GP Azerbaijan, Baku attende l’omologazione

GP Azerbaijan, Baku attende l’omologazione
L’organizzatore ammette la totale assenza di cultura motoristica nel Paese. Si lavorerà per far crescere l’interesse

31.07.2015 ( Aggiornata il 31.07.2015 14:53 )

La sfida? Coinvolgere il pubblico e creare una cultura motoristica oggi inesistente. A Baku si correrà tra poco meno di 12 mesi, il 17 luglio, in un paese, l’Azerbaijan, che guarda all’Europa e nel quale si sono tenuti quest’anno i primi giochi Europei. Nella città del re degli scacchi, Garry Kasparov, la Formula 1 sbarcherà su un circuito che, sentendo gli organizzatori, «avrà diversi punti di sorpasso oltre al lungo rettilineo prima di curva 1». La promessa arriva da Arif Rahimov, organizzatore dell’evento, in attesa dell’omologazione da parte della Fia. «Il layout della pista è stato ultimato, restano dei piccoli dettagli come le dotazioni di sicurezza in alcune curve, che richiederanno un po’ più di tempo per essere definiti, stiamo aspettando l’omologazione. Ci siamo incontrati in Ungheria con Charlie Whiting per discutere e sentire cosa aveva da dire, non ci sono grandi problemi», ha dichiarato a Motorsport. baku_piantina L’effetto “novità” tendenzialmente gioca a favore della prima edizione, il difficile sarà confermarsi e creare l’interesse perché si consolidi la tradizione della Formula 1: «Per prima cosa dovremo assicurarci di conservare l’interesse e la popolarità nella comunità della Formula 1 e tra gli addetti ai lavori che si spostano di gara in gara, di modo che quando arriveranno a Baku vorranno tornarci. Stiamo cercando di organizzare la miglior gara possibile per esser certi che la gente tornerà in futuro. Dopodiché cerchiamo di sviluppare un qualche programma che aumenti la popolarità dello sport nel Paese, perché la cultura motoristica è assente». Senza mezzi termini, Rahimov. Meta decisamente “oscura” al grande pubblico europeo, l’immagine di Baku è quella di una metropoli in forte crescita, spinta da un boom edilizio e con un’economia basata sull’estrazione di petrolio. Si dovrà catturare l’attenzione anzitutto dei “curiosi”, e per farlo «proveremo con diversi programmi televisivi e campagne di marketing per far crescere l’interesse sulla Formula 1», ha spiegato Rahimov. Fabiano Polimeni

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