Analisi test F1: Mercedes, altro pianeta

Analisi test F1: Mercedes, altro pianeta
Prestazione incredibile di Rosberg sia su gomme medie che hard. Stavolta però la Ferrari non si è espressa come possibile

22.02.2015 ( Aggiornata il 22.02.2015 20:10 )

Solo Nico Rosberg e la Mercedes potevano arrivare a spaventare davvero, nelle prove di oggi a Barcellona, e l'hanno fatto senza nemmeno svettare nei tempi, onore che è toccato a Romain Grosjean. Il fatto è che il francese ha sì segnato il giro più rapido dell'intero turno di 4 giorni di test a Barcellona, ma l'ha fatto con le Pirelli supersoft quando invece il tedesco gli si è messo alle spalle per 0"254 usando quelle a mescola media (il cui reale divario è valutato in 2 secondi o poco meno) in uno stint di 7 giri. Così la Mercedes è riuscita ad accentrare di nuovo l'attenzione che era stata sviata dai "misteri" connessi all'incidente di Fernando Alonso (di cui trattiamo separatamente). Insomma, anche se più che "nascondersi" le stelle d'argento non hanno cercato espressamente il "tempone", questo è venuto ugualmente fuori come spontanea conseguenza della messa a punto e dei tanti km percorsi (anche oggi ben 131 giri nonostante le varie interruzioni). Peraltro, già i tempi su 1'26" basso ottenuti con le gomme hard avevano fatto suonare il campanello d'allarme. E la Ferrari, invece? Se c'è qualcuno che non si è davvero rivelato oggi, al contrario della Mercedes, è proprio il team di Maranello. Questo non significa si sia trattato di una mossa davvero voluta, beninteso. Infatti nel pomeriggio, quando gli altri "sparavano le loro cartucce", Sebastian Vettel è rimasto "blindato" nei box Ferrari per oltre 2 ore e mezza. I motivi di questa latitanza non sono (ancora) trapelati, ma quando Seb è rientrato in pista, peraltro con gomme medie (quindi non alla ricerca della prestazione) è stato pure bloccato dalla bandiera rossa conseguente allo stop di Nasr. Il sunto di questa situazione è che comunque i 2"245 pagati alla Lotus (e 1"991 dalla Mercedes) non sono assolutamente indicativi di alcunché. Quindi se non ci si vuole accontentare di quanto mostrato in precedenza da Kimi Raikkonen - e quando le macchine sono in sviluppo continuo e frenetico è lecito guardare solo avanti - bisogna posporre qualsiasi giudizio di merito (soprattutto se di tipo pessimistico-catastrofista) ai prossimi test, che per la cronaca si terranno di nuovo a Barcellona fra 4 giorni. Detto questo e sempre senza sopravvalutare i riscontri puramente cronometrici - ripetiamo per l'ennesima volta che non siamo alle qualifiche di Melbourne - sarebbe ingeneroso sottovalutare la prestazione odierna di Romain Grosjean che fa il paio (anzi il tris) con quelle di Pastor Maldonado giovedì e sabato. La Lotus E23 oggi ha effettuato prove di simulazione sia di gara che di qualifica e su tutte le mescole disponibili, risultando sempre competitiva (decurtando la Mercedes). Dunque la macchina appare nata bene. Qualche problema invece per la Williams e la Red Bull, ma Valtteri Bottas e Daniil Kvyat sono riusciti ugualmente a mettersi in luce in certi momenti. Come pure Felipe Nasr ha recuperato rapidamente il ritardo iniziale per i problemi al cambio della Sauber. Per cui il vero problema, appunto, resta quello della Mercedes che continua a sembrare su un altro pianeta. Anche se stavolta probabilmente su un'orbita più vicina a Modena. Maurizio Voltini

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