F1, Toro Rosso: Sainz amareggiato

F1, Toro Rosso: Sainz amareggiato
Verstappen non gli cede la posizione per provare l’attacco a Perez, Carlos dice: “Volevo solo una chance”

21.09.2015 ( Aggiornata il 21.09.2015 12:35 )

Due macchine a punti, nonostante le difficoltà incontrate. Il Gran Premio di Singapore per la Toro Rosso può dirsi positivo, ma nel dopogara non è mancato il confronto a colpi di dichiarazioni tra Sainz e Verstappen. Oggetto del contendere: il mancato rispetto dell’indicazione arrivata via radio a Max di lasciar passare Sainz e offrirgli una possibilità di andare all’attacco di Perez. L’olandese si è imposto con autorità, trovando in seguito anche il supporto di Franz Tost, che spiega così la vicenda: «Quando mancavano pochi giri al termine, pensavamo che Carlos potesse essere più veloce di Max, poiché aveva montato un set di gomme option nuove, mentre Max stava correndo con un set usato. Abbiamo calcolato che Carlos avrebbe avuto il passo per attaccare Perez. Ma non ha dimostrato di poterlo realmente fare, dato che non si è avvicinato abbastanza a Max. Quindi, a quel punto, non c'era motivo di scambiarsi le posizioni». La versione del giovane spagnolo, rallentato da problemi alla Toro Rosso, andata in folle alla ripartenza dopo la prima safety car e facendolo piombare in fondo al gruppo, è un po’ diversa e sottolinea: «Sono onesto, ho visto cos’ha fatto la Red Bull a Monaco e allora pensai che era la cosa migliore che si potesse fare, l’avrei fatto anch’io», dice riferendosi al via libera dato da Kvyat a Ricciardo per poter insidiare le posizioni a podio, salvo poi cedere nuovamente la quarta piazza al russo. Prosegue: «Usi la carta del gioco di squadra, lasci almeno provare il pilota con le gomme più nuove, che ero io. Se non ce l’avessi fatta, Max sarebbe ripassato e finito ottavo, io nono e non sarebbe stato un problema. Semplicemente volevo quella chance». Un dispiacere che traspare evidente, ma al tempo stesso l’impressione è che Sainz farà meglio a dimenticarsi qualsiasi collaborazione in gara dal rampante Verstappen. «Quando mettiamo il casco siamo ovviamente rivali, a volte devi anche pensare però al team», conclude lo spagnolo. Non si fa alcun problema per non aver seguito le istruzioni dal muretto, invece, Verstappen: «La chiamata era per lasciar passare Carlos, ma per tutta la gara ho avuto un gran passo, mi allontanavo dal gruppo di metà schieramento e rimontavo su quelli davanti, perciò non vedevo il motivo di lasciarlo passare. Avrebbe fatto la stessa cosa, credo, se ci fossimo trovati a ruoli invertiti», ha detto a Sky Sports. Fabiano Polimeni

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