Dal massimo carico aerodinamico di Montecarlo, alla configurazione molto scarica del
Gran Premio del Canada. Cambia radicalmente scenario la
Formula 1, conservando una costante, quella dell’abbinamento tra gomme morbide e supermorbide. Circuito stop&go il Gilles Villeneuve, contrassegnato da
violente frenate, chicane che spezzano il ritmo e altrettanto rapide ripartenze a mettere alla frusta la
trazione.
Sarà uno dei temi chiave del weekend, insieme a un asfalto con un
basso livello di grip e altrettanto bassa abrasività: se il meteo dovesse essere incerto e le temperature fresche, avremo una sfida in più per il nuovo compound
Pirelli che quest’anno caratterizza le supermorbide, studiato proprio in funzione della riduzione dei fenomeni di graining.
Le forze che si scaricano sulle coperture sono essenzialmente longitudinali,
in frenata e accelerazione, per l’assenza di vere curve che impegnino lateralmente le gomme. Inevitabilmente va considerato anche il
carico aerodinamico, basso per non penalizzare le velocità di punta in rettilineo, ma con il risvolto della medaglia di una stabilità in frenata inferiore e un retrotreno più nervoso in accelerazione. Poter contare su un’adeguata dote di cavalli consente di barattare qualche grado di ala e ottenere un equilibrio migliore nel complesso del giro.
Il divario tra le due mescole si prevede tra 1” e 1”2 mentre sul versante strategico si dovrebbe replicare il 2014, con uno o due pit stop.
Hulkenberg risultò il pilota meglio piazzato (quinto posto) l’anno scorso tra quelli con uno stop solo (41° giro), i primi quattro invece andarono su due soste, al 13° e 37° giro. Fu un weekend con
gran caldo alla domenica, quando si raggiunsero i 50° C sull’asfalto.
Tutt’altro che remota è la possibilità di ingresso della
safety car, diretta conseguenza di un tracciato con pochissime vie di fuga:
«La storia del GP dimostra che è possibile vincere anche partendo indietro sullo schieramento, e questo può avvenire grazie a una strategia particolarmente efficace o anche a seguito della pioggia o di uno o più interventi della safety car, il che a Montreal è più frequente che altrove», commenta
Paul Hembery.
«Pirelli porta anche in Canada l’accoppiata soft-supersoft, con quest’ultima che si presenta quest’anno completamente nuova (tanto nella struttura quanto nella mescola)
e destinata a garantire le solite alte prestazioni ma con la garanzia di maggiore resistenza al graining e al blistering. Spesso a Montreal si corre con basse temperature, e una maggiore resistenza al graining dovrebbe essere apprezzata dai team».
Fabiano Polimeni