Sarà l’ennesimo week end da affrontare come se fosse una sessione di test, il
Gran premio di Malesia per la
McLaren. Fatta eccezione per il
rientro di Alonso – subordinato alla formalità dell’ok del medico Fia, dopo aver ricevuto il
via libera per affrontare la trasferta malese e aver superato i test a Cambridge – a Woking dovranno fronteggiare una tre giorni che si annuncia rovente sotto il profilo delle temperature, con 36° C previsti nell’aria. Completare la gara con entrambe le monoposto potrebbe essere un obiettivo il cui raggiungimento lascerebbe forse non il sorriso sui volti di
Button e
Alonso, ma almeno un punto fermo, una certezza di durata da mettere alle spalle e poter continuare sullo sviluppo del progetto.
Quel sorriso che anche
Eric Boullier sa essere ben lontano al momento:
«Ovviamente non siamo sui livelli prestazionali che dovremmo avere. C’è un programma sull’affidabilità che va avanti al banco prova 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana, così i dati arriveranno a supporto del processo di crescita», spiega il francese.
I riscontri ottenuti in gara da
Button hanno dato alcuni segnali, pur se con l’incognita di un motore impiegato in versione fortemente depotenziata: il prossimo step sarà quello di
innalzare l’asticella e portarla al livello base di funzionamento, per scoprire se di passi avanti realmente si può parlare. «
Stiamo lavorando su diverse cose, abbiamo dovuto depotenziare il motore, ci sarà maggior potenziale in arrivo. Sappiamo che alcune modifiche tecniche o soluzioni che abbiamo deciso per questa gara hanno funzionato, adesso proviamo a farle funzionare incrementando la potenza del motore», anticipa
Boullier.
Nonostante la situazione tutt’altro che felice e le prospettive a breve termine non certo rosee,
Boullier guarda al lato “positivo” del progetto McLaren, nel quale sia
Button che
Magnussen hanno riscontrato miglioramenti nel confronto sul 2014:
«Quando ti trovi in questa situazione, provi a cercare alcuni aspetti positivi, e sono contento che loro ne abbiano trovati sulla macchina. Fa bene al morale del team che la considerino una buona base».
Una base sulla quale il lavoro da fare è tanto e gli orizzonti per raggiungere il livello di competitività atteso lontani.
f.p.