C’è un aereo per
Melbourne da prendere, ultima chiamata il 6 marzo. La
Manor Marussia F1 potrà dirsi sulla via per partecipare al
gran premio d’Australia se non farà tardi a quel check-in. Intanto, viene
svelato quel che già circolava nell’ambiente, ovvero,
gli investitori che hanno contribuito al salvataggio della Marussia. Si tratta di
Stephen Fitzpatrick, fondatore di Ovo Energy, affiancato da
Justin King di Sainsbury. La storia del team è nota, come anche la richiesta di iscrizione avanzata già a metà dicembre 2014,
il rifiuto della Force India a consentire che partecipassero al mondiale 2015 con la monoposto dello scorso anno, l’uscita dall’amministrazione controllata e gli sforzi della Fia per tenere aperta la lista di partecipanti fino all’ultimo momento utile.
La struttura organizzativa della
Manor vede
Graeme Lowdon nei panni di presidente e direttore sportivo, mentre per
Justin King siederà a capo del CdA a interim, confermato il ruolo di
team principal per John Booth. Dettagli che forse poco appassionano il grande pubblico. Più interessante, invece, scoprire che la
Manor Marussia debutterà in versione aggiornata al regolamento tecnico 2015, ma a campionato in corso introdurrà il nuovo progetto sulla base di quello iniziato l’anno scorso.
«Voglio ringraziare tutti i team, la Fia, la Fom, i fornitori e lo staff, oltre ovviamente ai tifosi per il supporto ricevuto», commenta
Lowdon.
«Gli ultimi sei mesi sono stati una sfida per tutti che siamo riusciti ad attraversare e ora vogliamo tornare a correre. Grazie alla formidabile leadership di Stephen Fitzpatrick e la presenza nel consiglio d’amministrazione di Justin King siamo in una posizione ottima in vista della nuova stagione».
Il salvataggio del team è di per sé un’ottima notizia, restano invariati gli interrogativi tecnici che circondano tutte le squadre in profonde difficoltà economiche: ha un senso essere in Formula 1 tanto per esserci? Secondo
Fitzpatrick c’è qualcosa in più, la ragione che l’ha portato a un impegno in prima persona e rilevare la
Marussia:
«Aver affrontato cinque anni difficili, essere arrivati a guadagnarsi il nono posto, due anni nella top ten, raggiungere il primo gradino della stabilità finanziaria per finire tutto giusto all’ultimo ostacolo: sembrava una storia troppo bella perché terminasse.
Per molto tempo ho avuto l’ambizione di possedere un team, speravo che Ovo Energy avrebbe avuto un tale successo da possedere un team, ma non mi aspettavo arrivasse nel 2015».
Ora resta da definire un ultimo dettaglio, quello del secondo pilota che a Melbourne salirà sulla
Manor e farà squadra con
Stevens. Sempre che non si perda l’aereo…
f.p.