Vettel: c'è stato troppo fresco

Vettel: c'è stato troppo fresco
Così il tedesco spiega il divario con le Mercedes in qualifica, dopo le buone performance del mattino a Montecarlo

23.05.2015 ( Aggiornata il 23.05.2015 16:47 )

Si era illuso Sebastian Vettel dopo il miglior tempo nelle prove libere. Un eccezionale 1’16”1 gli aveva permesso di mettersi alle spalle le Mercedes. Sperava di ripetere la mossa anche in qualifica, invece ha rimediato oltre 7 decimi di distacco da Hamilton e la solita terza posizione che lo farà partire in seconda fila. Cos’è successo? “Non sono risucito a tirare fuori il massimo dalla mia macchina - spiega Vettel - Dopo stamattina ero molto fiducioso, mi aspettavo però più caldo. E invece al pomeriggio, durante le qualifiche, è andato via il sole, l’aria si è fatta fresca. La temperatura è scesa e tutti, non soltanto io, abbiamo faticato a scaldare le gomme supersoft. Tutti eccetto, forse, le Mercedes. Per questo forse il divario da loro è stato più alto del previsto”. Il problema è che le gomme supersoft, le più tenere, non le conosceva nessuno quanto a caratteristiche. Hanno debuttato quest’anno soltanto qui a Monaco. Nonostante la mescola sia tenerissima, l’asfalto cittadino di Monaco non usura le gomme. I piloti hanno cominciato a scoprirle solo sabato mattina nell’unica ora di prove libere perché giovedì pioveva. Ma al mattino c’era caldo e questo ha fornito certe risultanze che poi il fresco del pomeriggio ha scombussolato. Così la maggior parte dei piloti - Mercedes comprese - hanno imparato durante le qualifiche che era più vantaggioso percorrere non uno, ma due giri di lancio per portare in temperatura le gomme supersoft nel modo ottimale. Il problema è che la Mercedes le gomme le fa “lavorare” meglio della Ferrari. La SF15-T, essendo più “gentile” sulle gomme, ha il vantaggio di usurarle meno sulla distanza, ma la contropartita negativa è che le scalda anche più lentamente. Così Vettel e Raikkonen si sono lamentati di non aver mai avuto le supersoft in temperatura perfetta per tutto il giro. Prova ne sia che Vettel al mattino aveva fatto facilmente 1’16”143 guidando in modo sciolto; mentre in qualifica ha dovuto sudare in Q2 una volta messe le “rosse” per ripetere lo stesso tempo (1’16”181) . E solo in Q3 è riuscito a scendere sotto 1’16” ma di pochi centesimi: 1’15”849. Insomma, tra mattina e pomeriggio Vettel ha tolto al suo tempo appena 3 decimi. Poco, pochissimo per tenere il passo della Mercedes. Le quali invece dal sabato mattina al sabato pomeriggio hanno tolto da un intero secondo (Rosberg) a addirittura 1 secondo e 7 decimi (Hamilton). Contro una progressione del genere delle Mercedes c’era poco da fare per Vettel. Scontate le qualifiche, per Vettel resta la speranza della gara. “La terza posizione - dice il tedesco - è comunque buona, ma bisogna infilarsi tra le Meredes al via per combinare qualcosa. Sarà una gara difficile perché ci vuole concentrazione per tutto il tempo”. Ma se andiamo a guardare le gomme, anche qui c’è qualche perplessità in chiave gara. Perché in corsa si usano praticamente sempre le soft, quelle gialle (le supersoft si terranno solo per il via e i primi 15 giri). E il divario tra Ferrari e Mercedes, con le gomme gialle, è ancora più ampio: in qualifica sul giro la differenza è stata di 1”1 fra Vettel e Hamilton, contro gli 0”7 con le supersoft. Vero che la Ferrari consuma meno le gomme di Mercedes, ma questa è una pista poco abrasiva quindi il vantaggio della Ferrari “gentile” sulle gomme per la gara in questo caso è microscopico. Alberto Sabbatini

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