F1, Alonso non demorde

F1, Alonso non demorde
Scommette su un miglioramento McLaren nella seconda metà del campionato, dopo gli “scogli” Spa e Monza

20.07.2015 ( Aggiornata il 20.07.2015 14:30 )

Almeno a parole, continua a crederci fermamente Fernando Alonso nel progetto McLaren e nelle chance di ritrovarsi una monoposto in grado di fare un deciso balzo in avanti già quest’anno. Primo punto a Silverstone, al giro di boa del campionato. Cosa attendersi dalla MP4-30 da qui in avanti? «Credo che la seconda parte dell’anno mostrerà una McLaren del tutto diversa, molto più competitiva. I passi che stiamo per compiere sono piuttosto grandi», promette Alonso. Dopo la sforbiciata netta al cronometro ottenuta nelle prime gare dell’anno – peraltro scontata visto il gap enorme con quale si sono presentati in Australia – il divario dal vertice non ha visto quella caduta verticale allo stesso ritmo iniziale. «Non è troppo difficile migliorare quando sei in fondo allo schieramento e a 2” dal passo, ogni miglioramento vale mezzo secondo o 8 decimi. Quando arrivi in lotta per un podio, guadagni solo 1 decimo ogni due settimane. Credo che saremo molto più vicini ai piloti al vertice nella seconda parte del campionato». Si dovrà attendere ancora un po’, perché se l’Hungaroring è, in teoria, una pista sulla quale il deficit di potenza del motore Honda verrà mascherato dalla tipologia di pista – sulla quale puntare a prestazioni simili a quelle di Monaco – al rientro ci saranno Spa e Monza, due macigni per le capacità della McLaren odierna: «Austria, Canada, Spa e Monza sono le quattro piste più legate alla potenza del motore. La loro natura non è un bene per noi, ne abbiamo superate due (doppio ritiro in entrambe; ndr), ne restano altrettante sulle quali doverci difendere», aggiunge Alonso. Singapore, Sochi, sembrano gli appuntamenti sui quali verificare le promesse di Fernando. A Formula1.com, poi, rilancia le convinzioni su un progetto dalle alte potenzialità, ancora da esprimere: «Sono contendo della macchina, della filosofia dietro il suo sviluppo e dei passi successivi che arriveranno. Sono contento dei progressi della Honda, ovviamente abbiamo dovuto usare troppe componenti, cinque motori in otto gare è un po’ triste, ma se questo significherà imparare tanto, sono i benvenuti. Siamo partiti da zero e sfortunatamente in questo sport non c’è tempo da perdere. Vorremmo tutto e in fretta, ma non sta accadendo: la cosa importante è non demoralizzarsi e continuare a lavorare nella stessa direzione. Abbiamo il talento, le risorse e l’impegno: è una questione di tempo». Fabiano Polimeni

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