F1: Ecclestone "spinge" Renault

F1: Ecclestone "spinge" Renault
Il "supremo" della F1 sarebbe favorevole al ritorno dei francesi in prima persona, magari rilevando il team Lotus

15.08.2015 ( Aggiornata il 15.08.2015 15:05 )

Con i contratti di fornitura a Red Bull e Toro Rosso che scadono a fine 2016, in Renault si sta programmando se e come proseguire la propria presenza in F1. E uno stimolo, un invito a continuare arriva pure da un personaggio di spicco non tanto nell'ambiente interno alla Casa francese, quanto nell'intero Circus: Bernie Ecclestone. Che anzi spinge affinché la Renault ritorni addirittura in prima persona, e non solo come fornitore di motori. Un'idea che non è fine a sé stessa e che anzi in Renault, come abbiamo già scritto più volte, stanno analizzando a fondo. Oltre alle prospettive di continuare esattamente come adesso, se non di smettere, c'è quella di rilevare un team già esistente. Che ad un certo punto sembrava poter essere la Manor-Marussia, ma più recentemente sarebbe piuttosto la Lotus. Ecclestone, dopo aver avuto incontri con l'amministratore della Renault, Carlos Ghosn, avrebbe dichiarato che «Ci stanno pensando e dovrebbero arrivare a una decisione il prossimo settembre. Vedremo, dipende tutto da loro, ma se c'è qualcosa che possiamo fare per aiutarli…». Insomma, come per tutto ciò che si muove nell'ambiente della F1, Ecclestone starebbe alla finestra fino ad un certo punto. Ma a lui cosa piacerebbe succedesse? «Preferirei non perderli: sono persone con cui è facile lavorare, brava gente, non fanno drammi. Sarebbe bello che non scomparissero dalla F1. Certo, dal loro punto di vista, bisogna vedere se ne varrà la pena». Indubbiamente, problemi ce n'è diversi, per esempio quello dei debiti della Lotus. «Ma non rileveranno questi debiti - afferma Ecclestone - sperano che chi li ha contratti riuscirà ad uscirne». Fra gli altri aspetti in fase di valutazione, quello per cui la presenza in prima persona, come team, avrebbe molto più valore rispetto a quella come motorista, un ruolo che mediaticamente parlando offre un'esposizione molto bassa del marchio, che oltretutto viene ricordato più per eventuali problemi tecnici che altro. In entrambi i casi, tuttavia, resta un punto di fondo: per essere competitivi la power unit dev'essere valida. «Se entrassero in gara come team, ma con un motore non competitivo - conferma Ecclestone - non sarebbe un bene per loro. Mi piacerebbe vederli riuscire a rendere migliore il loro motore, e a quel punto saranno in forma», conclude, per entrambe le opzioni. Maurizio Voltini

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