Gratis? Sì, grazie. Il dibattito sull’estensione alla
quinta power unit per la stagione 2015 – contro le
quattro previste originariamente dal regolamento – sembrava si fosse arenato intorno all’elemento economico della fornitura extra, con i team più piccoli non disposti a pagare qualcosa come 1,5 milioni di euro, questa la cifra trapelata per garantire un motore extra. Da ultima è stata
Monisha Kaltenborn a sottolineare quanto sia grande il peso della
fornitura dei V6 ibridi nel bilancio di una scuderia e come si dovrebbe lavorare al contenimento dei costi.
Eppure c’è chi dà l’accordo praticamente a un passo.
Chris Horner è fiducioso che alla fine si avrà una votazione positiva anzitutto per la
Red Bull, che avrebbe qualche chance in meno di incorrere in penalità multiple prima della fine del campionato. E’ parte in causa interessatissima il team austriaco, visti i tre componenti già sostituiti sulla monoposto di
Ricciardo e un quarto pronto a essere impiegato già a Barcellona, quinta gara delle 19 in programma.
«In Malesia ci siamo accordati all’unanimità, i team e Bernie. Deve solo procedersi in via formale, con lo Strategy Group e un permesso da firmare, che può essere fatto via fax», commenta.
Resta quel
nodo del prezzo della fornitura, perché
Horner fa riferimento non a caso agli accordi malesi, dimenticando il “dettaglio” di un pagamento ulteriore per avere il quinto motore. Come stia a cuore il tema lo sottolinea con una battuta:
«Non ci sarà un incontro dello Strategy Group prima di Barcellona, ma potremmo averne bisogno uno direttamente a Barcellona se perdiamo un altro motore».
Sempre in casa
Red Bull, torna a parlare
Helmut Marko e lo fa per fissare quello che, a suo modo di vedere, è l’orizzonte temporale necessario per raggiungere i livelli prestazionali di
Mercedes e
Ferrari:
«Realisticamente sarà solo al termine della stagione che avremo i loro numeri. Abbiamo fatto tutti gli sforzi necessari per mettere insieme il miglior telaio, ma nel motorsport senza un motore è difficile».
Fabiano Polimeni