Power unit, Ecclestone: Mercedes in contatto con la Fia

Power unit, Ecclestone: Mercedes in contatto con la Fia
Il vantaggio nasce dalla definizione del concept insieme alla federazione; e aggiunge: giusto un livellamento

17.03.2015 ( Aggiornata il 17.03.2015 15:28 )

Non ha mai fatto mistero di non amare la Formula-power unit, Bernie Ecclestone. Troppo complessa, costosa e difficile da trasmettere al pubblico, secondo il gran capo della Fom. Ma dopo il primo gran premio dell’anno, nel pieno delle polemiche per la richiesta della Red Bull di un intervento da parte della Fia che livelli le prestazioni e consenta interventi alla Renault per ricucire il gap sulla Mercedes, arriva l’attacco diretto: in Mercedes sono così avanti perché hanno definito il concetto di power unit insieme alla federazione. «Ne sapevano un po’ di più sulle power unit proposte, perché i tecnici della Mercedes erano in stretto contatto con la Fia nel definire il concept di questo motore. Ed è per questo che hanno avuto un avvio così forte lo scorso anno e lo stanno conservando adesso», commenta a Sky Sport 24. Insomma, hanno lavorato da insider e si sono ritrovati con un vantaggio enorme sulla concorrenza per Ecclestone. Ne ha anche per la Renault, che «ha spinto per questa rivoluzione ma hanno fallito»; al contempo si schiera dalla loro, ritenendo facciano bene a chiedere un livellamento: «Hanno ragione al 100%. C’è una regola che credo Max (Mosley; ndr) ha inserito quando era presidente; nel caso in cui un team particolare o un fornitore di motori abbia fatto qualcosa di magico – e la Mercedes l’ha fatto – la Fia può riequilibrare le cose», dice all’agenzia Reuters. Tra le azioni che si sarebbero potute intraprendere, Ecclestone suggerisce il divieto di sviluppare il motore per i tedeschi, lasciando gli altri liberi di fare quel che volevano tra 2014 e 2015. Proposte che sull’altare dello spettacolo e un equilibrio artificiale sacrificano ogni concetto di libera competizione e riconoscimento dei meriti. Ma per fortuna non la pensano tutti nello stesso modo dell’84enne Bernie. Ad esempio, Jenson Button, che pure avrebbe di che lamentarsi viste le prestazioni della McLaren-Honda: «Non c’è davvero nulla da vietare, perché non sembra che la Mercedes abbia fatto qualcosa che gli altri team non avrebbero potuto. Gli è stato detto che stanno danneggiando lo sport, è una situazione difficile: si bloccano le persone dal voler diventare i migliori. Sarebbe ovviamente meglio se ci fossero diversi piloti in lotta davanti, ma non è una colpa della Mercedes». E alla Red Bull dice: «Sarebbero arrabbiati se fossero il team davanti a tutti di 1 secondo? No». f.p.

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