Il vento e quelle righe bianche di Silverstone

Il vento e quelle righe bianche di Silverstone
Le raffiche e le penalità per i "tagli" di pista hanno scombussolato qualifiche e griglia. Ecco a cosa sono dovuti

04.07.2015 ( Aggiornata il 04.07.2015 16:55 )

A condizionare le qualifiche ci sono stati il vento e le righe bianche oltrepassate da molti piloti ai quali l'infrazione è costata la cancellazione del tempo cronometrico di quel giro. A farne le spese tanti, a partire da Maldonado e Grosjean, poi Perez, fino a Ricciardo che ha perso il 7° posto in qualifica. Infine Raikkonen che invece sostiene di esser stato disturbato dal vento e potrebbe aver perso per questo la possibilità di strappare il 3° posto alle Williams accontentandosi del quinto. Ma cerchiamo di capire meglio il problema partendo dalle righe bianche. Silverstone è un circuito piatto e immerso nell’erba. È talmente piatto (infatti durante la guerra era un aeroporto militare) che quando si è seduti in basso dentro una monoposto si vedono pochi punti di riferimento davanti. Inoltre essendo circondato da metri e metri di erba ai lati, non ci sono pannelli, muretti, oggetti che possano fungere da riferimento visivo per frenare al punto giusto, curvare, e andare in corda. Specie nelle curve del circuito “vecchio”, quello tradizionale che esiste dal 1950. Fra queste c’è Copse Corner, un curvone a destra velocissimo che si trova alla fine del vecchio rettifilo di partenza. Una volta era la curva 1 ora con il nuovo layout della pista è la nona curva. Copse è una curva in contropendenza, si affronta velocissimi in sesta marcia, a circa 240 km/h, arrivando lanciati a più di 280 km/h dal rettifilo dei vecchi box; è una curva da fare col fiato in gola: si frena (poco) ai 50 metri e ci si butta dentro verso destra cercando il punto di corda ideale. Il problema è che un po’ la curva è in contropendenza, un po’ l’orizzonte è basso, e perciò non si hanno grandi punti di riferimento sul punto ideale in cui portarsi da sinistra verso destra per andare in corda. Perciò basta anticipare il punto di corda ideale di qualche metro per ritrovarsi fuori traiettoria in uscita e finire larghi oltre la riga bianca che delimita l’asfalto. Una volta fuori dalla Copse c’erano due metri di erba sintetica e ghiaino e poiché si curva ad elevata velocità, finendo troppo larghi ci si poteva pericolosamente girare e fare un incidente, per cui tutti i piloti si tenevano un certo margine nell’affrontarla. Oggi che c’è asfalto all’esterno tutti rischiano e lasciano scivolare la macchina oltre il cordolo senza richiamarla. Tanto al massimo scorre sulla via di fuga e non si perde tempo, anzi si guadagna velocità di percorrenza. E parecchio. Perciò per evitare vantaggi dal taglio di pista i commissari applicano alla lettera l’art. 20.2 del regolamento sportivo che dice che le ruote devono rimanere sull’asfalto, ovvero che non ci possono essere tutte e quattro le ruote oltre la linea bianca. Per cui un po’ chi sbagliava davvero, un po’qualcuno che se ne approfittava, in tanti hanno messo le ruote oltre la linea bianca. E gli steward guidati dall’ex pilota Nigel Mansell sono stati inflessibili: tempi cancellati. Ricciardo che nell’ultimo giro uscendo largo a Copse aveva fatto 1’33”6 che gli valeva il 7° posto in griglia subito dietro a Vettel e davanti a Kvyat, Sainz e Hulkenberg, si è visto per esempio il tempo cancellato e retrocesso al decimo posto del tempo precedente. Anche Raikkonen stava per pagare salato l’aver oltrepassato la linea bianca a Copse: gli è stato cancellato il tempo in Q2 per cui si è trovato a pochi secondi dalla fine senza tempo e a dover fare un giro veloce in extremis col fiato in gola per entrare nei top ten. Ma c’è un’altra curva a Silverstone dove è facile andare fuori dalla linea bianca con le quattro ruote: quella che immette sul (nuovo) traguardo, la Club. Qui si sbaglia facilmente perché la curva è sdoppiata, sono due semicurve ma la prima è larga all’inizio poi la traiettoria chiude e chi entra “allegro” si vede finire l’asfalto della seconda semicurva sotto le ruote perché il tracciato gira molto a destra in uscita. Qui è ancora più facile vedere l’errore perché la torre di controllo del giudici dà proprio su questa curva. E infatti in Q1 Grosjean e Maldonado si sono visti cancellare il tempo per aver allargato troppo e sono stati eslcusi dalla Q2. Il problema del vento che ha condizionato le qualifiche è invece dovuto al fatto che Silverstone sorgendo su un altipiano ed essendo piatto il terreno, non ha colline che arginano le correnti d’aria. Il circuito è esposto drammaticamente al vento (e alla pioggia portata dal vento che è frequentissima). Raikkonen in qualifica sostiene di esser stato danneggiato dal vento: “Le condizioni del vento continuavano a cambiare da giro a giro e persino da curva a curva. Alcuni sono stati aiutati dal vento (forse perché in quel momento soffiava alle spalle sul rettifilo, ndr) io no”. E la cosa è stata confermata da Bottas: “Io in Q2 ho fatto un tempo eccezionale (1’33”020, ndr) perché ho trovato vento favorevole che non sono riuscito a ripetere in Q3. Massa invece è stato più velcoe di me in Q3 e mi ha superato e credo anche anche lì il vento abbia giocato un ruolo importante”. Certo, verrebbe da dire che il vento c’è per tutti, ma evidentemente certe raffiche da dietro in rettifilo o traversali in curva che arrivano in un determinato momento quando un pilota è nella curva giusta possono far guadagnare qualche km/h e fare la differenza sul tempo del giro. Se pensate che Kvyat, Sainz e Hulkenberg, settimo, ottavo e nono alla fine, erano separati di appena 37 millesimi. Un’inezia che però vale una intera fila in griglia. Alberto Sabbatini Cancellati

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