Mercedes: bis Costruttori, festa in fabbrica

Mercedes: bis Costruttori, festa in fabbrica
I numeri danno la misura del dominio 2015. Hamilton: “Nico è un gran compagno di squadra”

13.10.2015 ( Aggiornata il 13.10.2015 10:12 )

La gioia del secondo mondiale Costruttori non è arrivata subito, a Sochi. Una festa scattata alla penalizzazione di Raikkonen, che ha dato la matematica certezza alla Mercedes di aver centrato il primo obiettivo stagionale, nonostante il ritiro di Rosberg. Festa proseguita in fabbrica, a Brixworth e a Brackley, dove power unit e telaio nascono e vengono sviluppati. I numeri sono il miglior indicatore per capire quanto, in Mercedes, abbiano lavorato bene, giustificando una supremazia scalfita solo dalla Ferrari. In 15 gare corse – con tutto il tempo per estendere il palmares – sono arrivate 12 vittorie, 29 podi, 14 pole e 9 giri veloci in gara per la power unit Mercedes AMG, che ha conquistato il 60% dei punti disponibili e condotto in testa il 79% dei giri in gara. Statistiche alle quali abbinare quelle delle due W06 Hybrid, capaci da sole di prendersi oltre un terzo dei punti disponibili (35% per l’esattezza) e percorrere il 77% dei giri di gara davanti a tutti. Era una formalità la conquista del mondiale Costruttori, arrivato per una concomitanza di fattori alla prima occasione utile. «Congratulazioni a tutto il team, ce l’abbiamo fatta di nuovo e questo campionato ci unisce tutti, dai piloti al team a Brixworth e Brackley. Dai go-kart in avanti, tutti parlano del titolo individuale, quello piloti, ma questa volta i vincitori sono sia Nico che Lewis», ha commentato Toto Wolff. Non tralascia di riconoscere i meriti al tedesco, comunque parte essenziale per il raggiungimento dell’obiettivo: «Ieri abbiamo lasciato a piedi Nico, ma è stato una parte fondamentale del team sin dall’inizio, ha contribuito a renderlo quel che è oggi e questo titolo mondiale è anche suo», ha voluto sottolineare il team principal. Dalla Mercedes mangiagomme degli esordi, al dominio totale delle ultime due stagioni. Un cambio di passo netto, che il direttore tecnico, Paddy Lowe, commenta: «In Formula 1 non basta semplicemente lavorare duro, devi lavorare anche in maniera intelligente. Non è qualcosa che si realizza nel giro di una notte o in un paio d’anni, è stata costruita in un arco di tempo ampio, grazie all’impegno di Mercedes, ed è il risultato dell’integrazione, degli sforzi e delle menti delle squadre a Brixworth e Brackley, nel realizzare la miglior power unit per la monoposto migliore dello schieramento». Quel motore firmato AMG che hanno sognato in Red Bull e che Andy Cowell, direttore della divisione AMG HPP, ha voluto celebrare nell’integrazione con il telaio: «Lo scorso week end ammiravo la splendida attenzione al dettaglio di questa monoposto, è sensazionale il livello raggiunto sul fronte dell’integrazione, dell’ingegneria, del disegno e della realizzazione. Speriamo di proseguire nella realizzazione di monoposto fantastiche e power unit prestazionali ancora per tanti anni». A loro toccherà produrle, a Hamilton e Rosberg il compito di tramutare in punti il lavoro delle due strutture. Dovrà attendere almeno Austin, l’inglese, per abbinare al titolo Costruttori quello Piloti. Frasi di circostanza a parte, di elogio per gli uomini e le donne Mercedes, ha speso anche parole di stima nei confronti di Rosberg, più volte quest’anno snobbato e minimizzato i suoi risultati, quasi a voler sottolineare come non lo considerasse un effettivo rivale diretto: «Voglio solo dire che gran compagno di squadra è Nico. Ha avuto una stagione molto più dura finora di quanto non abbia avuto io ma è stato un vero uomo squadra e so che tornerà a lottare nei prossimi anni, nei quali non ho dubbi saremo ancora lì a battagliare duramente l’uno contro l’altro». Nico che ha attraversato tutte le fasi del progetto Mercedes, dal 2010 a oggi: «Ci sono stati alcuni anni davvero difficili all’inizio, ma adesso siamo i dominatori in Formula 1 e infrangiamo record di continuo. Solo poche scuderie come la McLaren negli anni Ottanta, la Williams negli anni Novanta e la Ferrari nel 2000, nella storia della Formula 1 hanno lasciato il loro segno con due titoli Costruttori di seguito: adesso ci siamo anche noi». Fabiano Polimeni

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