L'analisi F1: Pastor vale il biglietto

L'analisi F1: Pastor vale il biglietto
Dalla lotta per il 3° fra Massa e Vettel, ai tanti duelli degli altri piloti, il GP austriaco ha dato spettacolo. Con Maldonado a spiccare per show sportivo

22.06.2015 ( Aggiornata il 22.06.2015 01:06 )

Austrian Grand Prix RaceLa gara al Red Bull Ring potrebbe avere anche quest'anno un merito colossale: quello di aver riaperto la lotta per il campionato. Con tutto che questa resta confinata ai due alfieri della Mercedes, perché oggi è Nico Rosberg che si è rilanciato su Lewis Hamilton (ora a soli 10 punti) e non per esempio Sebastian Vettel su entrambi. Però, al di là di tutte le considerazioni sulla gara dei tre piloti nominati che abbiamo già pubblicato, compresa la capacità di Rosberg di recuperare in quattro gare una situazione che appariva disperata, aggiungiamo che questo di non aver addormentato la lotta per il titolo può essere un merito rimarcabile anche perché pare proprio che molti "appassionati" giudichino la spettacolarità di una gara solo se c'è lotta per il primo posto. E se questa comprende una Ferrari. Ecco così che anche in occasione del GP dell'Austria qualcuno l'ha bollato come noioso. Non siamo d'accordo. E non solo perché ha riaperto la contesa per il campionato. Né perché la lotta finale per il terzo posto, fra il sempre più redivivo Felipe Massa e un Sebastian Vettel che ha conquistato sul campo i gradi di "capitano" della Ferrari, ha tenuto desta l'attenzione fino alla bandiera a scacchi. Austrian Grand Prix RaceIl fatto è che alle spalle dei primi le lotte e i duelli diretti sono stati numerosi. E più si arretra nella lista d'arrivo, più troviamo piloti che hanno vivacizzato la gara. Aggiungeremmo oltretutto che bene ha fatto la regia austriaca a ignorare quasi completamente i primi due, per far vedere una volta tanto anche gli altri protagonisti in gara. Perché praticamente tutti, da Valtteri Bottas a Marcus Ericsson - ci spiace dover escludere i piloti Marussia, ma tant'è… - hanno dato spettacolo con staccate al limite, attacchi a esterno curva, interi settori di pista percorsi fianco a fianco, e così via. Persino due ritirati hanno fatto la loro parte nello show, come Romain Grosjean e Carlos Sainz: dello spagnolo va detto che aveva recuperato posizioni nei primi giri, fino all'ottavo posto, prima di avere problemi e "guadagnare" 5 secondi di penalità per eccesso di velocità in pitlane. E anche Nico Hulkenberg ha fatto ben di più di quanto faccia apparire la semplice traslazione aritmetica fra il 5° posto di partenza e il 6° d'arrivo. Austrian Grand Prix RaceE una posizione d'onore in questa disamina va all'eroe - in termini di show sportivo - della giornata: Pastor Maldonado. Finalmente il venezuelano è uscito vittorioso (nel senso che non è stato costretto al ritiro come in altre occasioni) da numerosi episodi di gara piuttosto "interessanti". Seppur partito male - "Mi si è quasi spenta la macchina, non ci voleva" - ha poi lottato con Grosjean, con Sainz, con Nasr, con Ricciardo, con Kvyat, e infine con Verstappen per il 7° posto finale. In più ha deliziato gli spettatori con un paio di numeri "d'alta classe" (e con gran controllo di macchina, si deve ammettere): uno all'uscita da curva 1, quando pizzicando il cordolo ha fatto un traverso che gli ha fatto tagliare tutta la pista. Il secondo episodio con il quale Pastor ha fatto smuovere gli spettatori dalla poltrona, è stato quando in scia a Max ha fatto una scodata impressionante a oltre 300 orari sul rettilineo del via. Questo episodio merita un commento in più, quasi come quello fra Raikkonen e Alonso, per evitare "crocifissioni" affrettate. Infatti Verstappen aveva deviato in rettilineo per poi "alzare il piede", e nell'evitarlo Maldonado ha scartato a DRS ancora aperto, rischiando di fare la fine di Nasr nelle prove del Canada, quando finì a muro per aver azionato inavvertitamente l'ala mobile mentre zigzagava per scaldare le gomme. A qualcuno è sembrato che Verstappen abbia fatto una "porcata" intenzionale. Invece c'è da pensare che lui, sapendo che doveva "costeggiare" con il gas per questioni di consumo, si sia portato verso destra per lasciare a Maldonado il lato meno favorevole della pista. Solo che al momento di alleggerire ha probabilmente guardato negli specchietti, accorgendosi che la Lotus era proprio incollata in scia: da qui il suo ulteriore e repentino scarto a destra, mentre Pastor ha scartato invece a sinistra appena accortosi (forse anche per l'accensione della luce posteriore) che Max stava perdendo velocità. Con conseguente serpeggiamento, conclusosi fortunatamente nel migliore dei modi; anche come classifica, perché poi Verstappen ha praticamente tirato dritto alla prima curva. Insomma, escludiamo che si sia trattato di un "braketest" intenzionale dell'olandese (cioè frenare leggermente prima per mettere in difficoltà chi segue, come ipotizzato da qualcuno) se non altro perché la staccata era trecento metri più avanti… Insomma, alla fine non pensiamo si possa dire che lo spettacolo sia mancato in pista, per quanto l'ingresso della safety car nei primi giri abbia favorito l'applicazione della strategia (già prevista peraltro) su un solo cambio gomme, che di solito non favorisce le lotte dirette. In questo senso, però, ci sarà da porsi qualche domanda su come mai, da tre GP a questa parte, anche le gomme più morbide della gamma Pirelli (soft e supersoft) stiano dimostrando una durata e una resistenza sin esagerate. Cosa succederà a Silverstone quando, fra due settimane, saranno di scena le mescole medium e hard? Maurizio Voltini Austrian Grand Prix Race

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi