Ecclestone e l'allarme partecipanti

Ecclestone e l'allarme partecipanti
Avverte: “Forse solo 14 F1 nel 2015, e la colpa è di questi motori che non servono a nessuno”. Ma non sembra preoccuparsi per Caterham e Marussia

01.11.2014 ( Aggiornata il 01.11.2014 03:20 )

In un Gran Premio come questo ad Austin che vede l’assenza contemporanea di due team pur di fondo classifica, come Caterham e Marussia, tanto da presentare 18 monoposto anziché 22 come nelle gare precedenti, il tema della crisi finanziaria in F1 è stato d’attualità anche nelle conferenze stampa con i team principal. Una difficoltà che ha preoccupato lo stesso Bernie Ecclestone (che in foto vediamo assieme al promoter del GP Usa, Bobby Epstein) non tanto o non solo per i due team assenti, quanto perché qualcun altro potrebbe seguirli, come ha spiegato in un'intervista a Sky Sports F1 inglese. «Si potrebbe scendere a 14 vetture - “minaccia” Ecclestone - se perdiamo altre due squadre, ed è quello che succederà. Non sarebbe assolutamente un dramma se ne restassero 18, ma non possiamo dire se sarà così o no». Dunque non ci sarebbe bisogno dei piccoli team? «Abbiamo bisogno di loro solo se hanno intenzione di essere presenti in modo adeguato, e non girando a chiedere l’elemosina», risponde il capo della FOM riferendosi evidentemente alle richieste di supporto economico ricevute. E più che con i costi in sé o la situazione economica, se la prende con certe scelte tecniche: «Dobbiamo cambiare le regole. Dobbiamo sbarazzarci di questi motori che non servono a nessuno e non sono la Formula Uno». Sappiamo infatti come Ecclestone sia uno di quelli ai quali il nuovo rumore dei motori V6 turbo e la loro complicazione non sono piaciuti granché. Per quanto riguarda invece la possibilità di schierare la terza macchina, si esprime il suo interlocutore Martin Brundle: «Per me si tratta di un rimedio a breve termine, ma un disastro sul lungo termine. Mi è stato riferito che gestire una vettura in più l’anno prossimo costerebbe dai 35 ai 40 milioni (ragiona in sterline, quindi sui 50 milioni di euro, ndr) e oltretutto non potrebbe nemmeno segnare punti, anche se questo non è ancora chiaro. Ma come si riuscirà ad avere questi soldi indietro? Non ci sono giovani piloti che dispongono di queste cifre. Nuovi sponsor? Ma se perfino la McLaren ha difficoltà a trovarne uno principale già adesso… Quindi come potrebbe funzionare?». «Mi pare inoltre - prosegue l’ex pilota - che a tre soli team verrebbe concessa la possibilità di mettere in pista una terza monoposto: McLaren, Red Bull e Ferrari. Poi si aggiungerebbero la Mercedes e gli altri: un sistema complicato come solo la F1 riesce a partorire». Resta il fatto che, pur se per il 2016 è attesa la nuova squadra Haas, già ora team come Lotus e Sauber (e pure la Force India non è stabilissima) sono fortemente indebitati e che la stessa FIA si stia muovendo e abbia definito come “giustificabili” le possibili iniziative per ridurre i costi, così da aiutare la sopravvivenza degli attuali concorrenti o almeno favorire l’arrivo di nuovi. Oltre a cominciare a mettere in dubbio gli attuali equilibri economici all’interno del circus. Questo quando gli amministratori della Caterham avrebbero appena confermato che la squadra potrebbe essere liquidata nel giro di un paio di settimane qualora non venisse trovato un acquirente. Maurizio Voltini

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