Fernley: V8 con Kers insieme ai V6 ibridi

Fernley: V8 con Kers insieme ai V6 ibridi
Come contenere i costi delle forniture per i piccoli team? In Force India sposano l’idea di Ecclestone

24.04.2015 ( Aggiornata il 24.04.2015 10:15 )

La fotografia in apertura (si tratta del Ford Cosworth V8 sulla Lotus di Fittipaldi del 1972) è ironica ma rende bene l'argomento. La crociata dei piccoli team contro i costi esorbitanti delle attuali power unit ibride continua. Alle dichiarazioni di Monisha Kaltenborn, ostili all’idea che le forniture clienti vengano gravate dei costi legati alla ricerca e sviluppo sostenuti dal motorista, è seguita l’uscita su Twitter di Alexander Wurz. L’ex pilota ha appoggiato le parole del team principal Sauber, aggiungendo: «La prima regola sui motori deve prevedere una limitazione dei costi per i clienti, così da garantire la sostenibilità. I costi annuali legati alle power unit dovrebbero avere un tetto massimo, altrimenti i team clienti finiscono per finanziare l’attività dei costruttori». Una stoccata decisa, alla quale fa seguito la proposta di Bob Fernley (Force India), vicina alla linea Ecclestone, quella che vorrebbe un ritorno ai vecchi motori aspirati V8 con il Kers e potenze nell’ordine dei 1000 cavalli. Si discosta parzialmente, per guardare a una nuova Formula 1 che dal 2017 consenta di schierare in griglia sia le attuali power unit, che propulsori V8 con Kers. I costi verrebbero abbattuti drasticamente e il confronto tecnico avrebbe una variabile in più. «Penso che il principio di mantenere gli attuali V6 sia assolutamente corretto. Per i costruttori rappresenta un beneficio sia sul fronte tecnico che del marketing, non ho dubbi che l’ibrido abbia un futuro a lungo termine in Formula 1», chiarisce.
Pensando, però, alle difficoltà di quanti vedono incidere le forniture per qualcosa come 20 milioni di euro sul budget annuale, gli interrogativi sulla sostenibilità già a breve termine sono legittimi: «Come team indipendente, riuscire a dimezzare i costi e avere un’equivalenza con i motori V6 sarebbe qualcosa di interessante: non avremmo uno svantaggio, garantiremmo comunque un grande spettacolo. Quello a cui Bernie guarda è l’offerta di un motore equivalente, possibilmente un V8 con Kers, a metà prezzo degli attuali», dice a Motorsport.com Risponde anche a quanti credono che una diversificazione delle architetture porterebbe a uno squilibrio, non potendo assicurare una parità di prestazioni assoluta. Con i V6 ibridi esiste tale livellamento? Basta guardare alla diversità di forniture tra alcuni team clienti e factory per smontare dal principio l’interrogativo, senza spingersi alle differenze esistenti tra le quattro diverse power unit in griglia. Semmai, servirebbe un adeguamento regolamentare, norme “parallele” per gli eventuali V8 alternativi, basti pensare al flussometro o alla disponibilità di motori nel corso della stagione. «Se, diciamo, la Cosworth realizzasse un V8 con Kers, sarebbe un’unità molto molto buona. Il vantaggio sarebbe di avere un fornitore indipendente e non c’è nulla di sbagliato per quello che è lo stato di salute della Formula 1. Cosworth e Renault sarebbero i due marchi che potrebbero farlo». Progetti, prospettive, auspici senza al momento alcun tavolo di trattativa al quale lavorare. Non va dimenticato, guardando al tema con gli occhi di chi realizza le power unit odierne, come la fornitura di team clienti abbia offerto (e continuerà a offrire) la possibilità di spalmare i costi di ricerca e sviluppo, fattore tutt’altro che secondario per i motoristi e ragione sufficiente a opporsi alle proposte di architetture alternative. Fabiano Polimeni

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