F1, Williams tra ordini di scuderia e prestazioni

F1, Williams tra ordini di scuderia e prestazioni
Torna alla gara di Silverstone e saluta i miglioramenti tecnici, sebbene non abbiano capitalizzato quanto speravano

16.07.2015 ( Aggiornata il 16.07.2015 10:11 )

Aspettando l’Ungheria, aspettando una pista potenzialmente critica – almeno guardando al “precedente” di Monaco – Claire Williams fa un passo indietro, all’ultima gara, per ribadire alcuni concetti. Anzitutto, difende la scelta di non imporre un ordine di scuderia, lasciando liberi i piloti di battagliare in pista: «Li abbiamo lasciati correre liberamente, ciò che tutti vogliono, o no?». Fosse stato dato il via libera a Bottas, sarebbe cambiato l’esito finale della corsa? Utopistico immaginarlo. «Abbiamo permesso a Valtteri di provare a strappare il comando a Felipe. Sfortunatamente non ci è riuscito. Ma se anche ce l’avesse fatta, avremmo mantenuto poi quella posizione? Anche se il meteo non fosse cambiato?», si interroga. La recriminazione maggiore, e non è una novità, in Williams ce l’hanno sull’arrivo della pioggia, fattore evidentemente non legato alle scelte del team. La FW37 si trasforma in gambero appena l’asfalto si fa viscido, un dettaglio tecnico irrisolto sin dallo scorso anno e sul quale Massa nel dopogara inglese ha ammesso candidamente come gli interventi introdotti tra i due progetti, 2014 e 2015, non abbiano sortito gli effetti sperati. Il bottino di punti conclusivo è stato comunque superiore a quello del rivale diretto, alla Ferrari, anche se le premesse erano ben altre, superiori. «Ovviamente siamo dispiaciuti di non esser riusciti a trasformare il comando della gara in vittoria, ma quanto è stato fatto in avvio, tenendo le Mercedes dietro così a lungo in gara, è stato impressionante e dimostra come abbiamo fatto dei passi avanti chiave sul fronte delle prestazioni», commenta a Motorsport.com. «Prendiamo gli aspetti positivi: il team ha lavorato alla grande e siamo riusciti a fare quanto ci eravamo prospettati a inizio gara: più punti della Ferrari. Non tanti quanti avremmo voluto, è deludente non essere saliti sul podio».  Fabiano Polimeni

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