Raikkonen e le gomme da far funzionare

Raikkonen e le gomme da far funzionare
L’analisi di Kimi sui motivi che hanno penalizzato le prestazioni della Ferrari nel GP F1 di Montecarlo

26.05.2015 ( Aggiornata il 26.05.2015 14:35 )

Sono le gomme, le principali imputate nel processo alla qualifica deludente di Kimi Raikkonen a Montecarlo, che significa quasi automaticamente una gara nella quale “accontentarti” di seguire chi sta davanti, sintesi perfetta fatta dal finlandese nel dopogara. O, quantomeno, il modo di interpretare le coperture da parte della SF15-T. Eppure, a guardare il distacco tra i ferraristi al sabato, si registrano ben 6 decimi, indizio di quanto soffra maggiormente Kimi una condizione tecnica non semplice da risolvere. Nelle libere, a inizio week end, i piloti accusavano due situazioni diverse, a loro modo critiche sugli pneumatici: scarso grip davanti per Raikkonen, dietro per Vettel. Guardando al risultato delle qualifiche, il tedesco ha trovato un equilibrio migliore, senza considerare anche i problemi di traffico che hanno reso problematica la Q3 della Ferrari numero 7. «Era molto difficile far funzionare le gomme e quando non riesci ad attivarle in un giro, fa tanta differenza. Perdi molto tempo in un niente, dobbiamo trovare una soluzione e migliorare, questo farà una gran differenza», dice Raikkonen. Attivarle in fretta, conservando le proverbiali doti di gentilezza del telaio: un equilibrio non semplice da raggiungere. Se, poi, i limiti emergono su circuiti molto brevi e dalle caratteristiche uniche come Montecarlo, ci si potrebbe “consolare” guardando agli appuntamenti estivi, dove il freddo sarà un ricordo e potrebbe tornare vantaggiosa una situazione di delicatezza sulle coperture. «Le gomme fanno più differenza di ogni altra cosa e se funzionano o meno c’è un sacco di differenza nel tempo sul giro. Ovviamente abbiamo migliorato la macchina, ma sappiamo che ci sono tante cose per cui non riusciamo a farle lavorare come vorremmo». Analisi che riprende le considerazioni di Maurizio Arrivabene, il quale ha sottolineato come i miracoli da un anno all’altro non si possano fare e che i limiti della F14-T non sono spariti d’un colpo, servirà ancora tempo e lavoro per raggiungere la perfezione in ogni area. «Al momento sappiamo quali sono i problemi, ma non è così semplice realizzare i pezzi o gli strumenti per mettere a punto quelle cose che ci farebbero migliorare sul giro singolo e le condizioni più complicate. Se fosse facile, tutti lo farebbero, si tratta di una situazione nella quale mettere insieme le piccole cose, sono sicuro ci arriveremo, ma abbiamo ancora del lavoro da fare», spiega Raikkonen. Fabiano Polimeni

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