GP Bahrain F1, le gomme premiano chi si è fermato prima

GP Bahrain F1, le gomme premiano chi si è fermato prima
Oltre le aspettative le prestazioni garantite dalle Pirelli medie. Solo Maldonado e Raikkonen giocano davvero con le strategie

20.04.2015 ( Aggiornata il 20.04.2015 12:58 )

E’ stato l’unico a giocare con la strategia ed è stato premiato. Kimi Raikkonen festeggia il secondo posto sul podio nel Gran Premio del Bahrain 2015 sfruttando in fondo l’unica “arma” che in una gara a due soste si presentava: differenziare lo stint centrale rispetto agli avversari diretti, andando su gomme medie anziché morbide. Il rendimento del compound più duro portato dalla Pirelli a Sakhir è andato oltre le aspettative, garantendo un’ottima velocità abbinata a costanza di rendimento, tanto da instillare dubbi sullo stint finale allo stesso pilota finlandese, a interrogarsi col box se davvero tornare alle morbide fosse la scelta giusta. Lo è stato, i tempi sul piede dell’1’36” hanno consentito di rimontare su Rosberg e agguantare la seconda piazza. pirelli2 Restando sull’analisi delle strategie, la pur veloce – al netto del traffico in pista – tattica delle tre soste non ha raccolto grandi consensi, vedendo un Vettel unico pilota nella top ten costretto a sceglierla suo malgrado, a causa del danneggiamento dell’ala quattro giri dopo il suo secondo pit. Nasr, Hulkenberg, Ericsson e Maldonado sono stati gli altri temerari, con il venezuelano che fa capolino nella classifica dei giri più veloci su gomme morbide, autore di 1’37”665. Maldonado unico a partire con gomme medie, puntando a rimontare con stint veloci e gomme morbide nuove negli altri stint: peccato che si sia messa di mezzo l’affidabilità della power unit ad affossarne le ambizioni. Tornando ai tempi, Raikkonen è sceso fino a 1’36”311, mentre Rosberg fa “solamente” 1’37”690, riferimento da leggere insieme al fatto che è maturato nella parte centrale di gara, con macchina ancora pesante, mentre Raikkonen ha sfruttato le morbide nel finale, avvantaggiandosi del poco carico residuo. Le gomme medie, invece, hanno permesso a Vettel di girare in 1’36”624, contro il 37”326 di Rosberg e il 37”857 di Hamilton. Almeno nel caso di Nico, le difficoltà sui freni – alla base del lungo al penultimo giro – è lecito immaginare abbiano limitato la prestazione, mentre Hamilton era in testa con un ampio margine, tale da rendere inutile forzare nel finale (oltre a dover preservare anche lui i freni). A parità di condizioni in cui sono maturati i giri più veloci con entrambe le mescole, si legge un delta in assoluto ridotto a 3 decimi, segnale che il primo giro con gomma nuova ha visto morbide e medie dare una prestazione quasi allineata. Si sono dimostrate più veloci delle attese le gomme Prime, anche grazie a una temperatura relativamente bassa sull’asfalto: 31° C al via, diventati 28,8° C nel corso della gara. Velocità e costanza che si leggono non solo nello stint centrale di Raikkonen, durato 23 giri, ma anche su quello di Massa, ben 32 passaggi con lo stesso treno di gomme, il run più lungo in assoluto. Sulle morbide sono invece Ricciardo e Alonso a coprire 21 giri, ma non all’inizio. “Pesa” molto di più quello dell’australiano nel tratto centrale di gara, che non quello di Fernando nel finale, più semplice da gestire. Inoltre, la Red Bull ha montato un treno usato, contro il set nuovo della McLaren. pirelli1 La Pirelli prevedeva la prima sosta al 19mo giro, ma nessun pilota – eccetto Merhi – si è spinto fino a tal punto: le macchine pesanti e un asfalto che ha risentito del vento sostenuto in avvio di gara (con conseguente presenza di un po’ di sabbia, superiore alle le attese) hanno portato i piloti ad anticipare considerevolmente il cambio gomme, anche perché l’undercut è stato elevato, portando benefici ai piloti fermatisi prima: Vettel per due volte ha ripreso e superato Rosberg e gli interrogativi su quel giro in più di Raikkonen, rientrato al giro 40 per montare le morbide sono legittimi. Fabiano Polimeni

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