Con la doppietta sul podio, la partenza imbarazzante di
Hamilton e
Rosberg nel Gran Premio di Gran Bretagna è passata sotto traccia, dimenticata grazie a una
strategia che ha consentito di riprendersi la leadership e la pioggia che ha affossato le speranze di una
Williams altrimenti gagliarda e meritevole di ben altre posizioni sotto la bandiera a scacchi, che non la quarta e quinta rimediate.
Toto Wolff ripercorre i frangenti chiave del gran premio e non si sottrae a un’
analisi delle alternative che avrebbero avuto in Williams, quando nelle battute iniziali
Bottas era convinto di averne di più e chiedeva strada al box. Nel dopogara,
Rob Smedley ha commentato ricorrendo a diplomazia ed esperienza, relegando le richieste di
Bottas alla “normalità dei piloti”, ma al contempo spiegando che il compito del muretto è quello di mantenere il sangue freddo e decidere. Hanno deciso di non dare strada al finlandese,
tutelando la prima posizione di Massa. Giusto?
«A volte ho dei deja-vu, come nel 2013 quando ci trovavamo primi e secondi e un po’ sorpresi. Non vuoi mettere a repentaglio il risultato perché pensi sia fantastico, perciò è difficile attendersi chiamate azzardate.
Valtteri avrebbe potuto creare un gap se l’avessero lasciato passare, questo è un dato. In aggiunta, quando è arrivata la pioggia, noi abbiamo differenziato le strategie tra Lewis e Nico, lasciandolo fuori. Ma è facile commentare dall’esterno cosa avrebbero dovuto fare. Non sono lì, però probabilmente hanno fatto il passo sbagliato», spiega
Wolff.
Il riferimento è alla
scelta di far pittare Massa e Bottas in contemporanea al 44mo giro, ormai in “ritardo” sulle
chiamate perfette di Hamilton e Vettel. Va anche aggiunto che, su pista bagnata,
il passo della Williams decade notevolmente, per cui l’interrogativo sulle chance che avrebbero avuto anche fermandosi – o differenziando le soste - è di difficile soluzione.
Prima, però, in
Mercedes hanno provato a “trarre in inganno” il box
Williams, in occasione della sosta ai box con pista ancora asciutta, mettendo in scena una finta uscita dei meccanici per il pit.
«Sapevamo che la Williams ha maggiori difficoltà nel far durare le gomme fino alla fine e sapevamo che anticipando la sosta, al giro18, li avremmo messi in difficoltà, farli pensare sul da farsi e copiare la nostra strategia. Li avremmo potuti intrappolare in una sosta che li avrebbe forse obbligati a un’altra alla fine, un po’ un azzardo, ma non ha funzionato. Mia moglie mi ha mandato un messaggio su Whatsapp dicendo: “pensavate di poterci fregare, hah,hah,hah”».
Fabiano Polimeni