Vettel e l'illusione del 2° posto

Vettel e l'illusione del 2° posto
Il tedesco della Ferrari ci sperava, ma vediamo perché Hamilton era realmente incontenibile nella gara di Barcellona

10.05.2015 ( Aggiornata il 10.05.2015 17:28 )

Spanish Grand Prix RacePer metà gara Vettel si era illuso di giocarsela con Hamilton. Di tenerlo dietro dopo averlo superato di slancio in partenza. Invece alla fine la Ferrari ha accusato 30 secondi di distacco da Hamilton secondo, e addirittura 45” dalla Mercedes vincitrice di Rosberg. Il divario più grande di questa stagione. Proprio quando la Ferrari sperava con il nuovo package aerodinamico di aver ridotto il gap dai tedeschi, questo si è amplificato. 45 secondi su 66 giri di gara fanno una media di 68 centesimi al giro, quasi 7 decimi. Maurizio Arrivabene è molto realista e non cerca facili plausi: «Anche se abbiamo conquistato un podio, non è stata una bella corsa per noi. Il distacco è stato pesante». Vettel invece appare quello più soddisfatto dal risultato. Addirittura per lui «il secondo posto era possibile. Abbiamo cercato di tenere duro: ho fatto un'ottima partenza, ho tenuto dietro Hamilton e poi noi come squadra abbiamo fatto la strategia giusta coprendo il suo undercut (quando Lewis ha anticipato la sosta al 14° giro, al passaggio successivo anche Vettel si è fermato, ndr). Poi Lewis però ha scelto la strategia su 3 soste ed è diventato troppo veloce per noi». Spanish Grand Prix RaceE qui Vettel se la prende con i doppiati, come si è sentito dire anche via radio in diretta tv durante la corsa: «Nonostante la velocità di Lewis nel secondo stint, noi abbiamo deciso di restare fuori ma mi sono trovato nel traffico e ho perso alcuni secondi preziosi. Forse senza di quelli sarei rimasto davanti a lui dopo la sosta, anche se con la velocità che aveva, mi avrebbe superato poi». Un po' troppo ottimista Vettel, perché il secondo posto non l'ha perso certo per qualche bandiera blu uscita in ritardo o qualche doppiato che gli ha fatto perdere frazioni di tempo, ma per i 3 secondi extra persi da Hamilton ai box al primo cambio gomme e per il ritmo incredibile che Lewis e la Mercedes hanno mostrato con le gomme dure. Basta vedere la sequenza di giri dopo il secondo pit stop di Hamilton, al 34° giro. Da lì in poi, nei 4 giri successivi, Hamilton ha inanellato una sequenza fantastica: 1'29"010 – 1'30"201 - 1'30"291 – 1'30"500. Negli stessi quattro giri Vettel, a titolo di confronto, ha fatto segnare 1'32"5 – 1'33"160 – 1'32"497 – 1'32"733. Vale a dire che in quattro passaggi Hamilton ha “mangiato” a Vettel la bellezza di 9,9 secondi dei 19” che aveva di svantaggio. E aveva le gomme dure, contro le medie di Vettel che per quanto usate di 16/17 giri, erano quelle con cui la Ferrari era sempre stata più performante. Qui non era questione di doppiati, quindi Vettel ha ceduto forse al nervosismo quando se l'è presa con le bandiere blu. Ma il sorpasso è dovuto a ben altro. Alberto Sabbatini

La fotogallery del GP di Spagna


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