F1, Tost a ruota libera: Kvyat, Toro Rosso e la Renault

F1, Tost a ruota libera: Kvyat, Toro Rosso e la Renault
Giustifica il russo, crede nel quinto posto per il team e conferma la disponibilità a un matrimonio più stretto con il motorista

14.05.2015 ( Aggiornata il 14.05.2015 17:49 )

Red Bull, Toro Rosso, Renault. Tre destini a loro modo interconnessi, vuoi per le debacle motoristiche, vuoi per il “naturale” trasferimento dei talenti lasciati maturare a Faenza prima della ribalta nel top team. Ne parla Franz Tost, in una lunga intervista a Formula 1.com, toccando temi interessanti, a cominciare dall’avvio deludente di Daniil Kvyat, beffato all’ultimo giro del Gran Premio di Spagna da un aggressivo Sainz di rimonta. «Ci vuole tempo per maturare su una Formula 1, è per questo che dico di voler lavorare con i piloti per tre anni e poi lasciarli andare. Daniil ha trascorso un solo anno in Toro Rosso, sta affrontando i problemi della macchina e semplicemente non ha l’esperienza di Ricciardo, con noi per tre anni e mezza stagione con la HRT», spiega. A quanti frettolosamente lo scaricherebbero, Tost dice: «Ha molto talento e sono convinto che su una macchina affidabile sarà molto veloce e avrà un futuro di successo: è davvero molto preparato, ha i geni del campione». Quell’affidabilità che passa dalla power unit Renault e le ultime che arrivano dal quartier generale non sono esattamente confortanti. «C’è qualcosa di errato nel nostro processo di validazione, dal banco alla pista. E’ come l’aerodinamica, quando la galleria non dice il vero, è esattamente lo stesso in ambito motoristico», commenta Abiteboul. Quale sarà il futuro di Renault in Formula 1 è prematuro prevederlo, almeno pensando a un team gestito direttamente, voce circolata negli ultimi mesi, che potrebbe concretizzarsi in un progetto differente, che sta molto a cuore a Franz Tost: «La Renault vuole una maggiore esposizione del proprio marchio, questo è il punto di partenza. Una macchina bianca e gialla con grandi caratteri Renault! Non c’è problema, possono farlo con la Toro Rosso», rilancia. Le priorità tuttavia al momento sono altre, quelle di una risoluzione totale dei problemi, cruciali per la stessa immagine del marchio. «Se non prima li risolveranno non penseranno né a rilevare un team né a dargli il loro nome. Questo può cambiare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi». Si torna poi a parlare di prestazioni in pista, di Toro Rosso e del potenziale a disposizione: «Barcellona è stata una vetrina super di quel che può fare la nostra macchina, se solo avessimo più passo. L’obiettivo è concludere al quinto posto nel mondiale Costruttori e lo dico perché credo fermamente che abbiamo una buona macchina, due buoni piloti e il team ha fatto un buon passo avanti». Motore a parte, quel che a Barcellona è sembrato mancare è stata la velocità nelle battute iniziali di gara, quando le qualifiche positive di Sainz e Verstappen sono state cancellate da un ritmo troppo lento, che li ha fatti sprofondare a metà classifica. La velocità pura hanno dimostrato di esprimerla bene, ora devono cercare la costanza della prestazione. Fabiano Polimeni

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