GP Brasile, Pirelli sotto stress a Interlagos

GP Brasile, Pirelli sotto stress a Interlagos
Lo scorso anno servirono 3 pit-stop a causa del caldo e di un asfalto abrasivo. Medie e morbide si attendono divise da 9 decimi
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09.11.2015 ( Aggiornata il 09.11.2015 15:25 )

Dall’incognita messicana, alle “certezze” brasiliane. Pirelli conferma l’abbinata di gomme morbide e medie per l’appuntamento di Interlagos, dopo che l’edizione 2014 vide i team preferire il compound più duro, impiegato con una maggioranza schiacciante, ben il 91% rispetto alle option gialle. Influì parecchio, allora, il caldo, con l’asfalto che arrivò a toccare i 56° C in gara, obbligando i piloti a effettuare tre fermate ai box. Fu la strategia del vincitore, Rosberg, e di tutti i primi sei al traguardo, Raikkonen provò la strada delle due soste e chiuse settimo. Il prossimo week end si annuncia con temperature ambientali intorno ai 30° C, con un cielo nuvoloso e un possibile rischio pioggia tra venerdì e sabato, mentre domenica i valori dovrebbero scendere intorno ai 24° C, secondo le prime previsioni. Oltre alla componente climatica, il comportamento delle gomme sarà influenzato da un asfalto con livelli di aderenza e abrasività medi, Pirelli li colloca nella propria scala con un valore di 3 su 5. Circuito impegnativo per le gomme, quello del Gran premio del Brasile, perché caratterizzato da uno stress elevato. Ai trasferimenti di carico trasversali si abbinano quelli longitudinali: non solo frenate, ma soprattutto i frangenti di accelerazione con massima richiesta di trazione, a generare picchi di temperatura sulle coperture posteriori, da gestire per non innescare degrado termico. GP del Brasile: Rosberg per confermarsi, Hamilton per la prima Il settore centrale del tracciato è il più stressante sotto questo profilo, con curve in appoggio come la Ferradura e Pinherinho, seguiti dalla Mergulho. La posteriore destra è la gomma da tenere maggiormente sotto controllo, sollecitata anche in uscita dall’ultima curva che immette poi sulla salita nel tratto finale della pista. Si corre in senso antiorario, così come capiterà ad Abu Dhabi e i livelli di carico aerodinamico, sebbene sia presente un lungo tratto nel quale fare velocità, si attestano su valori elevati, necessari per fare il tempo nel tratto centrale e non far scivolare la monoposto, fattore deleterio per la tenuta della gomma. Tra le due mescole è previsto un delta di 9 decimi a vantaggio delle morbide, da collegare alle esigenze di durata in ottica gara, con i long run del venerdì a dire se, oltre alla velocità, il compound si farà preferire sulle gomme medie anche per la buona costanza. «Interlagos è uno di quei luoghi storici che hanno contribuito a plasmare la storia della Formula Uno, quindi è un piacere per noi venire qui e respirare ancora una volta l’atmosfera unica e la passione dei tifosi locali, alla fine di quella che è stata una tripletta americana: dopo Austin e Messico, arriva adesso il Brasile. Il Sud America, e il Brasile in particolare, rappresentano uno dei mercati più importanti per Pirelli, per questo quella di San Paolo è una gara particolarmente importante per noi. Da un punto di vista tecnico, le modifiche all’asfalto apportate lo scorso anno influenzeranno il comportamento delle gomme. Tradizionalmente, Interlagos è un circuito ad alta energia per le gomme; ci aspettiamo quindi di vedere due o tre pitstop per la maggior parte dei piloti. Come sempre, però, avremo un quadro preciso della reale situazione solo dopo le sessioni di prove libere del venerdì», anticipa Paul Hembery. f.p.

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