Analisi test F1: Ferrari chilometrica

Dopo le preoccupazioni di ieri in seguito al lungo periodo di stop di Kimi Raikkonen che ne aveva pregiudicato anche le prestazioni, oggi la Ferrari ha davvero macinato chilometri e con Sebastian Vettel si è impegnata in produttivi long run anche a pieno carico, arrivando a completare 151 giri senza apparenti problemi. Ottenendo per di più un tempo con le gomme medie che Lewis Hamilton non era riuscito a scavalcare a parità di mescola (più di 1 decimo dietro). Incoraggiante, quanto meno. Notevole poi che un altro motore Ferrari, quello montato sulla Toro Rosso STR11, abbia permesso a Carlos Sainz jr di inanellare addirittura 166 giri. Certo, non è un record assoluto in questi test, tuttavia oggi ha permesso al team di Faenza di togliere lo scettro delle percorrenze alla Mercedes, che sembrava inattaccabile su questo fronte. Sono infatti 164 i giri assommati da Rosberg e Hamilton oggi. E pur puntando alla distanza, Sainz ha segnato un tempo che lo mette "nel mucchio" (a parte giusto Vettel) visto che con le Pirelli medie era a 1 decimo e mezzo da Bottas. Un Valtteri Bottas che oggi può fare da riferimento perché alla fine stacca il miglior crono del giorno, un 1'23"261 ottenuto grazie all'impiego di gomme supersoft, sopravanzando di quasi 7 decimi l'unico altro pilota che ha usato questa mescola, vale a dire Kevin Magnussen. Tuttavia con la mescola soft la Williams è stata a 4 decimi dalla Mercedes, un distacco che peraltro non può essere giudicato del tutto negativamente e può far ben sperare in una macchina che lungo la pista si è dimostrata meno stabile aerodinamicamente, ma tutto sommato sempre efficace sul giro e in velocità. Per quanto riguarda la Mercedes, il tempo di 1'23"622 fatto segnare da Lewis Hamilton con gomme soft è buono ma non "esagerato", considerando che ieri Nico Rosberg con le stesse gomme aveva ottenuto 1'23"022. L'inglese non si è trovato bene con la mescola più morbida utilizzata dalla squadra, come dichiarato in seguito. Non vorremmo però che proprio sulla base delle sue indicazioni fosse stato variato il set-up quando Rosberg si è dedicato alla simulazione di gara, in cui rispetto a quella di ieri di Hamilton è risultato più veloce nel primo stint con le gomme soft, ma meno efficace in quelli successivi con le medium. Tanto che il crono ottenuto dal tedesco non è certo esaltante, pur se realizzato nella simulazione e non in un run a sé. Problemi questi del tutto marginali rispetto a quelli subìti invece dal team Haas. Infatti Esteban Gutierrez è riuscito a completare solo il primo giro del mattino, poi la monoposto è sempre rimasta al box per problemi al turbocompressore, che evidentemente sono risultati più gravi di quanto ci si potesse aspettare. Ciò nonostante la power unit fosse stata sostituita dopo i problemi di ieri col sistema di alimentazione. Gene Haas ha ammesso che la Formula 1 si sta rivelando più complicata di quanto potesse immaginare. Anche la Sauber è rimasta praticamente ferma al mattino, ma poi ha recuperato con Marcus Ericsson nel pomeriggio. Come pure la McLaren-Honda si è comportata ancor meglio di ieri, permettendo a Jenson Button di completare 121 giri, alla fine dei quali il pilota era anche soddisfatto per la quantità di materiale testato. C'è stato solo un problema a un portamozzo che però è stato rapidamente risolto. Anche essere a 1 secondo e mezzo da Hamilton a parità di gomme è decisamente meglio rispetto a certe "prestazioni" del 2015, perché sebbene continui a mancare velocità massima, i riscontri nel misto sono ottimi. Non si sono messe particolarmente in luce, infine, né Force India né Manor, ma mentre la squadra di Sergio Perez ha comunque svolto una certa mole di lavoro, quella di Pascal Wehrlein è stata molto più discontinua. Maurizio Voltini

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