Renault e la F1, uno storia di successo

Renault e la F1, uno storia di successo
In occasione del ritorno di Renault in Formula 1, la storia della Casa nel Circus, dagli esordi degli anni '70 al doppio mondiale con Alonso.

04.12.2015 ( Aggiornata il 04.12.2015 13:22 )

La notizia del momento è il ritorno di Renault in Formula 1 con un proprio team nel 2016. La Casa francese ha una lunga tradizione alle spalle nel mondo delle competizioni e nel Circus stesso e se tutti ricordano il doppio titolo mondiale della stagione 2005-2006 con Fernando Alonso, i più giovani potrebbero non conoscere una storia che affonda le sue radici con il geniale Amédée Gordini chiamato nel ’57 a progettare vetture da corsa per Renault. Ma saranno necessari altri 20 anni per una divisione dedicata: Renault Sport viene fondata nel 1976, quando il marchio vince il campionato F2 con Jean-Pierre Jabouille, successo ripetuto la stagione successiva con Patrick Tambay. Nel ’77 il debutto nel Circus con la RS01 turbo affidata a Jabouille al GP di Gran Bretagna: non fu un esordio fortunato per la “teiera gialla” (come venne ribattezzata la monoposto), costretta al ritiro prima del traguardo. La stagione si conclude con altre quattro partecipazioni e risultati più incoraggianti. I primi punti però arrivano nel ’78, negli USA, dove Jabouille conquista il quarto posto. Contemporaneamente Renault vince la 24 Ore di Le Mans e il successo consente al marchio di concentrarsi maggiormente sul progetto F1, affiancando una seconda monoposto a Jabouille affidata a Arnoux: in Sud Africa arriva la prima pole e in luglio la prima, storica, vittoria davanti al pubblico di casa a Dijon. Nell’81 la svolta, con l’arrivo del giovane Alain Prost reduce da una promettente annata da rookie con McLaren: il futuro quattro volte campione del mondo manca il titolo, ma in 3 stagioni centra 9 vittorie e il 2° posto in classifica generale nell’83. Il 1983 è un anno importante non solo per i risultati sportivi: Renault infatti estende il suo impegno diventando fornitrice di motori per altri team. Lotus, Ligier e Tyrrell montano propulsori francesi e nell’85 Ayrton Senna vince il suo primo GP con una Lotus motorizzata Renault.
Nell’86 l’attività del marchio viene ridimensionata: stop al team ufficiale, si resta solo come motoristi diventando partner (nell’88) della Williams, cui vengono forniti i V10 aspirati. Una collaborazione vincente, con due vittorie nell’89 e altrettante nel ’90. Ma è solo l’inizio: il ritorno di Nigel Mansell assicura al team un pilota capace di conquistare il titolo e nel ’92 il Leone inglese regala a Renault il suo primo titolo mondiale, seguito da quello conquistato l’anno successivo da Prost (ironia della sorte), Damon Hill nel ’96 e Jacques Villeneuve nel ’97. Williams-Renault, inoltre, centra 5 titoli costruttori consecutivi dal ’92 al ’97. Nel frattempo la Casa allarga la propria “sfera d’influenza” iniziando una collaborazione con il team Benetton. E’ il 1995: pronti, via, Michael Schumacher vince il titolo. A livello motoristico è una dominazione assoluta e le statistiche parlano chiaro: 745 di vittorie di monoposto con motori Renault tra il 1995 e il 1997. A fine stagione il ritiro, una pausa che dura fino al 2002, anno del grande ritorno, con Renault che nel frattempo ha acquistato il team Benetton. A guidarlo Flavio Briatore, come piloti Jenson Button e Jarno Trulli e uno sconosciuto spagnolo di nome Fernando Alonso in ruolo di collaudatore. La stagione del ritorno è avara di soddisfazioni e il team non centra nemmeno un podio: si decide di promuovere Alonso a pilota titolare e l'iberico ricompensa la fiducia conquistando la pole in Malesia e la prima vittoria per il team in Ungheria, mentre nel 2004 è Trulli a salire sul gradino più alto del podio nel GP di Monaco. Alonso intanto è ulteriormente cresciuto e il 2005 è un exploit straordinario: terzo posto in Australia nel primo GP stagionale, seguito da un tris di vittorie e un secondo posto davanti al pubblico di casa. Lo spagnolo chiude la stagione con 7 primi posti, regalando a Renault sia il titolo piloti che quello costruttori, successo bissato l’anno successivo nonostante il passaggio dai V10 ai V8. Ma questa è storia nota: come del resto la successiva crisi del team, la cessione del 75% della squadra a Genii Capital, l’ultima altalenante stagione con Kubica e infine l’acquisizione da parte di Lotus. E ora si riparte. Francesco Colla

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