Ecclestone boccia Rosberg

Ecclestone boccia Rosberg
Non è abbastanza popolare per migliorare l’immagine e l’audience della F1. E mette sul suo stesso piano anche Sebastian Vettel

25.05.2015 ( Aggiornata il 25.05.2015 12:32 )

Certo Nico Rosberg non si aspettava questa doccia fredda dopo la seconda vittoria stagionale che l’ha portato a 10 punti da Hamilton nel mondiale. Una solenne “bocciatura” gli viene proprio da Bernie Ecclestone che senza mezzi termini, in una dichiarazione al sito ufficiale della F1 ha trasmesso indirettamente questo pensiero al pilota tedesco: “Scusa se te lo dico Nico, ma dal puro aspetto del business tu non sei abbastanza buono per i miei affari”. Ecclestone intende dire che Rosberg non è abbastanza “personaggio”. Ha troppo l’aspetto del “bravo ragazzo della porta accanto”. Non ha carisma, non trasmette emozione e nemmeno l’immagine del vincitore, della superstar. Ma Rosberg è in buona compagnia in questo giudizio così negativo perché Ecclestone mette sul suo stesso piano anche Sebastian Vettel come pilota di basso profilo. Secondo lui sia Rosberg che Vettel sono piloti che non entusiasmano i giovani. D’altronde non è un mistero che Ecclestone abbia una predilezione per Hamilton. Come l’aveva per Senna. Per Bernie, Hamilton è il vero simbolo del pilota di F1: aspetto grintoso e “cattivo”, tatuaggi, vita da rockstar, un carattere forte e temperamento deciso, guida spettacolare. Le uniche doti che permettono a un pilota di ammaliare gli spettatori più giovani, che è poi il tipo di pubblico che la F1 sta perdendo. Rosberg non è alla sua altezza e quindi - secondo Ecclestone - non rappresenta un buon affare per la F1. Ma che ne pensa Rosberg? Nico ha preso le critiche di Ecclestone con filosofia. “Non è una sorpresa sentire questo, Bernie non ha mai fatto mistero delle sue idee e ha sempre criticato chi non è fatto come Lewis o non si comporta allo stesso modo. Bernie detiene i diritti commerciali e quindi per rendere più appetibile lo spettacolo che vende nel mondo è logico che vorrebbe un campione più estroso. Ma io sono fatto così: ho un carattere più riservato. Capisco la sua opinione, ma lui pensa alla parte commerciale della F1, io mi preoccupo e mi concentro di più sulla parte sportiva e cerco di dare il massimo in questo senso”. La cosa buffa è che Ecclestone ha espresso le sue riserve anche su Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari. Quando gli hanno chiesto se il carattere e la presenza di Arrivabene secondo lui sono valide, ha risposto: “Per lui si ma non per la F1”. Arrivabene però l’ha presa in modo meno diplomatico: “Se la pensa davvero così, può anche togliermi il pass di accesso al paddock domattina stessa. Io non cambio certo atteggiamento perché lui si aspetta qualcosa di diverso”.

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