F1, Red Bull punta Ungheria e Singapore

F1, Red Bull punta Ungheria e Singapore
Saranno i circuiti più simili a Monaco, nei quali poter tornare davanti secondo Helmut Marko

15.06.2015 ( Aggiornata il 15.06.2015 10:30 )

Il Gran Premio d’Austria è alle porte, ma non si annuncia un week end memorabile per le Red Bull, che pure giocano in casa. Conta nulla il fattore “mura amiche” in Formula 1 ed Helmut Marko lo sa bene. Così, a F1.com parla d’altro che non delle chance di vittoria di Kvyat e Ricciardo. Parla di motori, di Strategy Group (inutile, perché ciascun team pensa ai propri interessi, a dire dell’advisor austriaco) e dello spettacolo da riportare nella categoria. Gara difficile quella di Montreal e altrettanto lo sarà sul Red Bull Ring: per tornare a navigare in zona punti, quella pregiata a ridosso del podio, si dovrà attendere. «A Monaco abbiamo avuto un risultato fantastico per il morale del team e ha dimostrato che il telaio è come lo volevamo, i prossimi circuiti simili saranno Budapest e poi Singapore. Se hai solo tre appuntamenti dove sei relativamente competitivo, è la fine di tutti i sogni di gloria! E’ fastidioso». Per di più dovranno affrontare gli appuntamenti futuri con la consapevolezza di dover subire diversi arretramenti in griglia per la sostituzione della power unit. Cinque non basteranno, si andrà ancora oltre e quello messo meglio a tal proposito, nella galassia Red Bull-Toro Rosso, è Carlos Sainz: «Solo Max ha usato finora il quinto motore, ma nelle prossime due o tre gare saremo costretti a montarlo su entrambe le Red Bull. Sainz è fortunato, è solo al terzo motore e potrebbe montarlo a Monza (il quinto; ndr)». Il team anglo-austriaco ha provato la mossa di un’estensione al limite fissato dal regolamento quest’anno, ma non c’è stato nulla da fare, per ragioni di costi, non ne è convinto però Marko, che dice: «Mercedes si è espressa contro per ragioni di costi, il che ritengo sia lontano dalla realtà. Hanno un vantaggio e vogliono conservarlo. Un sesto motore sarà inevitabile, proveremo a sostituirli su circuiti nei quali non sarà troppo penalizzante, non vogliamo certo cambiarlo in Ungheria, dove abbiamo buone chance di essere competitivi, come anche a Singapore. Monza, dove avremmo comunque poche possibilità, è una pista buona per cambiarlo». Infine, ha anche la ricetta per incrementare lo spettacolo e limitare il potere degli ingegneri: «Il problema potrebbe risolversi facilmente: gli ingegneri possono spendere solo i soldi che i team ricevono dagli sponsor. Si adatterebbero subito a un diverso approccio di spesa, lo spettacolo e i tifosi non sono al centro dei loro pensieri, vivono unicamente dalla loro prospettiva tecnica, ma dopotutto la Formula 1 è anche uno show e dobbiamo soddisfare quello che i tifosi vogliono vedere. A mio avviso vorrebbero qualcosa di selvaggio e spettacolare, non un’estensione di tutte le restrizioni che ci sono nella normale circolazione stradale. Servono dei limiti, delle regole, ma vogliono vedere uno spettacolo quando arrivano in pista». Fabiano Polimeni

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