E’ qualcosa in più di un concept dalle forme avveniristiche. McLaren MP4-X è una visione sul futuro. Certo non quello dietro l’angolo, perché, design a parte, il concentrato di soluzioni e tecnologie (assolutamente reali) all’avanguardia è tale che per ritrovarle concretamente applicabili servirà ancora molto sviluppo. C’è il vestito, appariscente come proposte già note, ma andando a fondo si scopre altro.
Anzitutto, il desiderio di una monoposto di Formula 1 con superfici alari in grado di modificare la propria forma, così da garantire, a seconda delle necessità, la minor resistenza aerodinamica in rettilineo e il perfetto carico ed equilibrio in curva. Secondo i tecnici del McLaren Applied Tecnologies è possibile, integrando degli elettrodi nei profili le cui forme devono poter variare. Non è l’unica “diavoleria” hi-tech, ovviamente vietata dai regolamenti attuali.
C’è spazio per l’utilizzo di nuovi materiali nella realizzazione della struttura, capaci di assorbire al meglio gli urti e sposati con l’immancabile cupolino a protezione del pilota. Diventa un grande schermo sul quale proiettare molteplici informazioni, un Head Up Display avanzato. Cambierebbe anche il modo di gestire la monoposto, con un sistema di telecamere che assicurerebbe al pilota una visione a 360 gradi di ciò che accade intorno.
Altra caratteristica “da videogame”, la
presenza sulla carrozzeria di pannelli fotovoltaici, con i quali stoccare energia da reimpiegare per dare un boost di potenza. Si evolve anche il modo di sponsorizzare un team: addio alle livree classiche, spazio ad annunci dinamici, ritagliati sulle preferenze del pubblico, una pubblicità mirata. E’ l’aspetto più commerciale tra le innovazioni del
concept.
La Ferrari F1 del futuro
Tornando alla
tecnica, le carenature sui cerchi integrerebbero un avanzato sistema di monitoraggio non solo di pressione e temperatura sulla superficie delle gomme, ma anche di
rilevamento dell’usura. Interessante, poi, la presenza di un
sistema capace di leggere le condizioni strutturali della monoposto, avvisando per tempo del rischio di rottura su un componente.
Sul fronte del pilota,
McLaren MP4-X immagina l’utilizzo esteso della
bio-telemetria, per controllare costantemente i parametri vitali e verificare le prestazioni fisiche. Anche la
tuta diventa oggetto hi-tech oltre ogni immaginazione, grazie a tessuti evoluti e con sensori integrati capaci di indicare all’equipe medica, in caso di incidente, le aree di un eventuale trauma.
Quanto all’
aerodinamica, si sperimenta un
ritorno importante all’effetto suolo,
estremizzando l’effetto Venturi sul fondo grazie a canali molto spinti, per i quali, tuttavia, andrebbe ripensato il modo classico di disporre la meccanica. Le
batterie di recupero dell’energia, ad esempio, verrebbero integrate nella scocca, tanti piccoli accumulatori alloggiati in più punti. C’è di più: la stessa carrozzeria avrebbe un ruolo, farebbe parte della “rete” per veicolare l’elettricità.
Tutto molto affascinante e avveniristico, ma è una
Formula 1 realmente immaginabile e, soprattutto, quel che vorrebbe il pubblico?
Fabiano Polimeni