tutto chiarite. Tutto questo farà parte del materiale affidato al pannello di esperti nominati dalla Fia, di cui fanno parte anche Ross Brawn e Stefano Domenicali. All’esame del caso dovrebbe lavorare anche Laurent Mekies, ex capo ingegnere Toro Rosso e ora direttore della sicurezza Fia. Come è noto, la Marussia non parteciperà ai prossimi Gp di Stati Uniti e Brasile ma c'è una lieve speranza che possa schierarsi all'ultima corsa stagionale ad Abu Dhabi per riuscire ad assicurarsi i premi Fom assegnati alle prime 9 squadre classificate nel mondiale Costruttori 2014 (posizione che per adesso la Marussia detiene), premi che invece decadrebbero se il team saltasse tutte e tre i Gp. Alberto Antonini

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