La
“formula-low cost” può funzionare? Al momento, appare l’ultima spiaggia (o quasi) per
riportare il pubblico negli autodromi in Europa. Sembrano essersene accorti anche in Inghilterra, con
Silverstone che prova a giocare sulle promozioni per abbassare il prezzo dei biglietti e riempire tribune e prati.
«Quando ho proposto l’idea di un biglietto a 99 sterline (circa 135 euro al cambio attuale; ndr), mi è stato detto che non si poteva fare, era una follia», spiega Patrick Allen ad Autosport, nuovo amministratore delegato della società che gestisce il circuito e organizza il Gran premio di Gran Bretagna.
«Ho detto: proviamo. Abbiamo messo in vendita 1000 biglietti e sono andati esauriti in 22 minuti. Abbiamo continuato con la promozione fino alle 17:00 della stessa giornata e abbiamo venduto 6000 tagliandi. In totale abbiamo ricevuto 18 mila richieste: hanno intasato le linee», aggiunge. Considerando che parliamo di un biglietto per il prato, altrimenti offerto a 236 euro per la tre giorni del gran premio, e non si tratta di prezzi propriamente popolari – a
Monza, per dare un metro di paragone, in prevendita l’abbonamento per il prato è offerto a 95 euro, al pari di Zeltweg, che offre anche la tribuna centrale in abbonamento a meno di 500 euro – i numeri sono assolutamente confortanti.
«Sappiamo che la domanda c’è, la gente vorrebbe venire ma non possono a causa del prezzo», continua Allen.
Per il futuro, la politica di prevendita punterà a dare ancora più vantaggi a quanti anticiperanno l’acquisto, un po’ come pianificare le vacanze con largo anticipo, spuntando il prezzo migliore:
«Vogliamo rendere la struttura di vendita dei biglietti trasparente: se compri in anticipo, otterrai il miglior affare. All’avvicinarsi dell’evento, costeranno di più. Il piano è di renderlo operativo dal prossimo anno».
Se
il contenimento dei costi sul fronte interno, delle scuderie, appare lungi dal concretizzarsi, iniziative spontanee degli organizzatori non possono che salutarsi positivamente: almeno qualcuno sembra aver compreso che il giocattolo s’è già rotto, e prima che vada in mille pezzi è bene provare a salvare il salvabile, ripartendo dal pubblico. Un’ulteriore sforbiciata sul costo dei tagliandi sarebbe possibile immaginarla se solo si limitassero anche le richieste economiche da parte chi detiene i diritti commerciali della Formula 1, auspicio destinato a restare campato in aria.
f.p.