Un fiasco la Commissione F1

Un fiasco la Commissione F1
Bloccate tutte le decisioni importanti, mentre la UE attacca sui contratti dei team: “Concorrenza sleale”

27.11.2014 ( Aggiornata il 27.11.2014 11:02 )

La riunione della Commissione F1, martedì di questa settimana a Ginevra, si è risolta in un nulla di fatto. Le regole sui motori non sono state cambiate, l’idea di venire incontro ai team “clienti” con uno sconto sulla fornitura dei motori è stata rigettata. Bernie Ecclestone era pronto a dare il suo contributo, se le squadre più grandi avessero fatto altrettanto. Invece lo “status quo” è stato mantenuto. C’erano 29 punti in agenda, ma solo sei sono stati effettivamente discussi. In compenso, una nuova tegola cade sulla testa di chi dirige la categoria. Anneliese Dodds, rappresentante del partito laburista britannico, ha inviato un’interrogazione alla Commissione Europea, sostenendo che le squadre più piccole - otto degli 11 team 2014 sono basati in Inghilterra - vengono discriminate, non potendo accedere ai processi decisionali. Di conseguenza, la perdita di posti di lavoro - come è già avvenuto con la Marussia - sarebbe la conseguenza di procedimenti di concorrenza sleale. Non è una questione da prendere sottogamba: ci sono già stati precedenti all’epoca della presidenza Fia di Max Mosley e persino prima, sotto Jean-Marie Balestre. La deputata inglese fa riferimento in particolare, nella sua lettera, allo “stretegy group”, il nuovo organo decisionale che di fatto taglia fuori le squadre più piccole, essendo composto da team principali più uno scelto in base ai risultati della stagione precedente. Come andrà a finire?  

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