F1, Wolff le strategie e il WhatsApp con Susie

F1, Wolff le strategie e il WhatsApp con Susie
Bottas meritava strada libera? Giusto non differenziare le soste in Williams? Toto Wolff dice la sua e svela un aneddoto

07.07.2015 ( Aggiornata il 07.07.2015 12:57 )

Con la doppietta sul podio, la partenza imbarazzante di Hamilton e Rosberg nel Gran Premio di Gran Bretagna è passata sotto traccia, dimenticata grazie a una strategia che ha consentito di riprendersi la leadership e la pioggia che ha affossato le speranze di una Williams altrimenti gagliarda e meritevole di ben altre posizioni sotto la bandiera a scacchi, che non la quarta e quinta rimediate. Toto Wolff ripercorre i frangenti chiave del gran premio e non si sottrae a un’analisi delle alternative che avrebbero avuto in Williams, quando nelle battute iniziali Bottas era convinto di averne di più e chiedeva strada al box. Nel dopogara, Rob Smedley ha commentato ricorrendo a diplomazia ed esperienza, relegando le richieste di Bottas alla “normalità dei piloti”, ma al contempo spiegando che il compito del muretto è quello di mantenere il sangue freddo e decidere. Hanno deciso di non dare strada al finlandese, tutelando la prima posizione di Massa. Giusto? «A volte ho dei deja-vu, come nel 2013 quando ci trovavamo primi e secondi e un po’ sorpresi. Non vuoi mettere a repentaglio il risultato perché pensi sia fantastico, perciò è difficile attendersi chiamate azzardate. Valtteri avrebbe potuto creare un gap se l’avessero lasciato passare, questo è un dato. In aggiunta, quando è arrivata la pioggia, noi abbiamo differenziato le strategie tra Lewis e Nico, lasciandolo fuori. Ma è facile commentare dall’esterno cosa avrebbero dovuto fare. Non sono lì, però probabilmente hanno fatto il passo sbagliato», spiega Wolff. Il riferimento è alla scelta di far pittare Massa e Bottas in contemporanea al 44mo giro, ormai in “ritardo” sulle chiamate perfette di Hamilton e Vettel. Va anche aggiunto che, su pista bagnata, il passo della Williams decade notevolmente, per cui l’interrogativo sulle chance che avrebbero avuto anche fermandosi – o differenziando le soste - è di difficile soluzione. Prima, però, in Mercedes hanno provato a “trarre in inganno” il box Williams, in occasione della sosta ai box con pista ancora asciutta, mettendo in scena una finta uscita dei meccanici per il pit. «Sapevamo che la Williams ha maggiori difficoltà nel far durare le gomme fino alla fine e sapevamo che anticipando la sosta, al giro18, li avremmo messi in difficoltà, farli pensare sul da farsi e copiare la nostra strategia. Li avremmo potuti intrappolare in una sosta che li avrebbe forse obbligati a un’altra alla fine, un po’ un azzardo, ma non ha funzionato. Mia moglie mi ha mandato un messaggio su Whatsapp dicendo: “pensavate di poterci fregare, hah,hah,hah”». Fabiano Polimeni

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