Non ci pensa due volte
Toto Wolff a rispondere alle
richieste della Red Bull di livellare le prestazioni delle power unit. Se il motto di chi sa fare squadra è noto –
“si vince e si perde insieme” – il team austriaco non si è fatto troppi problemi a sottolineare più e più volte come
in Renault siano andati in confusione e la power unit risulti inguidabile (
peraltro aspetto già annunciato da Renault Sport prima del gran premio inaugurale). Le richieste di intervento avanzate alla Fia non sono andate giù a
Wolff, fatte in barba a qualsiasi valore di sportività e sana competizione.
«Arrivi in Formula 1 e provi a batterti l’uno con l’altro, o gareggiare al più alto livello; se piagnucoli dopo la prima gara e quel che ti serve è un livellamento, non è questo il modo di fare le cose che abbiamo avuto noi in passato, non è il modo in cui ci siamo lamentati», attacca
Wolff. La soluzione per il
team principal Mercedes è molto chiara - e colorita nella sua espressione -:
«Penso solo che devi mettere la tua “dannata” (a dire il vero usa il termine fo***ta; ndr)
testa giù e lavorare per provare a risolvere le cose». Come dargli torto?
Guardando la vicenda dalla prospettiva di chi ha lavorato in assoluto meglio di tutti nel 2014 e ha saputo confermarsi nella prima gara dell’anno, è parecchio fastidioso assistere a certe uscite degli avversari. La prende con ironia Wolff, che dice:
«E’ sempre una stagione “politica”, lo è stata lo scorso anno e lo sarà quest’anno. C’è un muro a Gerusalemme dove puoi metterti davanti e lamentarti, forse dovrebbero andare lì».
Ne ha anche
Niki Lauda:
«Quelli che criticano continuamente non hanno idea di cosa stanno parlando. Siamo qui per portare il massimo in termini di innovazione tecnologica: la miglior macchina, il miglior motore, i migliori piloti e provare a vincere le gare», ha dichiarato all’agenzia APA.
L’affondo finale è dritto sulla
Red Bull:
«La Ferrari è tornata sul podio, come può essere qualcosa di negativo per la Formula 1? Tutto nasce dalla Red Bull, perché sono infastiditi dalla loro macchina che non funziona».
f.p.